?Un uomo nudo amici. Che schifo!! Acciuffatelo Amici! – Masgia del Multijet!?
oppurre
?Ma che bel castello MarcondiroNdirondello!!”
L?altro risponde:
?Che me ne faccio del castello? Io c? ho il mio Multijet.?
Assillanti sono anche le locuzioni giornalistiche che gorgogliano come acqua sulfurea alla fonte.
?Confronto tra azienda e sindacato?; ?Sciopero selvaggio?; “La protesta delle tute multicolori ? che fioriscono come margherite di campo fra le prime pagine dei quotidiani.
Dopo l?accordo con General Motors, la Fiat Melfi diventa un nuovo caso di Stato”.
Lo diciamo Noi, lo dicono anche i grossi sistemi d?informazione nazionale.
Oggi La provincia di Potenza si è presentata in forma ufficiale alla manifestazione in programma a Roma in occasione dello sciopero nazionale d?otto ore dei lavoratori Fiat auto e della componentistica. Lo ha reso noto in un comunicato la stessa Provincia. “Attraverso quest?atto, la Provincia intende dimostrare quanto è vicina alle preoccupazioni espresse dai sindacati di categoria circa il futuro dell?industria dell?auto in Italia, i cui effetti negativi sono riscontrabili anche a Melfi. L?Ente aderisce alle richieste che saranno avanzate nel corso dell?incontro richiesto alla Presidenza del Consiglio per nuove politiche e nuovi investimenti per questo settore produttivo che richiede interventi in tecnologie avanzate e ricerca di nuovi modelli con particolare riferimento ai segmenti a basso impatto ambientale”.
Cosa si aspettano a questo punto i sindacati e i lavoratori?
La Fiat è marchio identificativo dell?industria italiana, tale deve restare, per tanto lo Stato non può rimanere indifferente. Una delegazione è stata, infatti, ricevuta quest?oggi a Palazzo Chigi per fare chiarezza sull?argomento. Prossime risposte? Solo nei prossimi giorni, si spera entro poco tempo.
Un comunicato Ansa ci ha riferito che: ?Il sottosegretario al Welfare, Roberto Rosso, ha fatto sapere ieri di avere inserito nel decreto sulla competitività una norma che prevede il finanziamento delle ristrutturazioni industriali nei settori in crisi. In particolare, per quanto riguarda l’auto, nel decreto ci sarà un fondo (inizialmente finanziato con 10 milioni d?euro per il 2005) mirato alla costituzione di società miste pubbliche e private. Compito di queste società dovrebbe essere quello di rilevare parti di stabilimenti non più utilizzate, da Mirafiori a Termini Imerese, per destinarle ad altre attività industriali; col ricavato della vendita si dovrebbe favorire la riqualificazione degli impianti che restano in mano all’impresa. Se sarà così si tratterà di una prima risposta che non risolve in via definitiva il problema. Il cui punto centrale resta in ogni caso il confronto tra l’azienda e il sindacato.?. Carovane e spedizioni d?operai arrivate un po? dappertutto, seminate come il grano nobile del sud, si sono riuniti a Piazza Esedra. Il corteo si è dispiegato fra le strade della capitale. Nella folla facce note: Gianni Rinaldini, leader della Fiom, Roberto Di Maulo della Fismic, un esponente di base della Uil e il segretario confederale della Cisl, Savino Pezzotta ma anche sindaci e amministratori locali dov?è presente la FIAT. Braccia conserte, occhi e orecchie sempre attenti: aspettiamo queste risposte.
E? trascorso un anno dai 20 giorni di protesta. E? già trascorso un anno da quando per quasi un mese il Sud è riuscito a dettare i ritmi ad una produzione alienante che del lavoratore non se ne frega nulla perché è una delle parti che fanno funzionare il sistema, senza la quale ce ne sarà sempre un’altra in sostituzione, come le ruote di scorta, tanto per rimanere in tema. Chi glielo dice ai figli di questi lavoratori che il padre è una gomma di ricambio?