I MARMAJA
(http://www.marmaja.com)

Per gli amanti della tassonomia musicale il loro sound potrebbe essere definito come un impasto di suoni e ritmi ancestrali in salsa cantautorale. La storia dei Marmaja affonda le radici nel crepuscolo degli anni ?80. Mentre in Europa montava la ?nuova onda?, il sestetto rodigino d?arte varia ? come amano definirsi ? avviava un originale percorso musicale fatto di ricerca e rielaborazione delle radici popolari della loro terra d?origine, il Polesine, sapientemente fuse con le liriche di stampo cantautorale di Maurizio Zannato. Una miscela che li porterà nel 1994 a vincere Arezzo Wave nella categoria nuove proposte. Il primo cd, In tel vento sonà, esce nel 1999. L?album, dal sapore etno-folk, realizzato nientemeno che in un fienile, raccoglie dieci anni di produzione musicale rigorosamente auto-prodotta. Un anno più tardi i Marmaja danno vita con The Gang e Tupamaros ad un libero coordinamento di gruppi italiani dal nome evocativo: Unione delle Tribù.

Nel 2002 esce il secondo cd del gruppo, Il metro dell?età, che segna una svolta nella maturazione musicale dei Marmaja e la voglia di prendere il largo dai registri puramente folk che ne avevano caratterizzato la produzione precedente. Il disco, venduto letteralmente per strada in quanto privo di distribuzione, guadagna le favorevoli critiche della stampa specializzata ed un numero crescente di estimatori.

Lo spazio che separa Il metro dell?età da Marmaja, terzo album della serie, è una intensa cavalcata concertistica in giro per l?Italia: dal Palavobis con i Mercanti di Liquore ad una memorabile Creuza de mà con Cristiano De Andrè, dal primo festival di musica popolare veneta in sodalizio con Gualtiero Bertelli ai tanti concerti assieme ai fratelli Severini e ai gruppi dell?Unione, dalle calorose performance di strada dei buskerfestival al programma di Rai Due Follia Rotolante. Cui vanno aggiunte le partecipazioni a diverse compilation di musica alternativa: da Combat di Vitaminic e Mille papaveri rossi di A-Rivista anarchica

Agli inizi del 2004 entrano per la prima volta in una sala di produzione professionale, senza però rinnegare la filosofia dell?auto-produzione, per incidere il loro terzo album che prende il nome della formazione: Marmaja. Una raccolta di canzoni che veste di ritmi sudamericani il sound tipicamente folk che ormai identifica a colpo d?orecchio la band di Rovigo. Una chicca il brano Vedrai com?è bello cantata da Gualtiero Bertelli, noto cantautore dialettale veneto. Il cd esce nei negozi a fine maggio 2004 e viene distribuito dalla etichetta Storie di Note. Pochi giorni dopo la pubblicazione della loro terza fatica, muore il chitarrista Elia Mantovani. Nello scorso mese di ottobre vincono la decima edizione del premio Ciampi.

Formazione:
Maurizio Zannato
: voce
Guido Frezzato: fiati chitarra elettrica
Cristiano Vincetti: basso
Antonio Carrara: batteria
Nicola Astolfi: chitarre
Giovanni La Terza: fisarmonica

I CASA DEL VENTO
(http://www.casablancabazar.it)

È un lungo percorso di note e di impegno politico quello della Casa del Vento, la ?combat-folk? band aretina che chiuderà il concerto del primo maggio a Potenza. Il gruppo, attivo fin dal 1991, dopo aver calcato i palchi di mezza Italia, incide nel 2000 il suo primo cd auto-prodotto, Senza bandiera, pura energia folk imbastardita da molteplici contaminazioni, che condensa un cammino musicale lungo quasi un decennio. Dal primo album della Casa del Vento sono estratte due tracce che vengono inserite nella compilation Combat Folk della nota rivista Mucchio Selvaggio.

Nel 2001 collaborano con Cisco Bellotti, voce dei Modena City Ramblers. Il frutto di quella collaborazione è l?album 900 pubblicato su etichetta Mescal. Il disco riscuote una buona accoglienza di pubblico e di critica e dà il la ad un lungo tour nella primavera-estate 2001.

