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Regione, si ricomincia fra i veleni

Dopo la nomina degli Assessori il Presidente De Filippo ha provveduto ad insediare i sette Direttori Generali che, con contratto biennale, saranno a capo dei vari dipartimenti della Regione Basilicata.

Uno alla volta tutti i tasselli stanno andando al loro posto e la macchina politico-amministrativa lentamente si sta riavviando. Si attendono ora gli ordini di servizio con cui i Dirigenti, il top dell?apparato burocratico, troveranno o conferma o ricollocazione nei vari uffici. Dovrebbe seguire la nomina dei Presidenti e dei consigli di amministrazione degli Enti sub regionali. Ultimo atto che completerà la quadratura del cerchio. Vedremo cosa accadrà. In campagna elettorale Rifondazione Comunista affermò che non avrebbe tollerato la nomina di candidati trombati alle ultime elezioni ai vertici degli Enti sub regionali.

Proprio Rifondazione Comunista è stata la prima spina nel fianco per la maggioranza che ha sostenuto De Filippo, il partito di Bertinotti ha duramente contestato metodo e modi per la nomina degli Assessori tant?è che ha garantito solo l?appoggio esterno e le dichiarazioni dei segretari regionali e provinciali non erano dichiarazioni d?amore nei confronti del Presidente. Aspettiamo le nomine e valutiamo le reazioni.

Anche le vicende nazionali a seguito della querelle in casa Margherita con il duro scontro fra prodiani e rutelliani potrebbe avere ripercussioni negli equilibri politici regionali, ricordiamoci che il progetto della Margherita è stato il frutto della sintesi di tante anime politiche. Non si escludono, quindi, fibrillazioni e mal di pancia quando ci sarà da dispensare poltrone.

In seno alla maggioranza le acque si calmeranno, quando, con il nuovo Statuto, si varerà l?aumento delle poltrone assessorili da sei ad otto. Si spera che qualche scontento si calmi. Ma la Giunta regionale nonostante tutto ha cominciato ad affrontare le prime emergenze, o, per meglio dire, la vera grande emergenza costituita dal disfacimento del sistema produttivo regionale. La crisi economica che investe l?Italia si rivela nella sua faccia più brutta soprattutto al Sud e in Basilicata è un autentico bollettino di guerra. Non passa giorno senza che non si hanno notizie di cassa integrazione, mobilità, delocalizzazioni. Se Atene piange Sparta non ride. Anche fra le file dell?opposizione i problemi non mancano, le analisi del dopo voto ancora non si sono concluse, la cocente sconfitta è dura da digerire e la gara per individuare la causa di questo ennesimo disastro non sempre ha un vincitore, si ha l?impressione che i dirigenti dei partiti della Casa della Libertà amino molto praticare il carachiri.

La resa dei conti più virulenta si sta consumando all?interno del partito del Presidente del Consiglio, un?autentica bufera politica è cominciata e non se vede la fine. Ha cominciato l?ex deputato ed ex Sindaco di Melfi e riconfermato consigliere regionale, Nicola Pagliuca, a lanciare tremende bordate contro i vertici regionali di Forza Italia, ha proseguito con altrettanta determinazione l?ex Sindaco di Policoro Antonio Di Sanza, anche lui rieletto in seno al consiglio regionale con un largo consenso nel collegio materano.

Antonio Di Sanza per i ripetuti black out elettorali ha chiamato in causa i vertici regionali di Forza Italia, c?è stato uno scambio di battute al cianuro ed il tentativo di mediazione del deputato Gianfranco Blasi, ma non è bastato, Di Sanza è uscito da Forza Italia ed ha costituito in seno al Consiglio Regionale un autonomo gruppo denominato Movimento per le autonomie. I vertici di Forza Italia hanno subito tacciato di ?trasformismo? l?iniziativa di Di Sanza ma il suo nuovo partito ha già raccolto l?adesione di molti consiglieri e assessori in tutta la provincia, a Policoro, il più popoloso centro del materano, il gruppo consiliare degli azzurri è stato azzerato, sette assessori e due consiglieri sono passati con il loro ex Sindaco. In qualsiasi altro partito un sommovimento simile avrebbe consigliato a chi ne regge le sorti di rimettere il mandato, la segreteria regionale di Forza Italia di Basilicata si è invece autoassolta per il disastro elettorale, in pratica ignora la scissione avvenuta nel materano e prosegue per la propria strada. Incoscienti o inguaribili ottimisti?