Quale luogo migliore per la presentazione dell?enciclopedia Federiciana Treccani se non il maestoso castello di Melfi sede del grande imperatore, ed è proprio qui che si è svolto l?incontro con i creatori dell?opera. Una grande enciclopedia contenente tutte le informazioni riguardo Federico II di Svevia un personaggio poliedrico che con la sua vita segna il passaggio da un?epoca all?altra, come ha spiegato il presidente del gruppo Treccani Francesco Paolo Casavola accompagnato da Ortenzio Zecchino e Cosimo Domenico Fonseca membri del comitato direttivo dell?enciclopedia. A fare gli onori di casa il sindaco di Melfi Alfonso Ernesto Navazio, presenti il Prefetto di Potenza Luciano Mauriello e il Vescovo mons. Gianfranco Todisco.
La Treccani nel suo ottantesimo anno ha deciso di accogliere e realizzare la proposta del comune di Melfi di realizzare questa grande opera, un vero e proprio ?Gioiello? nella pur ricca e prestigiosa storia del gruppo, da sempre con l?obiettivo di promuovere la cultura. ?La realizzazione di questo lavoro nasce da un dilemma? dice Casavola ?può un?enciclopedia incentrarsi su una figura individuale? Un?enciclopedia comprende un universo di saperi, ma avvicinandoci a Federico II ci siamo resi conto che solamente un?enciclopedia poteva far rivivere la complessità del mondo in cui visse e governò questo straordinario personaggio, in un?età cerniera al confine tra il medioevo e il mondo nuovo, un tempo che comincia con un uomo che ne seppe interpretare tutte le contraddizioni.? Dunque un?enciclopedia con 600 lemmi in ordine alfabetico, ricomposta da oltre 200 autori tra i migliori specialisti d?Europa, per andare in contro al bisogno di assemblare in modo accurato una grande massa di conoscenze. Questa organizzazione del sapere, rispetto ai grandi complessi monografici, consente di restituire con più equilibrio la realtà della vita e del mondo di Federico II, riuscendo ad amalgamare in un solo lavoro sia la cultura materiale che quella intellettuale, quindi, sia come costruivano i castelli, come si alimentavano, come erano i traffici commerciali, che come rappresentavano le scienze esatte e filosofiche.
Nell?enciclopedia sono comprese le 255 Constitutiones Melfitanae una grande compilazione di leggi emanate, non a caso, dal castello di Melfi in un assise generale, un complesso ordinatore di tutti gli aspetti della vita quotidiana. Dice Zecchino ?Non una semplice raccolta di leggi, ma la fondazione di un nuovo sistema giuridico, è il primo monumento laico.? Federico era consapevole di dover unire un regno vastissimo con una molteplicità di culture attive, serviva una regolamentazione civile universalista, non la frammentazione propria del medioevo. Una cosa fuori del comune, per quel tempo, che un imperatore si sentisse legislatore, non gli era riconosciuto questo compito che spettava unicamente alla Santa Sede con la quale Federico ebbe sempre molti dissapori, soprattutto per il suo modo di pensare. Federico II è, infatti, anche un filosofo, ma non un ?intellettuale dilettante? che fa uso del suo potere di re, un vero e proprio scienziato che arriva perfino a contraddire Aristotele, la base di tutto il pensiero classico. Proprio per questo suo estro fu scomunicato da tutti i Papi che si succedettero sotto il suo impero, da Gregorio IX in poi. Un personaggio cardine che si distacca dal medioevo pere aprire le porte al mondo nuovo e per questo osannato e condannato in uguale misura già dai contemporanei, in una diatriba che dura tutt?oggi. ?Federico II il primo sovrano illuminato ci ha lasciato un?eredità straordinaria? dice Navazio ?dove Europa e Mezzogiorno sono uniti alla base del loro ordinamento dalle stesse regole giuridiche.?