La persistenza di una frana a Venosa e le politiche di mitigazione
Dopo il precedente articolo che metteva insieme due ?eventi? diversi tra loro, ma correlati dalla stessa causa, analizziamo ora più in particolare una situazione che sta assumendo aspetti tragici che ancora una volta interessa la cittadina di Orazio. Il riferimento è alla Strada Provinciale ex S.S. 168 che collega Venosa ai centri di Melfi e Lavello. Forse i tanti lavoratori che quotidianamente si recano agli stabilimenti di San Nicola di Melfi avranno di che imprecare quando, giunti al km 10 della suddetta strada, sono costretti ad imbattersi in un vero salto all?ostacolo. Infatti, in quel punto persiste da qualche settimana un fenomeno franoso che ha tranciato in due la carreggiata oramai percorribile solo in un senso di marcia: proprio ieri un incidente all?altezza della frana ha evidenziato quanto quel tratto di strada sia diventato estremamente pericoloso.
Trovare la causa a questo ennesimo dissesto viario diventa irrisorio se si pensa che quel tratto di strada evidenzia da tempo indicatori che facevano presagire che prima o poi il cedimento si sarebbe verificato. Adesso lasciamo stare chi doveva provvedere a mitigare il fenomeno, ma ora non sarebbe il caso di provvedere a risanare quel tratto prima che ci scappi il morto? Necessitano risposte in merito che non siano costruite sulla legge causa/effetto: abbiamo subito una nevicata eccezionale e adesso ci teniamo le frane, come qualcuno potrebbe affermare.
A questo punto ci chiediamo se siano entrati in funzione i Piani di Protezione Civile. Dove e chi sono gli addetti alla manutenzione ordinaria e straordinaria di una arteria strategica per Venosa come la ex Statale 168? Chi deve intervenire per garantire ai venosini di poter viaggiare sicuri su quelle poche strade che paradossalmente isolano Venosa? Non sarebbe il caso di far decollare finalmente un censimento – vero – delle strade provinciali attraverso le quali ricavare i ?rami critici? per poi renderli oggetto di interventi di risanamento?
Qualche lume su come recepire alcuni dati di fondamentale importanza potrebbe arrivare da una ricerca condotta dal Dipartimento della Protezione Civile con il ?Progetto speciale strutture, infrastrutture e reti lifelines a rischio sismico?. Attraverso una scheda sperimentale, la rete stradale urbana ed extraurbana veniva suddivisa in nodi e rami, con relativa scheda rilievo che raccoglieva una serie di informazioni concernenti la condizione di esercizio, la tipologia del percorso, la capacità e i flussi, lo stato di manutenzione.
Se intendiamo andare avanti in questo modo, senza serie politiche di prevenzione, presto ci ritroveremo a scivolare sempre più frequentemente in una moltitudine di ?eventi? che certamente non saranno da imputare ad un fenomeno meteorologico violento, ma da un comportamento sbagliato dell?uomo che per inerzia diventerebbe l?artefice assoluto di tanti disastri annunciati.