Pronti, partenza e ….via. Tutto pronto per la tornata elettorale più importante per la nostra regione. Consegnate le liste si è dato inizio ufficiale alla campagna elettorale. Saranno, dunque, ben cinque gli aspiranti alla poltrona di governatore della regione Basilicata.
L’Unione dell’Ulivo sembra maggiormente avvantaggiata se consideriamo i vari sondaggi e le previsioni più accreditate.
I candidati sono Vito De Filippo, presidente uscente del Consiglio regionale, per l'”Unione” (sostenuto dai seguenti Partiti: Uniti nell’Ulivo, Rifondazione comunista, PdCI, Udeur, Verdi, Italia dei Valori, Liberaldemocratici), Cosimo Latronico per la “Casa delle Liberta” (sostenuto da: Forza Italia, Alleanza Nazionale, Udc, Centro), Margherita Torrio del Nuovo Psi; Roberto Fiore di “Alternativa sociale-con Mussolini” e Rosangela Mancuso di “Unita’ Popolare”.
Nel 2000 la coalizione di centrosinistra vinse sfiorando il 65 per cento, sconfiggendo nettamente il candidato del Polo delle Liberta’, Nicola Pagliuca, ed i candidati dei Radicali, Maurizio Bolognetti, e di Nuovo Progetto, Bonaventura Postiglione. I Radicali – presenti nel 2000′ – hanno deciso di non esser presenti alla competizione elettorale in questa tornata.
Nei giorni scorsi il Wwf di Matera ha chiesto esplicitamente ai candidati regionali di rispettare il decoro urbano nello svolgersi della campagna elettorale. In altre parole, che si risparmi la popolazione dall’accumulo di carta, inviti, e manifesti eccedenti posti al di fuori dagli spazi idonei. Uno spreco inutile e un inciviltà che si può evitare. Non credete?
E ancora, tante saranno le cene offerte dagli aspiranti e generosi politici (improvvisati o meno), consumati presso i vari luoghi di ristoro locali. Del resto, l’elettore medio si prende più facilmente dalla gola piuttosto che con lunghi, estenuanti e noiosi discorsi, presentazioni di programmi. Poi ci sono i volantini, le lettere inviate ad “amiche e ad amici”. Tutti che ricordano il tuo nome, il tuo indirizzo, i tuoi problemi.
E’ stato inviato nei giorni scorsi a tutte le famiglie lucane il consuntivo 2000/2005 dell’attività svolta dall’amministrazione uscente capeggiata da Filippo Bubbico. Il suddetto bilancio di mandato esordisce con la profetica frase dello stesso ex governatore:”Cinque anni. Forse non sufficienti per fare tutto ciò che avremmo voluto, per portare a termine tutto ciò che abbiamo cominciato, e tuttavia un tempo vissuto intensamente…”. Forse sarebbe giusto dire che dall’amministrazione Bubbico si aspettava qualcosa di più. Forse è giusto dire che difficilmente l’attuale sistema di informazione regionale – quotidiani, periodici e quant’altro – hanno prontamente “peccato” di critica costruttiva nei confronti della passata amministrazione. Nemmeno quando, a Melfi, nei giorni tempestosi dello sciopero Fiat, gli operai – e non solo – si sarebbero aspettati un intervento più deciso e, soprattutto, una presenza più forte e di parte. Così non è stato.
Dal quadro complessivo del bilancio di mandato emerge la figura di una regione con “i conti in ordine”, capace di spendere i soldi dell’Unione Europea. Non certo per creare posti di lavoro o incrementare il flusso produttivo delle sue filiere. Emerge il volere di informatizzare (Computer in ogni Casa) ma viene dimenticato il dovere di formare e preparare, di potenziare gli esistenti livelli universitari, di mandare in scuole più idonee ai fini della sicurezza gli studenti lucani. E’ vero, si aspettava di più. Magari un modo di governare la cosa pubblica che si riflettesse maggiormente nelle esigenze dei cittadini e non nei soliti carrozzoni creati ad hoc (Acquedotto Lucano, n.d.a.). Un alternativa di pensiero che, purtroppo, non si è vista.