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Lagonegro: San Nicola e il Referendum

Lo scontro sui referendum del 11 e del 12 giugno si fa sempre più acceso. Tra i due schieramenti del SI e del No ai quesiti refendari sulla procreazione assistita del 12 e del 13 giugno, c?è qualcuno che ha avuto l?idea di rivolgersi anche a qualche ?santo in paradiso?.

A Lagonegro, il comitato organizzatore della festa di S.Nicola di Bari, patrono della città, ha difatti introdotto una citazione antireferendaria sul manifesto di promozione dell?evento. Le locandine, affisse per tutta la città di Monnalisa, citano così: ?Carissimi, viviamo in un mondo generalmente condizionato dal soggettivismo e dall?individualismo che fanno di ciò che interessa e fa comodo il criterio unico della verità. Questa cultura imperante mortifica e svilisce anche il dono della vita e la dignità della persona umana. Il nostro Patrono S. Nicola illumini e sostenga tutti nel riconoscere, rispettare, promuovere e difendere la vita, fin dal primo istante del suo concepimento, come valore primario e inviolabile, che non può assolutamente essere sottoposto a votazione, né a manipolazione o a strumentalizzazione alcuna?. L?intervento, a firma di Padre Angelo, ha ovviamente suscitato qualche polemica. Pungente e tempestivo l?intervento di Maurizio Bolognetti, che da tempo si batte per il SI ai quattro quesiti promossi nel prossimo referendum. ?Alcuni amici di Lagonegro mi hanno chiamato ? dichiara Maurizio Bolognetti, leader dei Radicali Lucani – per raccontarmi che l?intera cittadina lucana, alcuni giorni or sono, nel risvegliarsi aveva avuto modo di apprendere che il povero San Nicola, Patrono della città, era stato reclutato d?ufficio tra le fila degli astensionisti dalla locale parrocchia della Diocesi guidata da Monsignor Nolè. Ho voluto rendermi conto di persona dei contenuti dell?iniziativa e armato di macchina fotografica, rigorosamente digitale, mi sono recato in quel di Lagonegro. Siamo assolutamente certi che questo è solo un primo assaggio di ciò che sta per scatenarsi e che andrà ad aggiungersi alla di già feroce e violenta battaglia ingaggiata dalle Diocesi lucane contro tutti coloro che sono sospettati di militare nelle fila referendarie. Processioni, feste patronali, messe e qualsiasi tipo di manifestazione religiosa, come e più di quanto finora accaduto, diventeranno delle clave da sbattere sulla testa di chi rivendica la laicità dello Stato e delle sue leggi. Nel chiedere scusa a S. Nicola ? continua il leader dei Radicali Lucani – prendiamo atto che la Curia di Basilicata ha ritenuto di dover rafforzare la sua militanza sul fronte astensionista chiamando a raccolta tutti i santi del calendario, probabilmente confidando nel fatto che gli stessi possano avere un maggior ascendente sui credenti e i fedeli di questa regione. ?. Alcuni amici, tra il serio e il faceto, spesso mi dicono: ?scherza coi fanti ma lascia stare i santi?; ho la sensazione che la decisione di mettere in campo i Patroni dei 131 comuni lucani sia l?ennesimo segnale di debolezza e un modo anche questo di avvilire la fede e la religiosità?.

Bisogna aggiungere che all?interno del programma ?religioso? della festa di S.Nicola di Bari, prevista a Lagonegro per il 20, 21 e 22 maggio, vi sarà anche un incontro su ?Fecondazione assistita: tra scienza e etica?. Non si comprende, in verità, nel nome di chi la Chiesa si pone con determinati atteggiamenti nei confronti di questo complesso argomento. Infatti, da un recentissimo studio compiuto da 5 centri di procreazione assistita e da 3 associazioni di pazienti, addirittura sette coppie su dieci che accedono alla procreazione assistita sono di fede cattolica, e gran parte di loro sono anche praticanti.