Mentre la CGIL del Pollino, rispondendo alle accuse degli ambientalisti, fa sapere ?di essere stata sempre attenta ai problemi ambientali ma anche a quelli sociali ed economici? e sottolinea come ?i siti adiacenti contaminati della centrale devono essere separati dal plesso industriale, nato prima dell’istituzione del Parco?, accusando a suo volta le “culture dei no” che stanno ?producendo un ulteriore impoverimento del territorio, sia per le politiche energetiche, sia per quanto riguarda lo smaltimento dei rifiuti”, oggi nella centrale sarebbero giunti ?alla chetichella? i primi 10 TIR carichi di ?cippato?.
Secondo alcune fonti locali, entro sabato prossimo, la centrale del Mercure inizierà le prove di produzione con la successiva messa in esercizio. Tutto questo avverrebbe con le aree di deposito del cippato ancora poste sotto sequestro dalla magistratura all?interno della centrale e con la pressante richiesta da parte degli Enti Locali, della Provincia di Potenza, dei cittadini e dei comitati locali di sospensione delle autorizzazioni per far piena luce sull?inquinamento all?interno del perimetro della centrale e per conoscere le caratteristiche del progetto che viene giudicato sovradimensionato. Di fronte alla richiesta della CGIL di ?maggiore responsabilità da parte di tutti? per mettere in funzione la centrale, ci chiediamo se questa non venga dopo ?i diritti dei cittadini e dei lavoratori stessi della centrale?: diritto a chiedere e ricevere informazioni, diritto di conoscere cosa brucerà la centrale, diritto di sapere da dove proviene il combustibile, diritto di conoscere brucerà in futuro rifiuti o CDR (così come documenti ufficiali del GRTN indicano esplicitamente) e se per rispondere al fabbisogno, ENEL pensa di utilizzare il legname dell?intera Calabria e del Parco Nazionale del Pollino. Per una vera ?responsabilità di tutti? come chiede la CGIL non è forse necessario prima rispettare i diritti di tutti?
I primi TIR (oggi ne sarebbero giunti una decina) non hanno ancora scaricato il proprio carico. A regime dovrebbero essere ben 100 i TIR che ogni giorno dovranno percorrere la strada Provinciale che dall?autostrada giunge alla centrale. I TIR sostano al momento nel piazzale della centrale. Forse attendono l?ordine di dissequestro delle aree da parte della magistratura. In caso contrario il cippato verrà direttamente ?infornato?, consentendo così la messa in esercizio della centrale, scavalcando gli ?ostacoli? posti dalla Magistratura.
Si annuncia per i Lucani un nuovo ?braccio di ferro? a cui si pensava di non dover più ricorrere, dopo quello che è accaduto a Scanzano. Essere costretti a lottare per difendere i diritti di tutti rappresenta una sconfitta per le istituzioni. Questa è stata la ?lezione? di Scanzano. Lezione che ritorna oggi ai piedi del Pollino, un patrimonio di tutti da difendere.