L?appuntamento culturale di oggi è con uno scrittore lucano davvero singolare: Antonio Avenoso.
?In lui sono scomparse non soltanto le obsolete figurazioni dell?oleografismo, gli epigoni del levismo circoscritti nell?area delle civiltà della terra avara, delle rughe, degli scialli, ma gli stessi percorsi iconografici delle lotte contadine, delle ironie sul padronato e sulle scelte ideologiche del mezzogiorno e della Lucania borghese degli anni cinquanta e sessanta.?
Queste sono le considerazioni e affermazioni di Raffaele Nigro in merito al poeta A. Avenoso.
L?esordio poetico è rappresentato dalla raccolta ?Metamorfosi?; la successiva, ?L?acqua è uno specchio?, comprende brevi poesie.
Dominano immagini e ripetuti riferimenti a oggetti e cose della quotidianità.

?Gli oggetti hanno forma di oggetti.
Non sono denominabili in altro modo.
Oggetti fermi, statici,
ombrelli inutili accantonati
in un angolo,
come vecchi in pensione,
che hanno già finito di vivere??

Le scelte lessicali sono ben mirate. A partire dalle parole-chiave del testo poetico si risale ai campi semantici, autentiche spie delle intenzioni dell?autore.Da non tralasciare è il livello sintattico del testo ovvero la disposizione delle parole ed il loro legame nell?ambito della proposizione. La poesia può comunicare oltre il previsto.
Cesare Segre giustamente fa rilevare che il testo letterario in genere si caratterizza per via di una comunicazione sui generis. Emittente e destinatario non si trovano faccia a faccia; la comunicazione si svolge in due segmenti:emittente-messaggio (senza sapere chi sarà il destinatario reale); messaggio-destinatario. Tra il lettore ed il testo s?instaura una sorta di dialogo ermeneutico. Il significato di un testo non va paragonato ad un immobile punto di vista, fissato una volta per tutte; una serie di componenti coinvolgono e condizionano il lettore.
La poesia di Antonio Avenoso incuriosisce e induce alla riflessione.
Ricordiamo lo scritto ?Viaggio a Gerusalemme? ed ancora il volume ?Da nessun luogo e dal mondo?, articolato in quattro sezioni: ?In labirintiche strade?, ?Notturne tracce?, ?Il sole al risveglio?, ?Da nessun luogo e dal mondo?, ?Versi galanti?.
Aleggia un pessimismo non esplicitamente dichiarato, ma certamente percepibile.
C?è un senso di vaghezza, incertezza e problematicità dell?esistenza umana.

?Lasciammo l?ieri
fuori la porta,
come si fa con gli ombrelli
quando c?è pioggia
e proseguimmo
nelle stanze del tempo.
In un angolo della casa,
nelle strade della vita
Dio attende che spiova?

La concreta realtà esistenziale è indefinibile, imprevedibile ed inconoscibile, ma esiste una dimensione ancora più imperscrutabile e spesso sconosciuta anche a noi stessi, l?interiorità dell?anima.
Come porsi dinanzi agli scritti del nostro poeta o più in generale dinanzi ad un testo letterario?
Ci si può limitare a commentare? I significati di un testo sono rivelati dal rapporto testo-lettore, ma in sostanza non si può nemmeno prescindere dall?autore, che ha fatto derivare tali significati dalla propria creatività letteraria.Alla domanda ?che fare della volontà dell?autore?, Cesare Segre risponde: ? L?autore ha messo in piedi una complessa, talora titanica costruzione di significati entro i parametri della sua epoca. Se il lettore appartiene ad altra epoca o ad altra civiltà,può trovarsi in grado di attraversare questa costruzione secondo angolature impreviste e imprevedibili, e perciò reperire significati non calcolati dall?autore. Tempo e spazio arricchiscono all?infinito la nostra attitudine a captare significati.
Importante è che il nostro sguardo continui ad attraversare la costruzione di significati di partenza [?]

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