Vi presento un editoriale di transizione. Le recenti elezioni regionali hanno confermato una giunta di centro-sinistra: Vito De Filippo è il nuovo presidente della Regione Basilicata con una percentuale altissima. Sfiorato il 70% dei voti. Fiducia che dovrà essere ripagata con determinazione ed efficienza. Non c?è stata storia, quindi, per l?opposizione di Cosimo Latronico che oltremisura va sotto ogni più rosea aspettativa, comunque non sufficiente per accasarsi nella stanza più alta del potere lucano. Speriamo che interpretino una controparte intelligente che metta da parte la demoralizzazione. Un?ottima maggioranza è ritenuta tale se ha un?ottima minoranza. Tutto sommato è stata rispettata sia la continuità elettorale (che non fa mai male anche se un?amministrazione non eccelle. Per la serie ?lasciamoli lavorare?. Le somme si tirano su un lungo periodo, anche se a volte – non lo nego – le prime impressioni non tradiscono, quasi mai) sia il trend centro-sinistroide delle altre regioni italiane. Brutto colpo per il premier e i suoi alleati. Uno scossone che ha innescato una solida crisi di governo, anche se vogliono farcela passare per mezza crisi. Intanto ci becchiamo un Berlusconi-bis che non alletta né Prodi&Company né il resto degli italiani. Il signor Silvio avrà tempo per costruirsi un?altra campagna elettorale fondata sulla fiction. Noi, per il momento non possiamo far altro che assistere all?ennesimo reality ?andato a male?. Non è cambiato nulla in Basilicata (almeno per i prossimi cinque anni), non è cambiato nulla sul fronte peninsulare (almeno fino al prossimo anno). Non è oro tutto quello che luccica. Ci sono delle ombre sulle elezioni lucane, che avremo modo di approfondire ulteriormente. Mi riferisco al sequestro dei sette seggi elettorali di Scanzano Jonico che ha portato ad una indagine ai danni del sindaco, Mario Altieri (ve lo ricordate?) e di due presidenti di seggio. Brogli e scorie elettorali. Non è cambiato nulla, stesse facce stesse razze.
E? morto un papa e se ne fa un altro. Salutiamo Giovanni Paolo II ed accogliamo Benedetto XVI: il settantottenne tedesco Joseph Ratzinger. Anche qui una scelta all?insegna della continuità. Per una Chiesa più conservatrice ma più aperta alla comunicazione (?!). C?è da ricostruire un valore comune dell?Europa dopo il riassetto politico-economico trovando una matrice culturale condivisibile dai più. Dopo la fumata rosa della Lucania, c?è stata quella bianca.
Ed ogni tanto c?è anche qualche fumata ?lucanianettiana?. Ma in tanti danno l?impressione di non gradire e/o accorgersene. Anche per noi non è cambiato nulla. Stentiamo ad essere (questa è autocritica) il punto di riferimento per la maggior parte dei cittadini. Vuoi perché sfruttiamo uno strumento che nonostante i due costosissimi progetti regionali, Un computer in ogni casa e Un computer in ogni casa-bis, pochi usano internet; vuoi perché ad una parte dei ?naviganti lucani? il nostro modo di lavorare non piace; vuoi perché la Società dell?Informazione ci esclude formalmente (non informalmente, badate bene); vuoi perché alcuni lettori sono abituati alle notizie-soft. So di non essere simpatico. Da due mesi a questa parte stiamo conducendo un?inchiesta sul monitoraggio dell?aria nella nostra regione, organizzata su una rete quasi fantasma. Non sul numero delle centraline (lì c?è una legge che ne stabilisce le unità) quanto sulla loro collocazione, sul loro funzionamento, sulla trasmissione dei dati. I conti non tornano. Sembra che vada tutto bene, mentre i valori di Pm10 sono oltre la soglia limite. Mi è stato detto di stare tranquillo e di non preoccuparmi perché per inneggiare allo stato d?allerta devo aspettare che nell?anno solare si verifichino 35 superamenti del limite di base del Pm10. Ci siamo quasi. E poi, cosa succederà. L?Arpab non è ancora uscita con un comunicato stampa ufficiale. Non credo che sia all?oscuro della cosa, anche perché più di uno ha tentato di accaparrarsi il patrocinio dell?indagine. Noi lavoriamo ed altri ne raccolgono i frutti. Non voglio essere ulteriormente critico, anche perché noi ufficialmente non esistiamo. Si, noi ufficialmente non esistiamo. Sul portale istituzionale della Regione Basilicata (www.regione.basilicata.it e non www.basilicatanet.it), alla pagina dedicata ai giornali e ai portali lucani noi non ci siamo. A gestire il tutto è il Co.re.com. Più volte lo abbiamo richiesto, senza esiti positivi. Posso accettare che il paradosso non sia la nostra esclusione (anche se vorrei conoscere le motivazioni ufficiali), ma dico che paradosso è il premio sulla comunicazione che ci ha assegnato proprio il Co.re.com. Quindi siamo riconosciuti. O forse no!