Archiviata l’esperienza di Cisco e la Casa del Vento, il gruppo lavora a due progetti molti importanti che vedono la luce nell’ottobre del 2002. Il primo è Genova chiama che trae ispirazione dalle esperienze personali di alcuni membri della band nel movimento new-global. In Genova chiama si fondono la passione per il fok-rock e l?impegno politico di chi decide di non restare inerte dinanzi ai tragici fatti che insanguinarono Genova in occasione del G8. La morte di Carlo Giuliani riecheggia nelle note e nelle parole della struggente ballata La canzone di Carlo. La title-track diventerà, invece, l?inno ufficiale del movimento. Estensione del progetto Genova chiama è l?omonimo cd realizzato per sostenere il Forum sociale europeo di Firenze in collaborazione con la Mescal, Radio Popolare, Smemoranda e Il Manifesto.

Il secondo progetto della Casa del vento prende a prestito il titolo di un noto film di Ken Loach, Pane e rose (Bread and roses). Pane e rose è anche uno slogan sindacale degli inizi del Novecento. Ed è proprio il richiamo al movimento di protesta americano, che reclamava il diritto alla propria dignità (il pane) e alla dolcezza (le rose), la cifra distintiva del progetto. Nei 13 pezzi di Pane e rose c?è la combattività di chi lotta contro le ingiustizie del modello neoliberista e la tenerezza di chi non si stanca di inseguire i propri sogni. ?Una voce di speranza e di denuncia per tutti coloro che, ancora abituati a pensare, non hanno perso di vista il proprio cammino?.

Nella ricca discografica della band aretina figurano altri tre album: Non in mio nome (2003), Sessant?anni di resistenza (2004) e, ultima fatica della Casa del Vento, Al di là degli alberi (2004). Pubblicato quasi un anno fa, Al di là degli alberi è un album carico di emozioni, impegno ed energia. Due i brani che meritano una particolare menzione: la title-track dedicata alla figura di Haidi Giuliani, madre di Carlo Giuliani, e Good morning Baghdad, uscito solo per le radio in edizione singola, il cui testo è stato scritto in collaborazione con lo scrittore Stefano Tassinari.

Formazione:
Luca Lanzi
: voce e chitarre acustiche
Sauro Lanzi: fisarmonica e fiati
Massimiliano Gregorio: basso
Fabrizio Moranti: batteria e percussioni
Patrick Wright: violino e mandolino
Riccardo Dell?occhio: chitarra elettrica

LOLLI-GRECHI-KUZMINAC
Tre Voci, tre Chitarre

CLAUDIO LOLLI
(http://www.bielle.org/artisti/lolli.htm)

Claudio Lolli, benché poco conosciuto al grande pubblico, è uno dei massimi esponenti dalla canzone d?autore italiana. Schivo, problematico, innamorato delle atmosfere desolanti tristi e malinconiche, amante di Brecht, è abile nel mettere in musica le delusioni e il pessimismo di un’epoca. Nel 1972 il primo album, Aspettando Godot (citazione brechtiana), cui seguirono Un uomo in crisi (1973) e Canzoni di rabbia (1974). Album accomunati da arrangiamenti scarni, in cui prevale la chitarra acustica, che raccontano storie di amicizia, ecologia, angosce generazionali e denunciano in modo ironico la società di allora. Perle dell?epoca sono canzoni come Borghesia e Angoscia metropolitana. Dal 1975 al 1977 le trame musicali di Claudio Lolli si fanno più fitte ed articolate con l?introduzione di fiati e percussioni. Il disco che segna la svolta è Ho visto anche degli zingari felici, il disco più noto che aggiornò la canzone d’autore con concezioni melodiche innovative. Dopo 10 anni di ritiro dalle scene, fatta eccezione per lo spettacolo itinerante Dolci promesse di guerra, durante i quali si dedica al ruolo di professore di liceo, mestiere che tuttora esercita con passione, Lolli ritorna ad esibirsi dal vivo in un recital al Teatro Puccini di Firenze nel marzo 1993. Dal 1995, accompagnato da Paolo Capodacqua, Claudio Lolli riprende a suonare dal vivo. Nel dicembre ’98 riceve il premio Piero Ciampi alla carriera e nel 2001 pubblica il suo ultimo lavoro Dalla parte del torto. Lolli affianca alla sua professione di cantautore e professore, anche quella di scrittore. Finora ha pubblicato tre libri: L’inseguitore Peter H., Giochi crudeli e Nei sogni degli altri.

