Dal primo di Marzo è esposta a Palazzo Loffredo una
raccolta di opere di due importanti pittori del XX
secolo: Giovanni Colacicchi ed Onofrio Martinelli.
La mostra – che conta oltre 50 dipinti ed una
collezione di disegni trasferiti da Matera, dove sono
rimasti esposti fino all’ottobre 2004- racconta la
collaborazione artistica ed il sodalizio intellettuale
dei due pittori ed ha come titolo, appunto: “Un
sodalizio artistico: 1921-1966”.
Il periodo tra il 1921 ed il 1966 racchiude infatti
gli anni in cui Colacicchi e Martinelli collaborarono
fortemente influenzandosi nella pittura.
A partire dalla loro esperienza nello studio di Carlo
Socrate, fino alla morte di Martinelli avvenuta nel
’66.
Colacicchi si forma a Firenze agli inizi del
Novecento, dove si era trasferito da Anagni -suo paese
natale- per completare i suoi studi umanistici. Qui si
inserisce nel circolo di artisti ed intellettuali che
ruota intorno al Caffè delle Giubbe Rosse.
Martinelli, pugliese di origine, si forma invece a
Roma, dove si avvicina alla scuola dei “Valori
Plastici” , alla quale aderivano personalità come
Guidi e De Chirico; in un secondo momento e sempre
negli anni della sua giovinezza, si trasferisce a
Parigi, dove vive e lavora dal ’26 al ’31.
Entrambi gli artisti sono però imbevuti del vivace
humus culturale che nasce e si sviluppa in Italia tra
le due guerre mondiali, e che vede la fioritura di
nuove e “rivoluzionarie” correnti artistiche: i primi
anni del Novecento sono anni di grande fermento
artistico in Italia ed in Europa.
L’arte diventa espressione soggettiva di una nuova
coscienza, tutta relativistica.
A volte selvaggia, a volte visionaria e metafisica, ma
sempre più dinamica nel modo di rappresentare lo
spazio e la persona e soprattutto sempre più moderna.
In una parola rappresentativa dei valori nuovi
dell’Europa alla vigilia della prima guerra mondiale
prima e dell’Europa riemersa dalla seconda guerra
mondiale poi: mai nessun secolo ha visto tante
trasformazioni!
Avvenute con tale velocità e con un così grande costo
di vite umane…
Sono quindi gli anni delle avanguardie: dal Dadaismo
al Futurismo, dal Realismo Magico e dal Surrealismo,
fino al ritorno all’ordine con la Metafisica.
E sono gli anni di personalità come Richter, Schad,
Otto Dix, Boccioni, Balla, Picasso, De Chirico,
Modigliani e Carrà, Magritte e Salvador Dalì.
Giovanni Colacicchi e Onofrio Martinelli partono così
da un sostrato abbastanza comune quando, nel 1921, si
incontrano a Roma dove nel frattempo si era trasferito
Colacicchi. Qui avviene anche l’incontro con Cavalli,
con Caporossi, con Pirandello.
Nel 1926 Colacicchi è tra i fondatori della rivista
Solaria, alla quale partecipa anche Martinelli. Ma è
soprattutto a partire dagli anni ’40 che i due
rafforzano la loro collaborazione: una collaborazione
che si traduce in una forte somiglianza di stile e
soprattutto nella condivisione di una comune idea
dell’essenza dell’arte moderna. Il 1940 è tra l’altro
anche l’anno dell’incontro di Colacicchi con Berenson
e dell’ingresso del pittore nel Partito d’Azione. Nel
1946 Colacicchi, Martinelli, Emanuele Cavalli, Ugo
Capocchini, Oscar Gallo e Quinto Martini fondano la
corrente chiamata “Nuovo Umanesimo”.
Nel ’46 Martinelli sposa la pittrice Adriana
Pincherle, sorella di Alberto Moravia.
La fortuna artistica di Giovanni Colacicchi ed Onofrio
Martinelli è meno legata delle loro biografie: mentre
infatti Martinelli conosce un importante successo e
fa una carriera anche nel campo accademico –
carriera che lo porterà nel 1956 alla Biennale di
Venezia come critico d’arte-, Colacicchi sarà
rivalutato sempre di più soprattutto a partire dagli
anni settanta, fino agli anni novanta, quando – per la
precisione nel 1992- muore.
La mostra è visitabile a Potenza fino al 18 Maggio
2005, presso la Galleria Civica di Palazzo Loffredo a
Piazza Duomo; dal martedì alla domenica: ore 09:00/
13:00 ed ore 17:00/21:00.
Per informazioni: tel. 0971/415087 e 0971/415009.
Biglietto di ingresso: euro 2,00 intero ed euro 1,00
ridotto.
Da visitare in rete:
www.scenarte.com