Il Partito della Rifondazione Comunista solidarizza con i lavoratori e si impegna a sostenerne le ragioni. Da anni i ricatti e la insicurezza fatti pesare sui lavoratori del “Don Uva” vengono usati dalla Casa della Divina Provvidenza per costringere la Regione Basilicata ad erogare sempre maggiori somme economiche, senza che a questi maggiori esborsi siano mai corrisposti un potenziamento reale della
struttura, né un adeguato miglioramento salariale e normativo per i lavoratori. Questa vicenda, che si trascina da anni, è una ulteriore riprova di quanto siano state sbagliate le politiche di affidare ai privati la gestione di servizi socio sanitari.
Le lettere di licenziamento, che per altro arrivano nel pieno della campagna elettorale, confermano la necessità di un adeguamento qualitativo e quantitativo ai bisogni socio sanitari delle popolazioni attraverso la riassunzione pubblica della gestione dei servizi socio sanitari. In questo
quadro i licenziamenti annunciati sono un atto grave: il Partito della Rifondazione Comunista ne chiede pertanto la immediata revoca. Sarebbe difficile iniziare una trattativa in presenza di licenziamenti. Si chiede pertanto ai governi regionali di Puglia e di Basilicata di assumere le iniziative necessarie affinché attraverso la revoca dei licenziamenti o, nel peggiore dei casi, la sospensione di essi si determini un clima costruttivo di relazioni.
Giacomo Schettini – Segretario Regionale
Angela Lombardi – Segretaria Provinciale
Partito della Rifondazione Comunista
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