Nella seduta di ieri la Comunità del Parco Nazionale del Pollino, dopo diverse sedute andate deserte per mancanza del numero legale, ha votato il Bilancio 2005. In particolare hanno votato a favore tutti i sindaci calabresi di destra e di sinistra ad eccezione dei sindaci lucani Vitarelli e Viola che hanno votato contro, manifestando il loro disappunto su un bilancio inadeguato e soprattutto viziato da evidenti contraddizioni.

Ieri il presidente del Parco nazionale del Pollino, Francesco Fino, utilizzando il palcoscenico della rivista di Legambiente "La Nuova Ecologia", parla di "informazioni distorte" a proposito delle affermazioni contenute nel recente libro bianco del Wwf sulle aree protette italiane a proposito dello stesso Parco del Pollino. "La protezione della natura ? ha affermato Fino – non è in contraddizione con lo sviluppo dell’ economia locale". Riguardo il capitolo delle infrastrutture nel Parco del Pollino, Fino ha sostenuto che "molte infrastrutture sono state autorizzate dalle precedenti amministrazioni e, laddove è stato possibile, si è intervenuti per limitare l’ impatto, come nel caso dell’ elettrodotto Laino-Rizziconi. L’ opera di mediazione avviata sotto la mia presidenza – ha aggiunto Fino – ha ottenuto degli spostamenti di percorso. L’ opera, inoltre, consentirà di eliminare svariati chilometri di cavi dal territorio". Riguardo la questione legata al progetto dei parcheggi in alta quota, elencata tra le criticità nel rapporto del WWF, Fino ha ricordato che "si tratta di un progetto approvato dalle altri amministrazioni e finanziato dalla Regione Basilicata".

Anche in questo caso Fino ha comunque sostenuto la validità dell’opera "che consentirà di superare – ha detto – il ?parcheggio selvaggio? al quale si assiste oggi giorno a beneficio della natura, oggetto, soprattutto nei periodi di massima frequentazione della montagna, di attacchi indiscriminati". Sempre ieri il responsabile zonale del Movimento popolare della Calabria, nel condividere la posizione assunta dalla CGIL, UIL E UILCEM Calabria a proposito della Centrale del Mercure, ha affermato ?è davvero sconcertante sentire gli ambientalisti inneggiare alla chiusura della centrale Enel della valle del Mercure per il quale l’Enel sta lasciando anche la centrale di Laino a causa di quelli che hanno già un lavoro garantito, ambientalisti compresi?. Sempre ieri il Procuratore della Repubblica di Castrovillari ha bloccato l’entrata in funzionamento della Centrale del Mercure e le maestranze messe in libertà a causa dell?inquinamento presente da sostanze tossiche e nocive anche per la salute dei lavoratori.

L’Enel aveva iniziato nei giorni scorsi le prove di produzione portando all’interno il "cippato" necessario al forno della centrale a biomasse pur essendo le aree poste sotto sequestro. Il Comitato Cosa (Salute Ambiente del Pollino)aveva avanzato l’ipotesi che all’interno della centrale alcuni TIR contenessero altro tipologia di combustibile. Da questo quadro della giornata di ieri, il parco Nazionale del Pollino appare in tutta la sua attuale contraddizione, con una parte ancora consistente della classe politica e amministrativa locale (e regionale), che messa da parte per il momento la ?politica degli gli struzzi?, sembra vestire i panni ?delle tre scimmiette che non vedono, non sentono e non parlano?, pur di proseguire una politica trasversale basata sullo scambio di poltrone in cambio di affari, sulla testa dei cittadini.

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