Dopo il memoriale dell?ex boss della ?ndrangheta pubblicato da L?Espresso

La lettura del memoriale che l?ex boss della ?ndrangheta ha consegnato alla Dna pubblicato questa mattina dall?Espresso è davvero sconvolgente. Al di là delle eventuali responsabilità dei singoli e delle società chiamate in causa, che dovranno essere verificate dalla magistratura, emerge la sostanziale conferma delle denunce fatte da Legambiente a partire dal 1994 sull?esistenza di vasti traffici, nazionali e internazionali, di rifiuti pericolosi e radioattivi. Non erano visionari i magistrati, gli ambientalisti e i cittadini che in questi anni si sono occupati di queste vicende.

?Le indicazioni puntuali circa i presunti luoghi di smaltimento illecito a terra, in particolare quello relativo alla località Coste della Cretagna, lungo il torrente Vella, nel Comune di Pisticci (o forse di Ferrandina?) dove sarebbero stati sepolti 100 bidoni contenenti rifiuti tossici e radioattivi, i siti di affondamento indicati per almeno tre navi, anche queste, secondo il memoriale dell?ex boss della ?ndrangheta, cariche di rifiuti tossici e radioattivi, lungo le coste calabresi e lucane (in particolare a largo di Maratea) ? affermano Enrico Fontana, responsabile dell?Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente e Marco De Biasi Presidente della Legambiente Basilicata – impongono pertanto l?immediata attivazione di mezzi e strutture tecniche in grado di accertare la veridicità delle gravi affermazioni dell?ex boss.
E vanno immediatamente attivate le procedure di cooperazione internazionale per estendere le ricerche e gli accertamenti anche nei singoli siti indicati in Somalia?.

Alla luce di questo memoriale e delle notizie emerse nel corso di questi anni anche grazie alle denunce di Legambiente, non è più pensabile lasciare senza risposte immediate e finalmente chiare queste vicende gravi.
Due le richieste precise di Legambiente. La prima è rivolta al governo: la costituzione di una vera e propria unità di crisi interministeriale, coordinata dal dipartimento della Protezione civile e che coinvolga i ministeri dell?Interno, degli Esteri, della Giustizia, dell?Ambiente che, di comune accordo con la Direzione nazionale antimafia, accompagni con mezzi, risorse e personale specializzato le delicate e fondamentali verifiche di quanto viene dichiarato dall?ex boss della ?ndrangheta.
La seconda alla Regione Basilicata perché convochi in tempi brevi il Tavolo della Trasparenza Nucleare per valutare le iniziative di tutela che possono essere intraprese e richiedere l?immediata verifica dei siti lucani indicati nel memoriale.
Legambiente rivolge poi un appello pressante a tutte le forze politiche perché attivino immediatamente una commissione parlamentare d?inchiesta sulle navi di veleni che, da oggi alla fine della legislatura, segua il difficoltoso percorso per l?accertamento della verità.

Vale la pena di ricordare, infine, che i fatti emersi dal memoriale pubblicato oggi dall?Espresso e le notizie di questi anni, hanno fatto emergere dei collegamenti tra queste sconvolgenti vicende sia con la morte misteriosa del capitano di corvetta della Capitaneria di porto di Reggio Calabria, Natale De Grazia, che stava indagando proprio sulle navi dei veleni sia il duplice assassinio della giornalista della Rai Ilaria Alpi e del suo operatore Miran Hovratin che stavano conducendo un?inchiesta sul traffico internazionale dei rifiuti in Somalia.

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