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Regista a 17 anni

E? stato presentato a Rionero in Vulture presso il teatro ?La Piccola? il primo cortometraggio realizzato da Antonio Montanarella, un diciassettenne che con questa proiezione ha dato prova delle sue capacità. Il cortometraggio, della durata di 11 minuti, si intitola ?Chi l? ha detto che è impossibile? ed è stato pensato, scritto, diretto ed interpretato dal giovane che in questa fatica è stato supportato da tutto il liceo scientifico Federico II di Svevia di Melfi, da lui frequentato e messo in fibrillazione per girare alcune scene, dalla professoressa Simona Polese e anche dal preside Riccardo Rigante.

Un lavoro difficile, considerando gli scarsi mezzi a disposizione ma anche la malfidenza della gente che ancora oggi accompagna chiunque abbia un po? di fiducia in se, nelle proprie capacità e decida di uscire dal branco. Un?idea strana in testa, ma caparbia, quella di fare il regista, cullata da tanto che ora finalmente si manifesta. Antonio ha già esperienze nel campo teatrale, è infatti attore nella compagnia Atellana ?Teatro sperimentale Agorà?, con la quale ha messo in scena numerosi capolavori della letteratura teatrale, da Antonio e Cleopatra di Shakespeare, all?Idiota di Dostojeskij, Lavori ben riusciti che hanno prodotto i loro frutti anche fuori regione, si sono infatti esibiti a Roma, Milano e Siena ottenendo numerosi consensi. ?Chi l? ha detto che è impossibile? narra una storia onirica a tratti reale, in toni neo-gotici, con una ambientazione evanescente e fluttuante caratterizzata da continui cambi di scena. Lo spettatore non sa bene dove si trovano i protagonisti immersi in un dedalo di cunicoli, corridoi, manicomi, chiese sconsacrate e cimiteri, ma sente l?ansia crescente, la suspance che pervade il cortometraggio, rendendolo quasi un triller.

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Questo viaggio ai confini del surreale, svolto dal protagonista che alla fine si ritrova solo con i ?parti mefistofelici della sua immaginazione?, si conclude con un risveglio che lascia aperti molti interrogativi: è stato solo un sogno? Oppure quello che ha vissuto era realtà? Il corto è stato girato in tantissimi posti diversi, ?ci dovevamo spostare anche per girare pochi secondi, solo così, durante il montaggio si poteva staccare da un ambiente all?altro?. Come set sono stati presi tra l?altro; il cimitero, una chiesa, la scuola e anche lo stesso teatro. Posti resi irriconoscibili dai vari trucchi di scena come fumo ed effetti di contrasto della telecamera. Antonio Montanarella è il personaggio principale del cortometraggio insieme a Franco Grimolizzi un compagno di classe, gli altri protagonisti sono amici che si sono prestati per le riprese e hanno dato tutti una buona performance. ?Colgo l?occasione per ringraziare quanti mi hanno aiutato e sostenuto in questo lungo cammino? dice Antonio ?in particolare la mia famiglia.? Il filmato è stato montato da un personaggio d?eccezione Pasquale Castello della Videouno di Matera, che ha assemblato numerosi video e documentari per la RAI.

Ci sono voluti otto mesi per mandare in porto il filmato. Compito non semplice, quando non si ha la patente per potersi muovere liberamente, e ci si deve dividere tra scuola e compiti a casa, comunque con un qualche sacrificio e molta ostinazione, tutto si è concluso per il meglio. Il prossimo obiettivo è riuscire a partecipare a quanti più concorsi per cortometraggi possibili. Al Festival Maremetraggio III edizione Premio Corallino per le scuole, di Trieste il lavoro è già stato inviato, ?speriamo bene? dice Montanarella ?Anche se dovesse andare male non mi arrenderò, la strada che intendo percorrere è lunga!"