Uno spettacolo, la storia di uomini e donne di un?altra epoca forgiati dalle ostilità, che
pure hanno il coraggio di ribellarsi al proprio destino e di far sentire la loro voce al
grido di ?La terra ai Contadini?. Una storia, la storia del brigantaggio, troppo spesso
messa ai margini declassata dalla sua vera importanza, quando i figli del sud si
affratellarono proprio in Basilicata sotto la guida del Generale Carmine Donatelli Crocco
per affermare la loro volontà di esistere e di esistere come uomini liberi.
Ed è a Rionero,
città natale di Carmine Crocco, che l?associazione culturale Skenè porta sulle scene del
Cine-Teatro Vorrasi il 15 e il 16 Aprile la Ballata del Generale Crocco nata da un?idea di
Mauro Corona presidente dell?associazione e grande estimatore della storia di Basilicata.
?E? da un paio d?anni che coltivo questo desiderio? dice Mauro Corona, ?Quest?anno ricade
il centenario della morte di Carmine Crocco avvenuta il 18 Giugno 1905 e mi sembrava giusto
rendere un tributo a questa grande figura che ha caratterizzato la nostra storia, perché
noi siamo eredi diretti del fenomeno del brigantaggio?. L?intento è quello di non
dimenticare il nostro comune passato, ma di far conoscere ai giovani e meno giovani ciò che
è stato, in un invito alla conoscenza. Gli interpreti dello spettacolo ?La Ballata del
Generale Crocco? sono tutti alla prima esperienza in campo teatrale e provengono non solo
da Rionero ma anche dai paesi vicini come Atella, Melfi, San Fele, mentre tecnici e
scenografi vengono da Rapone. Sulla scena si susseguono gli anni dell?unità d?Italia, dal
1859 al 1861 in una rivisitazione, su basi storiche, che pure lascia spazio alla fantasia
dell?autore di inserire due figure allegoriche La Miseria e IL Diavolo visti come il
simbolo di ciò che da sempre opprime l?uomo del sud e ciò dal quale è difficile se non
impossibile liberarsi, ?come una spada di Damocle che pende sulle vite dei protagonisti?,
un ritornello che inveisce lanciando proclami tristi nei confronti del popolo. I contadini
vogliono vincere la miseria e vedono nella figura di Crocco l?unica speranza ad una vita di
stenti. ?Viene messo in evidenza il carattere rude di questi uomini? che in fondo si
comportano come delinquenti, sequestrando, uccidendo, rubando, il tutto però non contro la
propria gente anzi in funzione di un’unica causa comune, la liberazione, ma non da un
regime all?altro, la liberazione come uomini in grado di decidere del proprio futuro. Ed è
questa la scelta di Paolo, un giovane contadino Lucano che dice ?preferisco la morte alla
fame, divento brigante! Almeno mangio?. Non mancano nella rappresentazione momenti di
passione e romanticismo come quelli tra Crocco e una delle sue amanti Maria Giovanna.
Lo
spettacolo si chiude con il declino del brigantaggio ritornando con uno spaccato di vita 50
anni dopo, siamo ad inizio secolo e purtroppo nella stessa situazione, che anzi è aggravata
dal fenomeno dell?emigrazione. Nulla è cambiato. ?Non è un lavoro pro o contro Crocco, non
c?è una presa di posizione? ci tiene a precisare Corona, ?è solo una carrellata degli
eventi che si sono susseguiti in quegli anni?. Gli spettacoli saranno allestiti a partire
dalla mattina del 15 e 16 per le scuole superiori alle ore 10:00, mentre per il pubblico
più vasto l?appuntamento è alle 21:00. Lo spettacolo si inserisce in un più ampio quadro
sulla rivalutazione del brigantaggio promosso dall?associazione Skenè e patrocinato dal
Comune di Rionero che prevede per i primi di Giugno un convegno dal tema: Ri-Tratto di un
Brigante e a metà Giugno la parata dei briganti, una ricostruzione storica con 130
figuranti che sfilerà per le strade di Rionero inscenando i momenti più salienti del
brigantaggio.
Per informazioni:
Ass. Culturale Skenè
Rampa Umberto1°, 11 Rionero
Tel. 0972/721431
Cell. 348/5466146 – 339/7641915