Cerca

Economia, uno stop lungo quattro anni

La situazione italiana di difficoltà economica ha inciso anche su quella lucana e così il processo di crescita è fermo a quattro anni fa". E’ questo il dato fondamentale emerso, in estrema sintesi, da un indagine svolta dalla Banca d’Italia sull’economia lucana. Nel rapporto "Note sull’andamento dell’economia della Basilicata del 2004", presentato a Potenza lo scorso martedì 14 giugno, è stato lo stesso direttore della filiale potentina del massimo istituto di credito italiano, Pietro Sambati, a mettere in evidenza luci ed ombre del tessuto economico-finanziario regionale. Un cedimento delle condizioni di vita e di lavoro che, complice una situazione congiunturale negativa a livello nazionale, non ha mancato di far sentire i suoi effetti anche su scala regionale. La conferma giunge, inoltre, dalla prima indagine condotta in Basilicata da Eurispes, l’Istituto di Studi Politici Economici e Sociali, che ha aperto i battenti della nuova sede lucana lo scorso 10 giugno. Bene l’agricoltura ed il turismo. In netto crollo, invece, i dati sull’export.

Secondo Banca d’Italia, infatti, è proprio l’agricoltura il settore trainante, con un aumento della produzione pari al 15,7 per cento grazie, soprattutto, "al favorevole andamento della produzione cerealicola". Positivo anche l’andamento della stagione turistica dove si registrano aumenti sia negli arrivi (+2,6 per cento) che nelle presenze(+1 per cento). Resta, però, ancora tanto da fare dal punto di vista delle infrastrutture che, secondo Pietro Sambati, restano "di livello inferiore rispetto a quelle delle altre regioni del Mezzogiorno". Accelera il credito bancario erogato in regione che, con una crescita del 7,1 per cento degli impieghi a clientela residente, raggiunge un valore doppio rispetto all’anno 2003 a cui si associa un +2,7 per cento relativo all’indice di raccolta bancaria. Aumenta, di contro, l’incidenza dei prestiti a persone che vivono situazioni di difficoltà economiche (+18,2 per cento). Un dato che colloca la Basilicata al di sopra sia della media nazionale che di quella fatta registrare al sud. Scende il numero delle banche che passano da 39 a 30, ma resta invariato quello degli sportelli. Il tasto dolente è l’export dove, stando alle rilevazioni Istat sul primo trimestre del 2005, alla Basilicata spetta la maglia nera d’Italia con un calo nell’ordine del 31 per cento. Secondo il rapporto della Banca d’Italia, soffre il settore manifatturiero con esportazioni in calo del 16,9 per cento, complice la crisi che ha investito Fiat ed il polo del salotto materano. Diminuiscono anche le vendite degli esercizi del commercio al dettaglio (-1,4 per cento), dove le difficoltà maggiori si registrano tra gli esercenti di piccole dimensioni.

Sulla stessa scia il quadro emerso da un’indagine Eurispes che, incrociando dati Istat, Istituto Tagliacarne e Banca d’Italia, ha offerto le prime "quattro istantanee" sull’economia della Regione. L’occasione è stata la presentazione, venerdì 10 giugno presso l’Aula Magna del Campus Universitario di Macchia Romana, dell’apertura ufficiale di una filiale lucana dell’ente. "La Basilicata è una regione che per alcuni aspetti fa registrare dei contenuti trend di crescita", ha commentato il neo presidente di Eurispes Basilicata, Rosario Palese, "seppure sconti, al pari del resto d’Italia, gli effetti di una difficile congiuntura economica". Delle 62.970 imprese che compongono il tessuto produttivo regionale, il 39,6 per cento (22.408 unità) operano nel settore agricolo, il 24 per cento nel commercio all’ingrosso, l’11 nelle costruzioni ed il 9 per cento nel comparto manifatturiero. In crescita di circa un punto percentuale il Prodotto Interno Lordo (PIL) del 2004 rispetto all’anno precedente. Per l’anno in corso, invece, si stima una diminuzione pari a circa lo 0,8 per cento.

Interessanti i dati sul turismo dove, a fianco di una diminuzione del 6 per cento dei fatturati 2004 e dell’8 per cento del tasso di occupazione nelle aziende di piccole dimensioni o a conduzione familiare, si segnala un’inversione di tendenza per le catene alberghiere: più 20 per cento sul numero dei clienti e crescita del 30 per cento dei fatturati. Sul fronte occupazione gli indici si mantengono stabili (16,1 per cento nel 2003) con timidi segnali positivi per quella giovanile (dal 45 al 40 per cento) e per quella femminile (dal 58 al 51 per cento). Ultima analisi, quella relativa all’ambiente. Sui 131 comuni lucani ben 123 hanno evidenziato un forte rischio idrogelogico dovuto a fattori climatici, alla natura del sottosuolo ed a un nuovo e preoccupante fenomeno: l’arretramento costiero a causa di sconsiderati processi di antropizzazione.