La parità tra uomo e donna sul luogo di lavoro resta ancora un sogno per le italiane, che sono tra le più discriminate del mondo, rispetto agli uomini, nella partecipazione al lavoro e nella vita sociale. Anche per questo la Regione Basilicata ha promosso un progetto specifico al fine di salvaguardare una condizione di equilibrio e di rispetto a favore delle donne. Attraverso il Fondo Sociale Europeo, infatti, si è dato vita al bando ?Sostegno alla Conciliazione tra Vita Familiare e Vita Lavorativa?, una misura che mira essenzialmente ad armonizzare, il più possibile, la vita familiare a quella lavorativa. Una vera e propria impresa per la donna di oggi, costantemente in lotta tra i tempi del lavoro (per le poche fortunate che ne hanno trovato uno!) e le esigenze domestiche altrettanto pressanti.

In particolare, l’avviso regionale promuove strumenti che favoriscano, da un lato, il coinvolgimento effettivo e la permanenza delle donne nelle misure di politica attiva del lavoro, dall’altro, la possibilità di una migliore gestione del lavoro di cura familiare. Due le azioni previste all?interno dello stesso bando. L?azione 1, definita ?Voucher per la conciliazione? e l?azione 2, ovvero, ?Incentivi per interventi finalizzati all?armonizzazione dei tempi di vita e di lavoro?
Alle donne disoccupate o inoccupate, residenti in Basilicata, che si trovino nella condizione di dover assistere familiari di età non superiore a 14 anni, disabili o anziani, viene concesso un contributo integrativo a titolo di voucher per l’acquisto di servizi di cura, al fine di favorire la partecipazione a corsi di formazione finanziati con il contributo dei Fondi Comunitari del POR Basilicata 2000/2006. Da tale misura sono escluse le donne che hanno già ricevuto il contributo per la Borsa Lavoro.

Invece, per favorire una migliore armonizzazione dei tempi di lavoro e tempi di vita familiare, sono al tempo stesso previsti incentivi rivolti alle aziende che intendano sperimentare forme di riorganizzazione aziendale in termini di flessibilità o attivare servizi che contribuiscano a migliorare le opportunità di conciliazione (es: creazione di asili nido aziendali). Sono destinatarie dell?azione, le imprese che, al momento della presentazione della domanda di concessione del contributo abbiano sede legale in Basilicata e, soprattutto siano in buono e accertabile ?stato di salute? (ovvero, non siano in crisi o in stato di ristrutturazione; non siano sottoposte a procedure fallimentari o concorsuali, a procedure di liquidazione o di accorpamento; che rispettino il CCNL). Per tale azione è prevista una spesa di circa 1.990.000 euro, mentre per il finanziamento del Voucher per la conciliazione vi è un impegno di spesa di circa 3 milioni di euro. C?è tempo per la presentazione della domanda per l?azione 1 fino al 31 Dicembre 2005, per l?azione 2, invece, fino al 31 Ottobre 2005.

La disuguaglianza sociale tra uomo e donna è in Italia ancora molto forte. Lo conferma anche uno studio appena pubblicato del World Economic Forum (Wef), dal titolo “Women?s Empowerment: Measuring the Global Gender Gap”. Lo studio del Wef misura il gap fra i generi in cinque aree: la partecipazione economica ? stessa remunerazione a parità di mansione; l?opportunità economica ? accesso al mercato del lavoro non legato a un salaria ridotto o a mansioni non qualificate; l??influenza politica ? presenza femminile nelle strutture decisionali; il percorso formativo – accesso all’istruzione; salute e benessere ? accesso alle strutture sanitarie che si occupano di maternità. In cima alla classifica, spiccano le donne del Nord Europa: le svedesi al primo posto (con un indice del 5,53 in una scala da 1 a 7), seguite da norvegesi, islandesi, danesi e finladesi. Le italiane, con un indice di 3,50 punti, arrivano solo in 45esima posizione all’interno di una classifica di 58 Paesi che vede ultimi in assoluto Pakistan, Turchia e Egitto. Una voragine culturale, sociale e umana alla quale si dovrà porre rimedio.

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