"Una domanda alla procura della Repubblica di Potenza". Ecco come intitola Maurizio Bolognetti, segretario dei Radicali Lucani, un suo intervento apparso su diversi mezzi d’informazione regionale. Il tema della questione, avanzato anche da vicissitudini di politica nazionale, pone diversi dubbi sulla trasparenza e la correttezza dai vari gruppi elettorali nella presentazione delle liste.
"Ci piacerebbe interrogare la Procura della Repubblica di Potenza – afferma Bolognetti – sull’opportunità di una accurata verifica dei firmatari delle liste elettorali della quasi totalità delle liste presentate. Tanto per essere chiari, le notizie criminis sono state abbondantemente fornite da tutti i quotidiani e le agenzie di stampa regionali, che, in particolare nell’ultima settimana, ci hanno raccontato di partiti alle prese con la chiusura delle liste fino a poche ore dalla presentazione. Come è noto, le firme possono essere raccolte solo su liste di candidati. L’inquietante domanda che ci poniamo, e che poniamo alla Procura, è la seguente: come hanno fatto partiti alle prese con la chiusura delle liste fino a poche ore dalla presentazione, a raccogliere le firme di migliaia di cittadini lucani?".
Si ricorda come il termine perentorio per la presentazione delle liste circoscrizione provinciale è stato venerdì 4 marzo dalle ore otto alle venti e per sabato 5 dalle otto alle ore dodici, presso la cancelleria del Tribunale di ciascun capoluogo di Provincia. Tale termine, che in Puglia è stato differito solo per questa tornata elettorale a mercoledì 9 marzo, concluderà la fase preliminare e più delicata per la presentazione delle liste e dei candidati alla presidenza delle Regioni. Saranno chiamati al voto nei giorni del 3 e 4 aprile prossimi 45 milioni di elettori per il rinnovo di 14 Consigli regionali, 10 Consigli provinciali e 982 Consigli comunali di cui 108 superiori ai 15.000 abitanti
"Personalmente – continua il leader radicale – non mi è dato di sapere di tavoli o code di firmatari fuori alle sedi comunali. Per il bene della nostra democrazia sarebbe opportuno effettuare delle serie verifiche. Siamo certi che in presenza delle stesse, ci accorgeremmo che il problema firme non riguarda solo la Lista di Alessandra Mussolini nel Lazio. Siamo altresì certi, che i maxi brogli verificatisi in tutta Italia nel 2000, e non solo, si sono ancora una volta ripetuti e che siamo di fronte all’ennesimo capitolo del caso Italia". Convocata anche una conferenza stampa a Potenza, presso la sala "Agri" del Consiglio regionale della Basilicata, ove lo stesso Segretario di Radicali Lucani ha rimarcato diverse volte la volontà di andare a fondo a quella che si presenta come una ruvida e alquanto complessa questione dagli imprevedibili colpi di scena.
In altre parole, si parla di un vero e proprio "effetto domino" che costringerebbe, nei casi più estremi, ad annullare la tornata elettorale e a rimandare ad altra data. Del resto, se le regole ci sono e sono costituite al fine di dare equità alla partecipazione democratica è anche giusto che queste vengano rispettate da tutti.
In Basilicata c’è un ulteriore caso a gettare ulteriori ombre sulle prossime elezioni regionali. Pare, infatti, che la lista Unità Popolare a causa di documentazione mancante abbia ricevuto l’invalidità da parte della Corte d’Appello. Il ricorso presentato dagli stessi rappresentanti della lista potrebbe essere rigettato. A quel punto l’unica alternativa sarebbe il TAR. Qualora il Tribunale amministrativo regionale decidesse di accogliere il ricorso la competizione elettorale potrebbe essere non valida.