Esiste una specifica via lucana verso cui far tendere e convergere le iniziative in ambito artistico e culturale? Qual è lo sviluppo culturale possibile e compatibile con la vocazione storica della Basilicata e con le risorse economiche disponibili? Di questo, e di altri interessanti interrogativi, si è discusso nel convegno “Sud-Cultura. Direzione obbligata. Le politiche culturali per la nostra regione nei prossimi 5 anni” che si è tenuto sabato scorso, 5 marzo, presso la sala consiliare del comune di Scanzano Jonico. L’iniziativa, promossa da Lab Comunicazione e da “CinemadaMare”, è stata l’occasione per fare il punto sulle politiche di sviluppo culturale promosse dall’Amministrazione Regionale uscente e su quelle in programma per il prossimo quinquennio. Lo spunto alla riflessione è giunto da Franco Rina, giornalista di La 7 nonché Direttore della nota kermesse cinematografica di Nova Siri “CinemadaMare”, che ha interrogato operatori del settore, rappresentanti istituzionali e candidati delle varie parti politiche sulla loro “idea” di cultura. Obiettivo dichiarato, sensibilizzare gli attori principali della realtà politica e sociale lucana verso una nuova stagione della cultura e dello spettacolo in Basilicata.
“Penso che per il futuro delle nostre terre”, ha dichiarato Franco Rina, “esista una sola direzione: quella dello sviluppo della conoscenza e della creatività intellettuale”. “E’ giunto il momento in cui non possiamo più lasciare”, ha continuato Rina, “alla estemporaneità di tante iniziative singole private, sparse senza logica sul territorio della Basilicata, la facoltà di disegnare un’immagine culturale della nostra terra, priva di confini ben caratterizzati”. La ricetta, secondo il promotore dell’iniziativa, passa attraverso un deciso impulso pubblico ai grandi eventi evitando, però, i contributi a pioggia. “Dotiamo di criteri e di tempi certi”, ha sottolineato Rina, “i bandi di finanziamento, ed evitiamo di dare soldi pubblici a vita. Promuoviamo bene solo quelle attività che, almeno dopo il terzo anno, dimostrino una capacità di parziale autofinanziamento, a dimostrazione del radicamento nel territorio e di reale gradimento da parte del pubblico”. Secondo la tesi del giornalista e produttore originario di Nova Siri occorre, inoltre, “assecondare le naturali vocazioni territoriali della Basilicata”, come le attività teatrali in provincia di Potenza, o le iniziative in campo cinematografico nel materano, tutti progetti che si stanno imponendo come realtà di primissimo livello. “La Regione”, ha concluso Rina, “tramite l’Azienda di Promozione Turistica (Apt) ed attraverso i propri ispettori, dovrebbe operare verifiche dirette sull’andamento delle attività finanziate, considerando anche gli effetti economici che le manifestazioni producono”.
Molti gli spunti interessanti giunti dall’appuntamento di Scanzano dove, tra l’altro non sono mancate le provocazioni. “Avrà il coraggio il prossimo governo regionale”, ha dichiarato Angelo Larotonda, docente di Storia del Cinema presso l’Università degli Studi della Basilicata, “di superare il clientelismo che ha ispirato finora le politiche culturali?”. All’interrogativo hanno risposto i due candidati alla Presidenza della Giunta Regionale, chiamati ad esprimere le coordinate di riferimento che hanno ispirato il loro programma elettorale in materia di arte e cultura. “La differenza tra cultura e non cultura”, ha dichiarato Vito De Filippo, candidato alla Presidenza per il Centro-Sinistra, “la fa lo spirito critico. In un momento di controtendenza generale dove ci sono pochi soldi e lo Stato riduce i trasferimenti”, ha concluso, “sicuramente la Basilicata aumenterà le risorse finanziarie per la cultura”. Per Cosimo Latronico, candidato del Centro-Destra, occorre “sburocratizzare” gli apparati preposti alla cultura e responsabilizzare maggiormente gli operatori. “Vediamo cosa sanno fare”, ha dichiarato, “ed evitiamo di fare clientele anche con la cultura”.
