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Potenza, frana a Boscopiccolo

Ma non solo per il maltempo. C’è dell’altro

Da alcune settimane apprendiamo (quasi senza tregua) notizie inerenti a ondate di mal tempo che hanno messo in ginocchio la nostra regione. Oltre al problema delle piene dei fiumi, di cui parleremo successivamente, il giorno 28 febbraio, si è verificato un evento franoso favorito dal maltempo a Bosco Piccolo (Potenza). Con un’ordinanza il primo cittadino di Potenza, Vito Santarsiero, si è proceduti allo sgombero di alcune abitazioni nella frazione della piccola periferia cittadina seriamente minacciata dallo smottamento del terreno. Due case sono crollate, altre hanno subito evidenti danni. Pioggia e neve, cadute abbondantemenrte e ininterrottamente da giorni hanno aumentato la velocita’ della frana e provocato l’ isolamento della frazione. I problemi riguardano anche la contrada di demanio San Gerardo.

I danni subiti:

Completamente distrutte le vie d’ingresso alla zona, tubature dell’ acqua e del gas, il livello del manto stradale si e’ abbassato nelle ultime ore di almeno mezzo metro. Sei le famiglie che hanno dovuto abbandonare le abitazioni, nel complesso si tratta di una ventina di persone e sei famiglie hanno dovuto abbandonare la zona, trasferendosi in alcuni container messi a disposizione dal comune di Potenza. I tecnici sono all’opera per liberare le piste di accesso alle zone interessate, abitate da un centinaio di persone. La situazione, insomma non è rosea, anche perchè i tecnici geologi hanno dichiarato quell’ area ad alto rischio frane per cui non più abitabile. Questo è in sintesi quanto si è appreso la sera del 28 febbraio dai vari telegiornali locali e regionali.

Quali sono i fattori che hanno favorito la frana

Una frana è uno spostamento lento o improvviso di una massa di roccia o di terra verrso il basso favorito indubbiamente dall? effetto della gravità e dalla pendenza, ma a oltre a questi, anche altri fattori vi sono anche altri fattori responsabili come la litologia, la morfologia del versante, e i fattori idrogeologici (grado di permeabilità, distribuzione delle falde).

I fattori che possono scatenare fenomeni franosi in breve tempo sono il clima (piovosità, esposizione del versante), la presenza o meno di vegetazione, ma soprattutto la modificata di aree a causa di interventi antropici.

Tipi di movimenti franosi possono essere creep e creep di massa, reep profondo, scorrimento rotazionale, colata rapida, colata lenta – colamento (Da conoscere il territorio: le frane).

Nel 1982 é stato condotto nel territorio di Potenza uno studio particolare delle frane, presentato poi, nel 1988, in occasione di un convegno tenutosi presso l?Università di Basilicata. In tale sede venne illustrata una ricerca interdisciplinare (coordinata dal Prof. Tullio Pescatore) nella quale furono identificate le caratteristiche geomorfologiche e di franosità del territorio comunale di Potenza e di tutta l’ area dell’ alta valle del Basento.

In particolare già allora fu evidenziato che l?area urbana di Potenza è soggetta a maggiore alterazione antropica!!

A tal proposito va ricordato che nell’ “interland” potentino sono numerose le aree dichiarate ad alto rischio frane dove sono state riscontrate resti di frane antiche, recenti e attuali e di varie forme precedentemente elencate. In particolare nella valle del torrente Tiera, nel tratto compreso tra località Bosco Piccolo e Case Claps (proprio l’ area in oggetto), a monte della confluenza con il Torrente Scabbioso, sono ben conservate le concavità di alcuni scorrimenti rotazionali, con cumuli di frana ruotati in contropendenza. Poco più ad est, lungo lo stesso versante, in località Bosco Piccolo-Masseria Claps e nelle litologie riferibili alla Formazione delle Argille Varicolori sono ben esposte le concavità di più frane rotazionali, inserite in una nicchia “recente” più ampia e riconoscibile solo a tratti perché obliterata dai distacchi successivi (da Basilicata: conoscere il territorio).

Detto ciò, sicuramente possiamo affermare che l’ area di Bosco Piccolo presenta una valore di rischio massimo (R4).

In base alla relazione 2002 dell’ autorità di bacino, è definita R4 un area in cui è possibile l’ istaurarsi di fenomeni erosivi tali da provocare perdite di vite umane e/o lesioni gravi a persone, danni gravi a edifici e alle infrastrutture, al partimonio storico e ambientale, la distruzione delle attività economiche.

Detto ciò, è non è una novità che l’ area di Bosco Piccolo era già “inagibile”. Nessuno era al corrente degli studi da noi esposti? Perchè sono state costruite case in zone a rischio frane R4? Lo sgombero, forse non poteva essere effettuato prima?

In conclusione, in occasione di questo evento (che fortunatamente non ha creato gravi danni) ci auspichiamo che i tecnici del comune effettuino quanto prima le dovute verifiche in tutte le aree dichiarate ad alto rischio per la salvaguardia delle vite umane e per prevenire eventuali castastrofi!

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