E? da tempo che volevo scrivere questa lettera, ma presa dalle mille cose da fare e stordita dal silenzio con cui le forze politiche locali e nazionali affrontano questa tornata referendaria, mi sono abbandonata a me stessa e mi sono crogiolata nel ragionevole dubbio che accompagna tutti coloro che credono in Dio, ma che convivono quotidianamente con situazioni difficili che la ricerca potrebbe alleviare.
Quello che mi ha indignato non è stato però il silenzio ma l?indifferenza con cui la classe politica, così attenta a chiedere voti fino a qualche giorno fa, sostiene i cittadini in questi momenti che preparano al voto, come se si nascondesse dietro la paura che una presa di posizione chiara potesse mutare gli equilibri e rendesse negativamente in termini di tornaconto elettorale: dieci voti in meno a destra, quattro in più a sinistra, allora tuffiamoci dentro la questione di coscienza…non andiamo a votare…
E il cittadino? E chi vive dentro situazioni difficili riuscirà ad essere illuminato? La politica (ANZI LA PARTITICA) ancora una volta si chiama fuori (COME DA QUALCHE TEMPO FA QUOTIDIANAMENTE) dai problemi reali degli uomini, dai bisogni e pone ancora una volta gli interessi elettorali ed economici al centro del suo essere?La politica spazzola via dal bavero briciole di problemi umani, ma quelle briciole entrano nelle carni di migliaia di uomini e di donne e le lacerano come ferite nel costato? Dov? è la compartecipazione dello Stato alla vita degli uomini?
La sofferenza è un valore, certo, è un dono, come ci ha insegnato Giovanni Paolo II, ma quanto è difficile convivere con il dolore soprattutto quando illumina gli occhi di un bambino fino a farli brillare di lacrime?
E? possibile accettare la sofferenza senza fare in modo che la coscienza e l?intelligenza cerchino ogni mezzo ogni espediente capace di alleviarla? Abbandonarsi nel mare in tempesta sicuri che la nave arriverà in porto grazie ad un aiuto superiore o salvare l?asino anche se è di sabato? Ma cos?è l?inferno? Dov?è ? se non qui, quando impotente assisto al dolore altrui, anche se darei la mia stessa vita perché quella sofferenza cessasse. Avete pensato ai migliaia di bambini che soffrono perchè non si conoscono ancora le cause del loro male, avete pensato che quei bambini potrebbero avere risposta dalla ricerca? Voi politici forse no, ma io come tanti ci penso quotidianamente, purtroppo.
Avete pensato a quanti viaggi della speranza allungheranno il loro percorso? A quanti non se ne potranno più fare?
Avete pensato che, comunque, gli uomini che commettono abusi e assassini li continueranno a fare, incuranti di un divieto che punirà solo i giusti,che come sempre pagheranno per gli improbi. Quale stato è quello che preferisce la facile via della punizione al difficile e complesso cammino della informazione ed educazione? Voi politici siete anche colpevoli di questo: di non aver informato, di aver nascosto la vostra testa sotto la sabbia e di aver lasciato il cittadino solo con tutto il peso della sua decisione e della sua coscienza, scrollando le vostre spalle larghe. Io non so se la mia scelta sia giusta ma, se servirà a dare un sorriso anche ad un solo essere umano che soffre, deciderò comunque di essere una peccatrice: andro? a votare. Che Dio mi riservi la sua misericordia.