Molti segnali provenienti dal mercato internazionale indicano la crisi crescente dell’Europa come artefice dell’economia mondiale. È una crisi che si calcola sulla massa finanziaria e produttiva sempre più in declino rispetto ai mercati orientali, Cina soprattutto. Per intenderci, molti comportamenti economici mostrano che si è spostato il centro dell’economia, ora in mano all’Asia.
L’Europa potrebbe però proporsi come l’artefice di una nuova pratica dell’economia qualora applicasse i concetti cardine dell’economia sostenibile, agendo, contemporaneamente, da “controllore” dei mercati asiatici una volta applicato il modello sostenibile, visto che in gioco c’è la sopravvivenza ambientale del pianeta. Un’economia sostenibile non è funzionale solo all’ambiente, bensì allo stesso sistema sociale, aiutando a modificare molti nostri paradigmi mentali che sono all’origine dell’errore economico. Lo sviluppo sostenibile invita, coerentemente con i suoi fondamenti, ad agire diversamente anche nell’uso dei materiali, i quali provengono da due tipi di risorse: quelle rinnovabili (per esempio le foreste) e quelle esauribili (per esempio, il petrolio). Se vi è un uso corretto delle risorse rinnovabili, esse possono rinnovarsi. Il riflesso sull’ambiente sarebbe tale da evitare qualsiasi limite allo sviluppo relativamente alle risorse rinnovabili, mentre per quelle esauribili è evidente la loro prossima irreversibilità.
Il turismo come economia sostenibile. Una pratica dell’economia dello sviluppo e non della crescita è il turismo sostenibile; esso opera nello spirito della sostenibilità e mostra sia i vantaggi che l’ambiente ricava, sia i benefici economici degli operatori. Perché la sfida del nuovo turismo possa essere vinta, è importante ridefinire la mentalità corrente, poiché l’industria turistica tradizionale è mossa sostanzialmente dall’analisi costi-benefici, analisi che domina le decisioni relative alla pianificazione e allo sviluppo del turismo, ma la considerazione di scale ristrette di analisi impedisce di valutare la reale ripartizione dei costi. I costi, infatti, vanno generalmente a pesare su scale diverse dei benefici, e questo li rende meno passibili di controllo. Un accurato bilancio dei costi e dei benefici legati allo sviluppo turistico richiede la comprensione di come capitalizzare le risorse naturali e culturali nell’area senza comprometterla con uno sfruttamento eccessivo. Procedere secondo il criterio della qualità della vita ambientale, significa mutare il corso dell’espansione dell’industria turistica, che è ormai la fonte industriale più grande a livello globale. Il problema, infatti, è sapere se tale espansione darà benefici o se finirà per rappresentare una minaccia. La risposta sostenibile consiste nel rimuovere la mentalità dell’industria turistica tradizionale mostrando gli alti costi ecologici, sociali e culturali che essa implica. Non è più sufficiente agire turisticamente senza considerare se la disponibilità delle risorse sia adeguata a supportare l’ulteriore crescita. Data la complessità dei trade-off legati allo sviluppo turistico, sono poche le realtà che sanno coglierne pienamente le conseguenze o di controllarle. È in questo che consiste la sfida centrale della sostenibilità: sviluppare la capacità per prevedere e controllare le conseguenze della crescita economica, al fine di evitare che una certa cecità finisca per minacciare i fondamenti naturali e sociali che supportano la qualità della vita delle realtà turistiche. La considerazione di tale qualità porta a rivalutare attentamente costi e benefici dello sviluppo turistico per comprendere se e a quali condizioni essa può aumentare il benessere della popolazione locale. In particolare, valutare i reali costi e benefici legati al turismo significa dare alle comunità locali gli strumenti per scegliere quale sviluppo percorrere e come gestire i cambiamenti che potrebbero essere indotti in una determinata area sin dalle prime fasi dello sviluppo turistico. Per una valutazione sostenibile di un’area turistica, è necessario considerare innanzitutto i trend storici nell’uso del suolo e i cambiamenti ecologici e demografici avvenuti nel recente passato. In tal modo diventa possibile ipotizzare delle soluzioni che congiungano lo sviluppo di un turismo sostenibile con le altre dinamiche che modellano il paesaggio.
La costruzione di un modello concettuale è uno strumento utile per l’identificazione dei trend di molte dinamiche dell’interazione economico-ecologica, nei casi in cui la sperimentazione di lungo termine non sia praticabile. Per poter affrontare questioni ambientali e sociali, è necessario coniugare, entro lo stesso modello dinamico, dati quantitativi e dati qualitativi, selezionando le informazioni sulla base del fatto che si tratti di fenomeni endogeni, esogeni o da ignorare e sulla base della scala di dettaglio che si decide di assumere. In particolare, si possono indicare dei criteri per determinare una scala sostenibile per lo sviluppo turistico: salute degli ecosistemi; politica economica; volatilità dei mercati e diversità economica; leakages economiche e proprietà delle infrastrutture; rifiuti; produzione locale e bilancio dei consumi; sbilanciamento tra ospiti e visitatori; recupero culturale.
