Sembrava il primo giorno di scuola. L?aula del Consiglio Regionale affollata dai 30 consiglieri, parenti ed amici, funzionari di partito e funzionari regionali, tanti giornalisti, le telecamere, i microfoni. Qualcuno non nascondeva una certa emozione. Il giorno dell?insediamento del parlamentino lucano era finalmente arrivato. Ma il fuoco covava sotto la cenere.
All?ordine del giorno l?elezione del presidente del Consiglio Regionale e dell?ufficio di presidenza.
Organismi non politici ma pur sempre incarichi di prestigio.
Nessuna sorpresa l?elezione di Filippo Bubbico, quindi cambio di scranno, da Presidente della Giunta a Presidente del Consiglio, a sentire i bene informati carica che l?ex governatore conserverà fino alle elezioni politiche in quanto la carriera politica subirà l?escalation che lo porterà fra i banchi di Montecitorio. Si tratta quindi di tenere calda la poltrona a qualcun?altro.
Ma il bello doveva arrivare quando si è passati all?elezione del vice presidente in quota alla Casa della Libertà. L?altro vice presidente è andato, come previsto, all?esponente dell?UDEUR del materano Rosa Mastrosimone.
Alla conta dei voti per l?lezione dell?esponente dei moderati i conti non sono tornati, ci si aspettava che i dieci voti dell?opposizione andassero all?esponente designato ad occupare la poltrona di vice presidente. E? risultato evidente che il centrodestra è andato diviso alla votazione, ma la maggioranza ci ha messo lo zampino.
Cos?è successo? E? risultato eletto il segretario regionale di AN Di Gilio con otto voti contro i 5 di del transfuga dei Verdi in Forza Italia Franco Mattia. Dopo i primissimi momenti di sconcerto si è scatenata un?autentica baruffa con accuse incrociate fra i contendenti ed addebito di scorrettezza da parte di Latronico alla maggioranza che in pratica si è scelto il vice presidente che la Casa della Libertà non è riuscito ad eleggere unitariamente.
I veleni della campagna elettorale si sono quindi sparsi a volontà. La frattura in Forza Italia è stata ufficializzata con la costituzione del gruppo consiliare autonomo ?Per le Autonomie?da parte dell?avvocato policorese Di Sanza, si è spaccato anche l?UDC.
Alla conta dei voti ?propri? della Casa delle libertà è risultato evidente che per Di Gilio hanno votato i due esponenti di AN, due UDC (Agatino Mancusi, ex FI e Vincenzo Ruggiero) ed il ?dissidente? Di Sanza. Dall?altra parte della barricata i ?resti? di Forza Italia e l?UDC Flovilla.
La frittata, al cianuro, era bella e confezionata. Ad invelenirla di più ci hanno pensato i tre anonimi esponenti della maggioranza che hanno ?prestato? il loro voto a Di Gilio. Uno spettacolo assai poco edificante.
E? vero che la politica è tutto ed il contrario di tutto, ma questa pagina squallida della vita politica lucana ce la potevano risparmiare.
E? molto poco elegante approfittare delle difficoltà in seno ad una coalizione, non è politicamente corretto scegliersi il consigliere più gradito dell?altra sponda. L?opposizione ha il diritto di scegliersi in autonomia gli esponenti da posizionare nei posti di potere. Fra l?altro la vice presidenza del Consiglio è una postazione più tecnica che politica e tutto questo marasma ce lo potevano evitare.
Resta da vedere come si ricuciranno i rapporti nell?opposizione già pesantemente penalizzata dall?esito del voto ed il cui esponente più prestigioso, Cosimo Latronico, ne esce con le ossa rotte e con scarsissimo credito politico perchè rappresenta solo la metà dei consiglieri all?opposizione.
Se l?inizio della legislatura è stato questo cosa ci dobbiamo aspettare per il futuro?