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Storia della Basilicata (VIII)

Alla fine della guerra gotica la Lucania ha subito un
notevole tracollo economico, così quando i Bizantini
impongono il loro governo, privilegiano i centri
abitati dalle aristocrazie feudali.
Il sistema economico si è infatti spostato su questo
tipo di sfruttamento del territorio ed anche le
strutture urbane e le campagne hanno seguito una
trasformazione: il paesaggio si modifica, le campagne
si spopolano a favore dei centri protetti dalle mura e
dalla nobiltà locale.

La politica che Bisanzio cerca di attuare in Sicilia e
nel Sud è una politica di riappropriazione di
legittimità costituzionale: per i Bizantini il governo
ostrogoto è stato il frutto di una usurpazione.
Bisanzio ora agisce su tre fronti: da un lato i
proprietari locali – che sotto i Goti avevano subito
espropriazioni ed avevano fornito l’appoggio militare
all’Impero orientale – vengono reintegrati nei ceti
alti con restituzioni di beni e patrimonii; dall’altro
lato le vecchie aristocrazie senatorie romane
acquistano le funzioni burocratiche di intermediazione
amministrativa con Bisanzio; infine ci sono i vescovi,
che vengono sempre più valorizzati nelle strutture
amministrative locali.
L’Italia è affidata ad un prefetto del pretorio,
carica che viene però proibita agli autoctoni e che
rimane in mano all’Impero, mentre il controllo delle
singole aree è affidato alla figura militare del
catepano.
Le linee amministrative bizantine vengono sancite da
Giustiniano con un editto di emergenza e di immediata
attuazione: la Prammatica Sanzione, emessa nell’
agosto del 554 d.C..
E’ in questa occasione che la Lucania muta il suo nome
in Basilicata, dalla funzione amministrativa del
Basiliskos, governatore per conto di Bisanzio.
Giustiniano estende ad i territori occidentali anche
la validità di un Corpo di Diritto Civile.
E’ ora inoltre che comincia a diffondersi la presenza
dei Basiliani di rito ortodosso: inizia così un forte
flusso migratorio greco nelle regioni del sud,
soprattutto in Calabria, dove ancora oggi sono
presenti ampie fasce di lingua di derivazione
grecanica.
Questa prima esperienza bizantina non dura però
molto: diversi nuovi fattori entrano in gioco nella
penisola italica. Si tratta dei Longobardi e dei
Merovingi.
Questi ultimi,che avevano strutturato un loro regno
nelle regioni attualmente francesi,si interessano al
papato ed alla situazione italiana.I Longobardi invece
penetrano nella penisola italica dal centro eupopa .
In un primo momento i Bizantini se ne servono come
mercenari.A poco a poco essi però impongono in sacche
territoriali ridotte – ma nodali – il proprio modello
amministrativo, autonomo da Bisanzio e fondato sulla
figura del duca: è un sistema dalla forte impronta
militaresca.

In Italia il loro dominio si rafforza soprattutto nei
ducati di Chieti, Lucca, Spoleto.
Anche in Basilicata la loro presenza si estende, a
partire dal ducato di Benevento.
La situazione sfugge di mano ai Bizantini, che tentano
un’alleanza strategica con i Merovingi per sconfiggere
i Longobardi. Il tentativo fallisce presto.
Così i Bizantini vedono nel VII secolo notevolmente
ridotte le loro aree di influenza in Italia
merididionale e perdono i territori interni della
Basilicata.
Non bisogna però immaginare per queste epoche un
susseguirsi ordinato di governi e conquistatori.
Al contrario diverse realtà si intrecciano e
coesistono. Sono realtà politiche, ovvero aristocrazie
che impongono con le armi nuove amministrazioni; ma
sono anche realtà culturali, religiose – gli
“invasori” pagani e spesso ariani, i bizantini ed i
cristiani-,ed infine linguistiche.
Per diversi secoli le aree meridionali, Sicilia,
Calabria, Puglia, Campania e Basilicata, ritornano ad
essere un crocevia di culture, che coabitano e a volte
si influenzano e che più spesso si scontrano in
lunghissimi conflitti che ridisegnano di volta in
volta i tratti delle regioni…

Per approfondire:
André Guillou (a cura di), “Il Mezzogiorno dai
Bizantini a Federico II”,Utet, Torino 1983

Da visitare in rete:
www.imperobizantino.it, un sito tutto dedicato alla
storia dell’Impero Romano d’Oriente al quale
collaborano diverse personalità accademiche e molti
appassionati; si possono consultare le raccolte di
articoli o entrare nel forum con l’identità
dell’Imperatore preferito!