Il ruolo degli ecosistemi. Gli ecosistemi hanno una propria struttura e configurazione fisica, e svolgono delle funzioni, dal momento che i componenti di un sistema fisico vivente interagiscono nel tempo creando forme e organizzazione. I servizi che gli ecosistemi svolgono possono essere definiti come la risultante delle funzioni degli ecosistemi che forniscono dei benefici all’uomo.
Non ci rendiamo conto che molti di questi servizi sono sempre meno disponibili e che il nostro patrimonio di ecosistemi si sta degradando perché viviamo sopra la soglia della sostenibilità. Un’allocazione ottimale delle risorse implica la definizione di una scala di priorità che consenta di determinare quali funzioni dell’ecosistema sono meno importanti e possono quindi essere “sacrificate.
Equa distribuzione. Perché un sistema sia sostenibile, è necessario prendere in considerazione non solo la scala complessiva del sistema e l’allocazione delle risorse ma anche l’equità della distribuzione tra gli individui e tra le generazioni.
Ogni analisi di turismo sostenibile cerca di inquadrare le questioni relative ai servizi resi dalla biosfera; per prendere in considerazione anche le fondamentali interrelazioni socio-culturali che caratterizzano i sistemi studiati, un fondamentale ausilio viene dalla disciplina dell’ecologia politica. L’analisi dell’ecologia politica consiste in una spiegazione integrata delle interazioni uomo-ambiente a differenti scale di analisi, da quella internazionale/globale a quella locale; si concentra sul potere relativo dei vari attori sociali (stakeholder), coinvolgendo l’accesso a, e la gestione di, risorse naturali; e studia le relazioni di potere tra questi attori.
L’ecologia politica. Le componenti essenziali dell’ecologia politica, applicata al turismo, includono le seguenti componenti: ideologie (direzionano l’uso delle risorse e determinano quali attori sociali ne traggono beneficio e quali ne sono svantaggiati); interessi internazionali (donatori o investitori privati che promuovono particolari modelli d’uso delle risorse naturali); economia globale (la sua funzione nel promuovere particolari modelli di uso delle risorse); ruolo dello Stato (nella determinazione e nell’implementazione di politiche che favoriscono l’interesse di particolari attori sociali rispetto ad altri); classi e strutture etniche (relazioni e conflitti per l’accesso alle risorse produttive); interrelazioni fra i fruitori di risorse locali e altri gruppi della società che influenzano l’uso delle risorse; diversità nelle decisioni degli amministratori delle risorse locali.
L’identificazione del rischio. Rispetto ai temi della scala ottimale la regola generale richiede che la crescita economica prosegua fino al momento in cui i costi marginali sociali eguagliano i benefici marginali sociali. Se la regola è rispettata, l’economia rimane nell’ambito della crescita economica, senza deviare in una crescita dis-economica. Il compito allora è di identificare i costi e i benefici dell’espansione del turismo in relazione al rischio di perdere un servizio ecologico o sociale del sistema.
Le anomalie di valutazione legate all’utilizzo degli indicatori di sostenibilità. Una chiave importante di analisi di un territorio è rappresentata infine dal confronto dialettico tra i diversi indicatori utilizzati per la sua descrizione, che ne metta in luce i punti di forza e di debolezza. In particolar modo, il turismo tende a sfuggire da un’analisi tradizionale del territorio.
[ANNO I – MARZO 2005 – NUMERO 08] LA SFIDA DEL TURISMO SOSTENIBILE
0 Comments
Cerca
GaiaNews
Il notiziario della nostra terra
var player = jwplayer('jwvideo');
player.setup({
file: "http://gaiatv.it/files/vid/tg_gaia_ed_25-05.mp4",
image: "http://gaiatv.it/files/styles/video_1140x650/public/img/video/tg_gaia_ed_25-05.jpg?itok=QWPXuOvp",
logo: {
file: 'http://gaiatv.it/files/logo_mini-white.png'
},
skin: {
name: 'custom',
url: 'http://gaiatv.it/files/skin.css'
},
stretching: "fill",
width: "100%",
aspectratio: "16:9"
});
In corso
Abitanti
-
registrato 3 anni, 9 mesi fa
-
registrato 3 anni, 9 mesi fa
-
registrato 5 anni, 4 mesi fa
-
registrato 5 anni, 4 mesi fa
-
registrato 7 anni, 5 mesi fa
-
registrato 7 anni, 5 mesi fa
-
registrato 7 anni, 6 mesi fa
-
registrato 7 anni, 6 mesi fa
-
registrato 11 anni, 3 mesi fa
-
registrato 11 anni, 3 mesi fa
Tag
Ambiente
arte
artisti lucani
Basilicata
basket
calcio
cinema
cultura
economia
edifici storici
editoria
eventi
festival
formazione
Giovani
infrastrutture
inquinamento
Lavoro
musica
natura
occupazione
parco
petrolio
poesia
politica
Potenza
promozione
regione
religione
rifiuti
salute
Sanita
sindacati
Società
spettacoli
Sport
storia
sviluppo
teatro
territorio
tradizioni
turismo
tutela
unibas
università