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Per il parco fluviale del Basento

Oltre dieci anni fa il Consorzio per lo Sviluppo Industriale della provincia di Potenza, gestore dell?area alla periferia della città, elaborò un ambizioso progetto di riqualificazione del fiume che attraversa la città capoluogo di regione.

Il progetto assunse una denominazione accattivante e che in un certo senso ha illuso, in tutti questi anni, i potentini, Parco Fluviale del Basento, ma le caratteristiche di un parco sono rimaste solo nelle intenzioni dei progettisti. Il tratto di fiume posizionato fra via della Chimica e via della Fisica in quella trent?anni fa era stata pensata per diventare ?zona industriale? della città, si ritrova immerso in una zona oggi diventata direzionale-commerciale con tutti i problemi che caratterizzano quelle aree densamente frequentate e scarsamente infrastrutturate e dove il traffico e la mancanza di parcheggi la rendono invivibile. Il lato di via della Chimica da cui sono stati creati gli accessi alla pista ciclabile sono senza marciapiedi, mentre il marciapiede, o quello che ne rimane, in via della Fisica è quasi del tutto degradato ed invaso dalle erbacce. Lungo tutto il tratto adiacente via della Fisica c?è una vastissima area che potrebbe essere attrezzata a completare l?originario progetto di realizzare il Parco Fluviale del Basento. Si tratta l?area occupata dai capannoni e delle porcilaie della Cip Zoo, la società a partecipazione regionale fallita oltre un decennio fa, suolo fa gola alla speculazione edilizia che con la scusa di realizzare insediamenti produttivi vorrebbe cementificare una delle residue aree verdi di una città martorizzata dal cemento e dagli interessi del ?partito del mattone?.

Il tratto di fiume che attraversa Potenza è diventata una specie di discarica maleodorante a cielo aperto, l?acqua ha perso la naturale limpidezza, la vegetazione provvede a nascondere il degrado che ne caratterizza tutto il percorso. ai lati delle sponde sono ben visibili le tubature di scarichi sicuramente abusivi, rifiuti di ogni genere sono ben occultati fra l?erbaccia che cresce copiosa, nel periodo più caldo sono gli insetti l?essere vivente più diffuso.

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I venti miliardi di vecchie lire dovevano restituire al naturale splendore il tratto di fiume da Gallitello fino a Riofreddo, era prevista la costruzione di una pista ciclabile, la messa in opera di ponticelli in legno, dotare di arredo urbano ed aree attrezzate entrambe le sponde del fiume. Cosa effettivamente è stato realizzato? Poco niente. La pista ciclabile per meno di un chilometro, da sotto il ponte Musmeci fino a poco più in la del vecchio ponte romano nei pressi della ferriera. La pista realizzata con le betonelle risulta dissestata in più parti, i cordoli che la delimita sono scomparsi rimangiati dalle erbacce, neanche l?ombra di una panchina, i ponticelli non sono mai stati realizzati.
E ci si domanda, possibile che realizzare poche centinaia di metri di un percorso pedonale siano stati spesi tutti quei soldi? Anche Ponte S.Vito uno dei pochi reperti architettonici di molti secoli addietro recentemente restaurato versa di nuovo nel degrado, circondato da folta vegetazione, con l?erbaccia che comincia crescere fra le pietre del pavimento, l?illuminazione che non funziona più…degrado e null?altro.

Con l?avvento della bella stagione la pista viene utilizzata da moltissime persone per fare joggins, qualcuno si avventura a portare i bambini a spasso nel passeggino ma è un autentico attentato alla salute perchè l?aria, sopratutto di sera, è davvero irrespirabile a causa dell?intasamento dell?impianto di depurazione posizionato nei pressi della ferriera che in attesa di andare in pensione funziona in maniera non più ottimale. Un altro impianto, più moderno e funzionale, è stato costruito nei pressi dello scalo di Vaglio ma tarda ad entrare in funzione per i soliti problemi che caratterizzano i lavori pubblici dalle nostre parti, in questo caso, si mormora, c?è un contenzioso fra Consorzio Sviluppo Industriale e l?impresa che lo ha costruito.

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Non meno malefici sono i danni prodotti dai fumi di combustione degli altiforni della ferriera, autentica bomba ecologica ormai dentro la città. Proprio per porre l?accento sul recupero di questa parte della città che l?Associazione Lucania 2000 ha organizzato una bella manifestazione proprio lungo le sponde del Basento. Domenica 19 giugno si è discusso di ?Potenza e il suo fiume, ecologia e parco fluviale?. Alla manifestazione è intervenuto anche il Sindaco di Potenza, l?ing. Santarsiero, che ha raccolto il grido d?allarme ed ha comunicato che è partito l?iter progettuale per bonificare l?area a ridosso del fiume. Tale progetto non potrà prescindere dalla bonifica dell?area ex Cip Zoo che andrà ripulita dall?amianto che ricopre le porcilaie e resa disponibile alla cittadinanza. Proprio nell?area ex Cip Zoo si potranno realizzare quegli spazi attrezzati che mancano in maniera clamorosa alla città di Potenza, come l?area dove ospitare luna park o il circo, o un teatro-tenda per i concerti.
Un?altra buona notizia la si apprende proprio oggi per bocca del Presidente del Consorzio Sviluppo Area Industriale. Finalmente esiste un progetto concreto per delocalizzare la ferriera. Una notizia che i potentini attendevano da oltre due lustri. Pare che sia stata individuata un?area nel comune di Vietri di Potenza per la nuova fabbrica che produce tondino per l?edilizia. Si spera che si trovino presto i finanziamenti per questo atteso trasloco e ci sarà da spendere un bel pò di euro anche per bonificare il sito che oggi ospita la fabbrica più odiata dai potentini.