Diciannovemila visitatori, oltre ottanta eventi tra incontri, convegni e workshop, 104 espositori, tutti

altamente qualificati. Questi i numeri del bilancio finale di Trend Expo 2005, tracciato dal manager

della manifestazione, Enrico Sodano, nella cerimonia di chiusura. ?Trend Expo ? ha detto Sodano ? guarda

ormai alla dodicesima edizione. Nel futuro l?intento è quello di allargare anche ad altri paesi il

progetto Isole Sonanti, viaggio nella cultura, nella musica e nelle tradizioni dei popoli dell?America

Latina e dell?Europa, anche ad altri Paesi, per fare incontrare l?identità lucana con l?identità di altri

popoli. Credo che anche quest?anno Trend Expo sia stato un momento particolarmente sentito dalla nostra

comunità, anche perché, come si è potuto vedere in questi giorni, autorità, giovani, personaggi del mondo

dello spettacolo si sono incontrati e quando questi tre mondi vengono a contatto in maniera informale,

c?è sempre una grande opportunità di crescita per tutti. Il mio grazie più sentito va, comunque, ai

ragazzi che hanno partecipato: avete riempito di colore e di sorrisi Trend Expo. Spero nella prossima

edizione di rinnovare e stimolare questa partecipazione?. ?Sono stati due ? ha aggiunto Emilio Lastrucci

dell?Università di Basilicata ? i principi di fondo, gli stemmi del Trend Expo 2005. Il primo è

l?esigenza di orientare le attività universitarie in termini di opportunità didattiche, di ricerca e di

promozione culturale, per un ateneo che collabori fattivamente con enti e istituzioni del territorio. Il

secondo ? ha proseguito – è la proiezione dell?Università verso una dimensione più globale, con

l?obiettivo di confrontarsi con realtà anche molto lontane anche geograficamente?. L?accademico infine ha

sottolineato come, in definitiva, il ?nostro dovere sia orientare gli studenti nelle scelte che dovranno

compiere nel loro cammino universitario e professionale?. A rendere gradevole la cerimonia di chiusura di

TrendExpo la presenza di Eugenio Bennato che ha dialogato con i presenti, anticipando alcuni temi del

concerto serale in Piazza Mario Pagano in compagnia dei tamburi di Alfio Antico e alla taranta di Antonio

Infantino. . ?E? molto importante ? ha spiegato il cantante partenopeo ? costatare la presenza in questa

sala di tanti giovani nonostante la splendida giornata di sole. Nel nostro lungo girovagare per il mondo

abbiamo potuto avvertire alcune differenze essenziali tra i ragazzi del sud del nostro sud e quelli di

altre regioni. Nella globalizzazione comunque presente nel pianeta, che ha portato tanti vantaggi ma che

con la sua aggressività, ha anche annullato l?identità storica e culturali di tanti popoli, i nostri

ragazzi hanno la fortuna di vivere una realtà divisa tra cultura ufficiale e cultura popolare?. Una

posizione invidiabile dunque, che, come ha evidenziato lo stesso Bennato ?permette ai giovani del sud di

fare musica parlando con la voce delle genti di questo splendido territorio. E? importante che queste

scintille culturali, proprie della nostre tradizione, siano utilizzate sempre e comunque. La musica

popolare è sicuramente superiore alla musica colta perché è stata tramandata non sotto la spinta del

mercato o per altre forzature ma semplicemente perché ritenuta degna di essere coltivata?. Antonio

Infantino, leader storico dei Tarantolati, ha espresso le sue idee circa la capacità di sentire dei

giovani, che in questi giorni hanno partecipato numerosi alle varie ?lezioni? sul tarantismo. ?Ognuno di

noi è parte di una civiltà millenaria, è l?esempio del sentire nella propria carne?, ha detto Infantino.

Giornate in cui c?è stato un profondo scambio interculturale che ha coinvolto tutte le fasce d?età, ed ha

dimostrato che esiste un diverso modo di sentire, non uniformato al pensiero generale. Alfio Antico,

siciliano doc, ha espresso il suo ringraziamento ad Eugenio Bennato, definito suo maestro. ?E? stato

colui che mi ha fatto innamorare del sud e della mia Sicilia? ha detto l?artista che coi suoi tamburi ci

porterà stasera nella sua terra.

