Il provvedimento della Magistratura Amministrativa, che ha determinato lo slittamento delle elezioni regionali, non ha reso un buon servizio alla democrazia e alla fiducia nelle istituzioni. Nei fatti risulta pregiudicata la certezza del diritto che reclama una interpretazione meno discrezionale e un adeguamento della normativa che riduca le possibilità di contenzioso.
Si sono verificati fatti discutibili:
1) Il forte ed inspiegabile ritardo con cui la Commissione Elettorale presso la Corte di Appello di Potenza ha ricusato la lista di Unità Popolare;
2) L?altrettanto discutibile ritardo con cui il TAR e il Consiglio di Stato si sono pronunciati sui ricorsi presentati dalla suddetta lista;
3) La motivazione del provvedimento, oltre ad avere una forma enigmatica, contiene una ammissione con riserva, che fa pesare un?ombra di incertezza sulle prossime elezioni del 17 e 18 aprile.
Le conseguenze del provvedimento in ordine ai tempi e ai costi del prolungamento della campagna elettorale sono pesanti. Chi li paga? La Segreteria del Partito della Rifondazione Comunista invita a non confondere Unità Popolare, come pure si sta tentando di fare, con il PRC. Infatti la storia del gruppo promotore della suddetta lista è caratterizzata da orientamenti e pratiche trasformistici ed erratici come dimostra la loro candidatura, nelle scorse elezioni politiche, con la Lista ?Di Pietro? di dichiarata ispirazione neo-liberista e giustizialista.
Il Partito della Rifondazione Comunista, con tutti i suoi militanti e simpatizzanti, rafforzerà l?impegno per accrescere la sua forza nell?interesse dei luoghi sociali e territoriali più deboli e per contrastare le tentazioni all?astensionismo che episodi come questo possono alimentare.
Il Segretario Regionale
Giacomo Schettini