LUIGI GRECHI
(http://www.luigigrechi.it)

Ai profani del cantautorato italiano il nome di Luigi Grechi dirà poco o nulla. Eppure è frutto della sua vena creativa Il bandito e il campione, storia in musica di Costante Girardengo (il campione) e Sante Pollastri (il bandito), che Francesco De Gregori portò al successo qualche anno fa. Per quella canzone Grechi ha vinto nel 1993 pure il premio Tenco. Unico sprazzo di notorietà per un cantautore dalla vita schiva ed enigmatica. Il prototipo, se vogliamo, dell?antipersonaggio, ma dalla vita artistica intensa e variegata. Cataloga libri in una biblioteca di Milano. Fra un libro e un altro pubblica tre album. Lascia la biblioteca, incide un altro disco e scrive Il bandito e il campione. Nel 1990 partecipa con l’amico Francis Kuipers al tour Miramare ’89 (ancora De Gregori). Il nome di Grechi viene rilanciato e può tornare in studio ad incidere ed intensificare con successo la sua attività. Escono così altri cd: Girardengo e altre storie, Cosivalavita, Pastore di nuvole e, last but not least, Campione senza valore. Oggi vive in Umbria ed alla sua attività concertistica ha aggiunto una collaborazione con la libreria editrice City Lights Italia che lo ha portato a fare da contrappunto con la sua chitarra a poeti come Lawrence Ferlinghetti, Martin Matz, Ann Waldman, John Giorno, Ed Sanders e molti altri: una nuova pagina di avventura che si apre per unire ancora di più musica e parola, canzone e poesia.

GORAN KUZMINAC
(http://www.gorankuzminac.it)

Il nome tradisce evidenti radici jugoslave. Chitarrista autodidatta dall?ottima tecnica finger-picking, inizia la sua copiosa carriera musicale nel 1974, dopo aver lavorato per alcuni anni come turnista in sala d?incisione tra Roma e Milano con artisti del calibro di Antonello Venditti, Angelo Branduardi e Lucio Dalla. Nel 1979 incide il primo vero singolo, Stasera l?aria è fresca, con cui vince il festival di Castrocaro e la Gondola d?Argento al festival internazionale di Venezia. Fa seguito un altro singolo di successo, Ehi, ci stai!, che dà il titolo al suo primo album (1980). Si piazza terzo al Festivalbar ed inizia un lungo tour con Ivan Graziani e Ron. I tre compongono Canzone senza inganni, brano guida di successo dell?intera tournée. Il suo secondo album, Prove di volo, è del 1982. Due anni più tardi è con Patty Pravo per la realizzazione del brano sanremese Per una bambola. Nel 1987 viene pubblicato Contrabbandieri di musica, con Rino Zurzolo, Alberto Radius e Antonello Venditti. Produce musica e colonne sonore per lungometraggi, lavora con Ennio Morricone e realizza sigle per serial televisivi su Canale 5 e Rete 4. Alterna la composizione con i concerti dal vivo e la didattica, sia a livello scolare sia nei conservatori, per avvicinare giovani e musicisti di estrazione classica alla realtà della musica e della composizione moderna. Nel 1993 esce l?album antologico Strade, collage di 15 anni di musica in punta di dita. All?inizio del 1997, prodotto da Mimmo Locasciulli, pubblica Fragole & Pugnali. Nel Natale del 1998 pubblica il cd singolo Stasera l?aria è fresca. Il cd single anticipa l?uscita dell’ album, Gli angoli del mondo. Nel maggio del 2004 esce Nuvole straniere, l’album che chiude e celebra una carriera trentennale.

SEGRETERIA ORGANIZZATIVA:
Vito Telesca
Tel. 0971/410370

UFFICIO STAMPA:
Luigi Cannella
Cell. 333/1778934

FOTOGRAFIA:
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Cell. 339/4482630

CONTATTI WEB:
E-mail: primomaggio2005@libero.it
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