Cerca

La poesia di Rosaria Tricomi

L?espressività lessicale della poesia di Rosaria Tricomi può essere ricondotta alle forme colloquiali presenti nei versi di Catullo. Non a caso la seconda raccolta della scrittrice (la prima è ?Finestra sul presente?) è stata intitolata ?Catulliando Catullo?. Il modello catulliano è frutto di una vera e propria scelta fatta consapevolmente dalla scrittrice.
Il richiamo al poeta non si vincola soltanto all?utilizzo di tinte linguistiche particolarmente vivaci, alla semantica, ma anche agli aspetti sociali, al contesto storico-culturale nel quale opera il poeta (le dovute distanze però devono essere necessariamente considerate). La rottura con il mondo ufficiale è evidente sia nella poetica catulliana che nei versi di Rosaria Tricomi.

Entrambi si muovono lungo una linea di denuncia, di delazione e di accusa. La scrittrice stila un modello nel quale condanna la superficialità della giustizia , la violenza, il malcostume, l?inadeguata gestione amministrativa con tono familiare e confidenziale. Catullo stesso procede denunciando le anomalie della società e di individui (si pensi, ad esempio agli epigrammi contro Cesare o contro Cicerone). La corrosione dell?ideologia del mos maiorum (il mito della virtus, della sanità etica, della rettitudine e dell?incorruttibilità ) è evidente nella società romana del tempo. A tutto ciò danno un contributo notevole due correnti di pensiero disimpegnate sul piano politico: l? epicureismo ed il neoterismo. Si afferma così l?assoluta libertà del poeta coinvolto soltanto dai propri impulsi affettivi. Il contesto sociale e politico nel quale vive Catullo è privo di riferimenti morali, ma la straordinarietà delle doti poetiche gli consente di trasformare in lirismo ogni trascurabile vicenda quotidiana lasciandosi trascinare dall?intensità delle passioni. Amore delirante, disperazione soffocante, odio incontenibile per i prevaricatori ed i corrotti, gioia negli incontri con amici, tenerezza e nostalgia per gli affetti, ironia; tutto questo è Catullo. La spontaneità catulliana però è il prodotto di un impegno di scrittura minuziosamente attento ad ogni particolare. Ma quali sono i valori della società del nostro tempo?

Viviamo nell?epoca del dis. I valori diventano disvalori, l?amore si trasforma in disamore, l?onestà diventa disonestà, l?educazione diseducazione. Ma il dis non nasce nel postmoderno, si presenta e ripresenta nella storia con sembianze diverse. Catullo esorcizza i disvalori nell?insulto, ma noi come rimediamo? Ci chiudiamo in un mondo ideale e privato o lo rendiamo pubblico cristallizzandolo nella voce poetica che non ha tempo? L?odi et amo per Lesbia è in realtà l?amoroso odio verso la vita. Nonostante il dolore e la sofferenza non si rinuncia a vivere anzi, spesso, è proprio l?infedeltà della vita che ci costringe a bene velle minus ma ad amare magis. La Lesbia catulliana è il doppio della Clodia storica. Le due donne possono raffigurarsi in un ?unica persona, ma di fatto Clodia è lo scandalo della società romana del tempo; Lesbia è l? eroina di ogni tempo. Ricordiamo ciò che sottolinea G. Della Corte in Due studi catulliani : ? [?]Lesbia è la sorella delle eroine della poesia di ogni tempo, con il suo passerino, le sue promesse d?amore, i suoi teneri baci e, quando, rotto l?incanto,Lesbia tradisce il Poeta, è ancora la donna della fantasia. [?]Lesbia appartiene alla poesia, Clodia alla storia.
[?]Oggi Clodia è morta, come sono morti i suoi trecento adulteri; ma Lesbia è ancora viva in mezzo a noi.”