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Alle 17.50 l’attesa fumata bianca
Ratzinger è il nuovo Papa
Benedetto XVI si è affacciato dalla Loggia: ”Sono un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”

Città del Vaticano, 19 apr. (Adnkronos/Mak) – Joseph Ratzinger è il nuovo Papa con il nome di Benedetto XVI. Alle 17.50 del secondo giorno di Conclave i cardinali riuniti nella Sistina hanno eletto il nuovo Papa. Il successore di Giovanni Paolo II è stato eletto al quarto scrutinio dai 115 porporati. Dopo quasi quindici minuti le campane di San Pietro hanno iniziato a suonare a distesa. Alle 18.42 il protodiacono, cardinale Medina Estevez si è affacciato dalla loggia vaticana pronunciando l’attesa formula rituale. ‘Nuntio vobis gaudium magnum: habemus Papam”. Dopo pochi minuti alla Loggia si è affacciato Papa Benedetto XVI. ”Dopo il grande Papa Giovanni Paolo II i signori Cardinali hanno eletto me pontefice, un semplice e umile lavoratore nella vigna del Signore”, queste le sue prime parole davanti alla folla di San Pietro. ”Mi consola il fatto -ha aggiunto – che il signore mi ha chiamato a lavorare ed ad agire anche con strumenti insufficienti. E soprattutto mi affido alle vostre preghiere. Il Signore ci aiuterà e Maria sua Santissima Madre sta dalla nostra parte”. Il successore di Giovanni Paolo II e’ stato eletto in poco meno di due giorni, lo stesso tempo impiegato per votare Pio IX. Entambi i Pontefici sono stati infatti eletti al quarto scrutinio, segnando un vero e proprio record nella storia della Chiesa. Giovanni Mastai Ferretti, che prese il nome di Pio IX, venne eletto il 16 giugno 1846 al quarto scrutinio, con 36 voti su 50 cardinali presenti al Conclave. Al momento dell’elezione, Papa Mastai Ferretti aveva solo 54 anni.

Chi è Joseph Ratzinger?

Nato il 16 aprile 1927 a Marktl am Inn, in Germania, Joseph Ratzinger discende da un’antica famiglia di agricoltori della Bassa Baviera. I suoi genitori, non particolarmente benestanti, cercano di assicurargli un’educazione dignitosa tanto che, a fronte di alcune difficoltà, per un certo periodo è il padre stesso – di professione commissario di gendarmeria – a occuparsi della sua istruzione. Oggi il cardinale Joseph Ratzinger è uno degli esponenti più importanti della Curia romana. Nominato da papa Giovanni Paolo II nel 1981 Prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, presidente della Pontificia commissione biblica e della Pontificia commissione teologica internazionale (1981), è dal 1998 vice decano del Collegio cardinalizio (1998).

La sua infanzia si trova segnata dagli avvenimenti della grande storia. Poco più che adolescente, infatti, nel suo paese infuriano le devastazioni causate dalla Seconda guerra mondiale. Quando le forze armate tedesche si trovano a mal partito, viene addirittura richiamato nei servizi ausiliari antiaerei. La vocazione ecclesiastica comincia comunque a maturare dentro di lui, anche come reazione a tutti gli orrori che la guerra aveva provocato.

Qualche anno più avanti Joseph Ratzinger si iscrive all’università di Monaco per intraprendere gli studi molto “laici” della Filosofia senza tuttavia trascurare gli approfondimenti dettati dalla teologia. La sua sete di conoscenza è tale che, onde abbeverarsi con maggiore decisione alle fonti della conoscenza spirituale, prosegue il faticoso studio anche nella Scuola superiore di filosofia e teologia di Frisinga.

Non è da credere che il suo destino di porporato non fosse già in qualche modo segnato dato che, a fronte degli studi canonici, il 29 giugno 1951 Ratzinger viene ordinato sacerdote. Il suo servizio pastorale non si limita alla predicazione o al servir messa bensì mette la sua fresca sapienza, appena concretizzatasi nella tesi di teologia poco prima discussa (“Popolo e casa di Dio nella dottrina della Chiesa di Sant’Agostino”), nell’insegnamento, esperienza che durerà diversi anni (successivamente anche alla concessione alla libera docenza ottenuta con la dissertazione del lavoro “La teologia della storia di San Bonaventura”). Per una decina di anni Ratzinger insegna prima a Bonn, poi anche a Munster e Tubinga.

Siamo nei primi anni ’70 e il clima generale non è certo favorevole alla chiesa e ai suoi rappresentanti. Ratzinger non è certo il tipo da farsi intimidire o da seguire le mode del momento (anche quelle “intellettuali”) e anzi fonda il suo carisma all’interno delle istituzioni ecclesiastiche attraverso una certa intransigenza di pensiero. Già a partire dal 1962 Ratzinger aveva acquistato notorietà a livello internazionale intervenendo come consulente teologico al Concilio Vaticano II. Nel 1969 diventa invece professore ordinario di Dogmatica e storia dei dogmi all’Università di Ratisbona, dove è anche vice presidente.

Il 24 marzo 1977 Papa Paolo VI lo nomina arcivescovo di Munchen und Freising ed il 28 maggio successivo riceve la consacrazione episcopale, primo sacerdote diocesano ad assumere, dopo 80 anni, la gestione della grande Diocesi Bavarese. Il 5 aprile 1993 entra a far parte dell’Ordine dei cardinali vescovi. Ratzinger è stato presidente della Commissione per la preparazione del catechismo della Chiesa Cattolica (1986-1992) ed è stato insignito della Laurea ad honorem in Giurisprudenza dalla Lumsa. Amato da certe frange del cattolicesimo più ortodosso, il cardinale è stato spesso criticato dal mondo laico per certe sue posizioni, a torto o a ragione, ritenute eccessivamente dogmatiche. Il 19 aprile 2005 viene eletto papa e assume il nome di Benedetto XVI: suo è il compito di guidare la Chiesa cattolica proseguendo la strada dello straordinario papa Giovanni Paolo II, che lo ha preceduto.
(Tratto da Biografieonline.it)

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