Continuano le iniziative di ricerca nei “Cinti” di Grassano, un suggestivo sito geologico, naturalistico e architettonico posto a poche centinaia di metri dal centro storico del Comune di Grassano ai piedi dei
ruderi dell’antico Castello dei Cavalieri di Malta e della Chiesa Matrice che, da secoli, fanno da guardia allo stretto sentiero sterrato che attraversa questo luogo su cui si aprono tante cantine erette a partire dal Seicento sino alla fine dell’Ottocento ed appartenute, per la maggior parte ai Cavalieri di Malta Commendatori di Grassano. Un luogo che un gruppo di cittadini, insieme a numerose associazioni e istituzioni lucane e non, stanno cercando di preservare dal degrado e dall’incuria perché un altro pezzo prezioso della terra lucana sia salvato dall’abbandono.

Proprio al fine di indagare il complesso patrimonio monumentale presente in questo luogo l’Associazione Finisterre di Grassano e il Comitato per la salvaguardia Architettonica e naturalistica dei piccoli centri di Campi Bisenzio (Toscana) hanno avviato un censimento delle tante cantine che a partire dal Seicento sorgono in questo luogo e sulle strutture di pregio che esse custodiscono. Un’iniziativa che sta dando già i suoi frutti, infatti in varie cantine sono state già individuate delle niviere a pozzo ben conservate. Confermando quanto già riportato negli antichi Cabrei della Commenda di Malta dove vi sono numerosi ed ampi riferimenti alle niviere dei Cinti che servivano al “comodo del Commendatore per porvi le sue vettovaglie”.

Ma accanto a questa scoperta, già prevista, sono stati censiti anche tre monumentali palmenti, ovvero delle grandi vasche dove veniva pigiata e fatta fermentare l’uva. Due di questi conservano una pregevole decorazione a bassorilievo raffigurante immagini simboliche, ed anche la data di costruzione che li
data alla seconda metà del Settecento. Mentre per un terzo palmento è dei primi dell’800 anche se è stato edificato utilizzando materiali di riuso provenienti da altre costruzioni più antiche. Sono delle piccole scoperte che a detta dei ricercatori del “Comitato per la Salvaguardia” Toscano confermano che i Cinti di Grassano sono un vero e proprio museo vivente della civiltà contadina lucana.

Le prime foto degli antichi palmenti individuati sono state già consultabili nel sito http://www.associazionefinisterre.it mentre sabato 21 Maggio 2005 i ricercatore del “Comitato per la Salvaguardia” Toscano illustreranno, presso la sede della Delegazione Finisterre di Campi Bisenzio (Firenze), ai Soci di questo sodalizio impegnato attivamente nelle azioni di salvaguardia dei Cinti di
Grassano, quanto sinora scoperto ed renderanno pubblici gli interessanti risultati forniti dalle analisi chimiche e petrografiche realizzate dall’Università di Pisa sui clasti dei Cinti, realizzate al fine di definirne origine, provenienza e l’età insieme ai fossili in essi racchiusi.

ASSOCIAZIONE FINISTERRE
http://www.associazionefinisterre.it

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