Essendo passati ormai ? incredibilmente ? tre mesi dal mio arrivo in Ecuador, l?organizzazione per la quale lavoro ha deciso, la scorsa settimana, di convocare una provvidenziale riunione di valutazione dei progetti attivi sul territorio, con tutte le volontarie targate F.O.C.S.I.V. presenti nel Paese.
Non avendolo ? imperdonabilmente ? mai fatto prima, introduco qui per inciso che la F.O.C.S.I.V. (l?organizzazione per conto della quale lavoro) è la più grande federazione di O.N.G. operante in Italia, che lavora da decenni nell?ambito della cooperazione internazionale, e che ha firmato con l?Ufficio del Servizio Civile una convenzione per l?invio di giovani volontari nei progetti che cura presso alcuni Paesi in via di sviluppo.
Il piano di lavoro studiato dalla Federazione prevede riunioni trimestrali tra tutti i volontari e il coordinatore italiano in loco, durante le quali ciascun volontario provvede a relazionare su evoluzioni e difficoltà del progetto in cui è inserito, creando momenti di confronto e scambio tra tutte le parti al lavoro sul campo. Il luogo prescelto per la riunione ( che negli anni precedente si è regolarmente tenuta in una struttura d?accoglienza a Quito Sud), è stato quest?anno spostato, per condivisibile volontà del nostro giovanissimo coordinatore, in un nuovo angolo di paradiso perduto nel Pacifico, che tra una riunione e l?altra ci ha cullato, rilassato, coccolato, riscaldato, abbronzata…senza agi occidentali nè possibilita alcuna di contatto con l?estrerno.
E per questa ragione, precisamente, anche questa settimana sono colpevole di un immane ritardo nella spedizione della puntata? inevitabile.. ma per il quale credo nuovamente di dovervi delle scuse. Un episodio curioso e degno di nota è che la scelta della settimana compresa tra il 23 ed il 29 di maggio era stata motivata dalla ricorrenza corrispondente di martedì 24 maggio, data in cui si celebra la Battaglia del Pichincha, che fu per l?Ecuador coloniale il preludio dell?Indipendenza. La cosa incredibile, è che pochi giorni prima della Giornata della Bandiera (questo il nome della ricorrenza) il Governo aveva poi deciso di spostarne i festeggiamenti di alcuni giorni, per evitare che i cittadini usufruissero in massa del lungo ponte che ne sarebbe derivado. Pensate? sarebbe come cambiare la data al 25 aprile o al 2 giugno in Italia.. impensabile? In ogni caso, la data ormai era fissata, così festa o no ci siamo ritrovati tutti a Canoa, nella provincia costiera di Manabi.
A parte una fase di colloqui individuali con il coordinatore per esaminare, se del caso, problematiche tali da necessitare un trattamento più specifico, la maggior parte del tempo è stato dedicato alle testimonianze di tutti i volontari, dislocati nelle 4 città dove sono attivi progetti di sviluppo.
Per darvi un?idea d?insieme del lavoro dell?Organizzazione, e della varietà dei campi d?azione in cui siamo impiegati, vi fornisco qui di seguito una breve sintesi dei progetti:
ü A Quito c?è un gruppo di volontari che lavora in una fondazione per il recupero di bambini indigenti o con problemi familiari, si lavora con lo sport e con corsi pratici di cucina, recupero di materia scolastiche, computer, lingue, e naturalmente con assistenza sociale ed aiuti economici. Della fondazione fanno parte 450 tra bambini e ragazzi, ed il direttore, Padre Sereno Cozza, è un padre italiano che da quasi 30 anni ormai vive in Ecuador dedicandosi alla causa anima e corpo.
A Santo Domingo de Los Colorados è attivo un progetto di microcredito per il miglioramento delle condizioni di vita delle donne nell?area rurale, tramite la concessione di piccoli prestiti e la consulenza su come investirli affinchè il prestito sia sostenibile ed implichi effetti positivi non solo per il nucleo familiare cui è erogato, ma per l?intera comunità di cui esso è parte
Ad Ambato le volontarie presenti si dividono tra due progetti, uno di recupero e reinserimento di bambini di strada, ed uno di terapia per bambini portatori di invalidità varie.
A Tulcán, come sapete, si lavora invece con migranti, rifugiati e sollecitanti di rifugio colombiani, con consulenze giuridiche, aiuti umanitari, visite domiciliari.. e tutto quello che in queste settimane vi ho raccontato.
È stato molto bello ascoltare i progressi e le problematiche degli altri progetti, ci siamo resi conto di come la corruzione sia un problema generalizzato ed avvertito da tutti, a tutti i livelli, e che per alcuni di noi ci sono seri problema di inserimento nelle organizzazioni ecuatoriane partner, che a volte hanno programmi e schemi di lavoro troppo rigidi e non ammettono che altri ? in particolare poi se giovani, stranieri e volontari ? propongano umilmente loro come fare meglio. Personalmente, invece, io mi sono resa conto della fortuna inmensa che ho avuto ad essere assegnata al progetto di Movilidad Humana: lavoro spalla a spalla con gente che anzitutto è davvero competente, e che in secondo luogo è di principi saldi e sani, onestissima, dedita al suo lavoro, oltremodo generosa, paziente, disponibile.
Insomma? quest?esperienza è qualcosa di insieme indescrivibile e irripetibile, nonostante i miei tentativi di relazione settimanale, vi assicuro, vivere quaggiù, con questa gente, è affacciarsi su un altro mondo, e pian piano lasciarsene assorbire.
Fate volontariato ragazzi!! È quanto di più bello possiate decidere di fare, e fatelo con la consapevoleza che quando ripartirete per casa vostra, sarà molto ma molto di più ciò che vi sarà stato dato di ciò che sarete riusciti a dare. Ve lo assicuro!
Ed ora vi lascio, a presto!
E? ¡Que viva el Ecuador!