BILANCIO DELL?ESPERIENZA DELLE SSIS E LE PROSPETTIVE PER IL FUTURO DEGLI INSEGNANTI

Questione calda, anzi rovente quella che riguarda le SSIS nazionali e di quella regionale lucana. Se ne è

discusso in un seminario-dibattito in occasione della giornata conclusiva di Trend Expo. Al banco dei

relatori, il docente e rappresentante dell?Università di Basilicata presso la Codissis, Michele Goffredo

e la direttrice della SSIS lucana, Margherita Fasano. L?incontro ha visto la partecipazione di numerosi

studenti che attualmente frequentano la Scuola di specializzazione a Matera e da coloro che hanno

terminato il percorso di formazione specializzante e che già insegnano nelle scuole. ?Parecchie le

situazioni problematich- ha esordito Margherita Fasano-: dal rapporto delle SSIS con il territorio, alle

posizioni estremamente contrastanti all?interno stesso dell?Ateneo lucano?. Tanti interrogativi ai quali

si è tentato di dare risposta con un Piano di valutazione e una posizione ufficiale presentata dalla

Codissis, la struttura di coordinamento delle SSIS. Come ha sottolineato Michele Goffredo, ?nonostante le

difficoltà, abbiamo elaborato, insieme al direttore della Codissis nazionale, Luca Curti, un documento

ufficiale che è stato presentato al Ministro Moratti e che riassume quanto è stato fatto ed elaborato nel

corso degli anni, dal 1999 ad oggi?. Indispensabili, per il docente, valutazioni serie sulla formazione e

sulle competenze acquisite dagli studenti usciti specializzati e abilitati dalle SSIS. Queste analisi

sono state affidate alla professoressa, Clotilde Pontecorvo la quale, ha ricordato Goffredo, sta

visionando varie SSIS in base a quanto previsto dall?art.5 della legge 53. Per quanto concerne

l?esperienza della SSIS lucana, i punti fermi: l?acquisizione di competenze disciplinari, didattiche,

trasversali che riguardano, nello specifico, l?educazione e le abilità cognitive. In fine, l?acquisizione

di abilità pratiche indispensabili per saper insegnare. Da questi presupposti, lo specializzato e pronto

all?insegnamento nelle scuole, avrà acquisito, soprattutto, conoscenza critica. La conclusione

?approssimativa?, in quanto si dovrà attendere il mese di ottobre con l?emanazione dei decreti delegati

applicati alla legge n.53 del 98, è che, ha detto Michele Goffredo, ?improponibile un solo percorso di

laurea specialistico, ma l?istituzione di più lauree specialistiche in modo che chi esce dal percorso

biennale abilitante possa scegliere anche di specializzarsi, con un anno aggiuntivo di studi, in una

disciplina specifica?. Nell?impianto del programma, l?accesso a numero chiuso, l?equilibrio tra le

componenti disciplinari didattico-laboratorio, la definizione a priori dello sbocco finale e la

connessione organica tra scuola e Università mantenuta dalla figura dei supervisori, devono rimanere- ha

concluso Goffredo- i nostri punti di forza?.

IL PROGETTO ?AZIONE 3: CONCILIATORY, I LABORATORI DEL TEMPO?

Il progetto ? Azione 3: Conciliatory, i laboratori del tempo?, curato dall?Irefor si propone di

armonizzare la vita lavorativa con la vita personale. La conciliazione è favorire l?incontro tra due

prospettive di vita e non lo scontro tra uomo e donna. Conciliare è favorire la professione delle donne e

incoraggiare gli uomini a vivere con pienezza il rapporto all?interno della famiglia. Antonio

Sanfrancesco, esperto dell?Irefor, individua le finalità del progetto in esame nel ?mettere insieme

esperienze per un modello fisico strutturato per conciliare la vita personale e il lavoro. Il modello

consiste in un laboratorio con attività, confronto, discussioni, per la promozione della politica della

conciliazione?. Il modo è quello di creare spazi pubblici per una nuova cultura del tempo, per liberare

il tempo, per riscoprire il tempo per se stessi e per gli altri, per ritrovare la propria genitorialità,

per socializzare il tempo; creando le condizioni per una uova cultura dell?organizzazione del lavoro con

il dialogo sociale, con la concertazione fra le parti sociali, con la realizzazione di sportelli

informativi, con l?accompagnamento di figure professionali. Tutti i soggetti sono coinvolti, ma

principalmente donne e uomini che lavorano e che hanno maggiore interesse alla conciliazione dei tempi.

In definitiva, si vuole promuovere una nuova ottica che vuole fermare il tempo e riscoprire una nuova

solidarietà fra generi e generazioni come unici strumenti per ripensare il ruolo di donne e uomini nello

spazio e nel tempo.

PRESENTATO IL BREVETTO ?OFF TV?

Gli studenti del nuovo liceo scientifico di Potenza, hanno brevettato, nell?ambito di un progetto che

prevedeva la nascita di un?azienda simulata, l?off- tv.
Il dispositivo, regolarmente brevettato, e creato dai liceali del quarto anno delle sezioni G-B-D,

permette di spegnere automaticamente la tv nel momento in cui i bambini si avvicinano troppo allo

schermo. In tal caso dopo appena trentacinque secondi la tv si spegne e permette così di salvaguardare la

vista dei bambini. Molti studi statistici rivelano, infatti, che la maggior parte dei disturbi visivi

sono dovuti alla visione prolungata e ravvicinata di schermi o monitor di ogni genere.

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