Caro Padre,

ti scrivo per raccontarti quanto succede a Roma in queste ore. Dubito che dall?alto tu possa vedere qualcosa: da oggi è chiuso anche lo spazio aereo. In verità ti scrivo soprattutto per dirti quanto segue?

in questi ventisei anni ho cercato spesso d?incontrarti ma tutte le volte, arrivando alle porte della tua Casa, mi annunciavano che eri in viaggio in paesi lontani. Così dopo tanti tentativi ho deciso di parlare con te nel silenzio di certe pause, durante i tre turni di lavoro che ho fatto in questi anni, per sopravvivere. Ti chiarisco che non vivo in Cina ma in Italia.

Ora padre che tu non sei più qui e io sono abbastanza vecchio da non dover lavorare per tre turni ma solo per due – il terzo lo copro con la pensione dello Stato Italiano – ora padre, in quel turno mancato ho deciso di venire da te di nuovo. Ti scrivo, infatti, dalle porte di Roma ma anche questa volta non credo di riuscire a vederti. I milioni di pellegrini in viaggio verso te non mi permetteranno di arrivare neppure alla stazione Tiburtina.

In sostanza, mio caro padre, anche ora ho deciso di tornare indietro. Appena smetterò di scriverti m?incamminerò verso il monte Caramola dove nell?Abbazia del Sagittario, scansava i fedeli il Beato Giovanni. Si padre! Scansava i fedeli. Tu sai bene che è nello spirito dei Santi cercare deserti e paludi per essere lontani dalla folla di una fede folle.

Spero non ti risentirai se il mio coraggio mi porta a pellegrinare in un viaggio contrario al senso di marcia che porta verso te. Spero nell?anima del mio corpo curvo possa ritrovare la strada, anche se nessuno vuole indicarmela.

In fine, mio caro Padre, volevo sottolinearti di aver visto sul giornale ragazzi che, dopo averti raggiunto hanno zoommato col videotelefonino sul tuo corpo. Non risentirtene. E non ascoltare neppure le brutte voci che dicono di vendere a 400 dollari la tua firma sul web o l?orsacchiotto bianco col tuo nome sulle spalle a 5 dollari. Non ascoltarli caro padre. Il capitalismo che hai combattuto è talmente vivo che alla tua veglia arriveranno tre genererazioni di Capi dagli United States of America.

Ora ti lascio Padre e m?incammino. Il monte Caramola è lontano e impervio, ma conosco qualcuno da quelle parti che sa la direzione. È un Pastore, non di uomini ma di capre, e ha la crosta dura della povertà sulla giacca. Anche il monte Caramola e il Pastore sono in Italia. Per essere precisi il Monte Caramola è in quella terra dove per uno strano destino le elezioni regionali sono state rimandate oltre la data della Tua perdita. Così sanno onorarti alcuni figli. Quelli misteriosamente taciturni. Quelli toccati da una fede che spalanca gli occhi e chiude le labbra.

Un saluto da tuo figlio

Un tuo pellegrino di ritorno

Per scrivere all’autore:
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