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Incontro con Isabella Di Morra

IN VIAGGIO A SALAMANCA

?Nella regione dalla quale io provengo, la Basilicata, visse ai primi del Novecento un medico, un certo Guarino, che si innamorò di una donna vissuta quattro secoli prima e per questa donna avviò studi letterari più grandi di lui e strinse amicizia con [?] B. Croce?.

(R.Nigro)

Nelle righe sopra riportate ci si riferisce alla poetessa lucana.La sua vita si consuma nel castello di Favale. Unica sua fedele compagna è la solitudine. Il Canzoniere petrarchesco dà voce e colore alle sue giornate. Che tristezza!Sempre il solito paesaggio e poi quei soliti suoni?il campanaccio delle vacche.A consolarla c?è un uomo, il poeta Diego Sandoval de Castro, nobile di origine spagnola con il quale avvia una corrispondenza epistolare.Quale colpa ha costui?Quella di amare Isabella.
Tra i due nasce una travolgente storia d?amore, ma alla fine termina in un bagno di sangue. I fratelli della donna non amano Diego per vari motivi:

· è spagnolo
· è già sposato
· è uomo del viceré e comandante di un battaglione che ha da poco conquistato il regno di Napoli.
La famiglia Morra è legata ai francesi, alla dinastia di Carlo d?Angiò.

Nella poesia di Isabella si avverte in maniera sempre più forte il bisogno di far parlare il cuore e di trasmettere sentimenti ed emozioni mediante l?incisività propria del linguaggio poetico.
Nei sonetti la poetessa rivive la propria storia, il tormentato passato e l?avvilente presente.
Cosa rappresenta la poesia?
Per gli antichi la poesia è la lingua degli dèi poiché tratta argomenti elevati;per i romantici è la lingua del cuore in quanto esprime sentimenti;per i realisti è la lingua della vita perché con il suo aiuto, la realtà parla di sé.
Ma la poesia può essere ridotta a pura definizione? Certamente no.
L?opera d?arte (nel nostro caso la poesia) ha un complesso di significati che non si possono esaurire in un?interpretazione unica e conclusiva.Essa ha il potere di caricarsi di significati nuovi.

Il testo è, come dice Eco, ?una macchina pigra che ha bisogno del lettore per poter funzionare?.
La sonorità delle rime di Isabella fa vibrare le corde più intime del cuore e della mente, suscita emozioni, immagini, sensazioni, emozioni e pensieri.
I componimenti della poetessa capitano tra la mani di Ludovico Dolce, che ne salva la memoria raccogliendoli in un?antologia. Della storia di Isabella le notizie sono poche, ma tutti si sono aggrappati a quei pochi ricordi che rimangono di lei.
B. Croce darà gloria al nome della donna. La storia dei Morra va via da Valsinni e prende vita altrove, a Napoli o in Francia.
La permanenza in Lucania di B. Croce viene caldeggiata dal dottor Guarino durante l?estate del 1928.
?Don Benedetto segnava a dito i borghi arroccati sull?Appennino e poneva domande sui feudatari del posto, sugli scavi di Metaponto e di Heraclea e su cento altre cose [?]
Quante tragedie si sono consumate in questi ruderi. Se solo potessero parlare. Ma troppi guai hanno subito queste terre, le lotte contro le baronie,il brigantaggio, che ha distrutto carte, tracce, documenti?.

Ma come si può leggere la storia di Isabella Morra?
?La Morra siamo noi costretti al silenzio?, questa l?affermazione del dottor Guarino.
E? vero, sotto le sue vesti ci siamo noi, tutti coloro che non possono esprimersi liberamente. Non necessariamente è schiavi di altri, lo si può essere anche di se stessi.