Il percorso di risanamento di Poste Italiane incominciato qualche anno fa, ha trasformato il vecchio ?carrozzone?, serbatoio di voti per i notabili democristiani, in un?azienda moderna e snella che ha saputo inserirsi nel sistema bancario ed offrire una vastissima gamma di servizi alla clientela.
La privatizzazione ha radicalmente trasformato l?azienda e la liberalizzazione di alcuni servizi non ne hanno indebolito la posizione di predominanza.
Il 22 febbraio il Gruppo Poste Italiane ha reso noto i dati economici della gestione. Per il terzo anno consecutivo la dirigenza è fiera di presentare un bilancio superlativo in fatto di utili.
I ricavi totali superano i 9 miliardi di euro, un utile netto consolidato di oltre 236 milioni di euro, ricavi da mercato incrementati del 12,1 %, ?forte miglioramento della gestione operativa? con un MOL (margine operativo lordo) di 1.842 milioni di euro. Numeri davvero esaltanti.
Poste Italiane spa, con orgoglio, informa che anche la qualità del servizio offerto è notevolmente migliorata con tempi sempre più brevi per la consegna della corrispondenza.
Anche l?offerta dei servizi bancari e finanziari è un fiore all?occhiello con incrementi davvero significativi.
Insomma la vecchia Azienda statale Poste & Telegrafi che produceva continui deficit è un lontano ricordo.
Ma c?è sempre un ?ma?. A che prezzo sono stati raggiunti questi brillanti risultati? E, sopratutto, è tutto oro quel che luccica? A giudicare dalla parte dei lucani si devono fare alcune riflessioni.
In Basilicata non sono tutte rose e fiori. Il treno della modernità non si è fermato in tutte le stazioni e l?ascia dei tagli ha creato un malcontento diffuso da indurre più di qualcuno ad affermare che ?si stava meglio quando si stava peggio?.
La fotografia di Poste Italiane nella nostra regione ci consegna una situazione di estrema criticità con alcuni uffici postali soppressi, con la maggior parte degli sportelli sguarniti, con lunghe code quasi dappertutto, con locali inadeguati, con tempi di consegna della corrispondenza assolutamente lontani dalla media nazionale.
Le cronache di questi ultimi mesi ci consegnano quotidianamente proteste e sollevazioni da parte di interi paesi, manifestazioni pubbliche ?capeggiate? dagli Amministratori comunali, interventi del Prefetto, decine di interrogazioni parlamentari (molto attivi gli onorevoli Lettieri e Molinari) a cui fanno da contraltare le note stonate della dirigenza di Poste Italiane e dello stesso Ministro Gasparri che si ostinano a tranquillizzare l?opinione pubblica circa lo stato di buona salute delle strutture postali in Basilicata.
Ed invece la situazione non è quella che la dirigenza si ostina a riferire. Si è arrivati al punto di temere tumulti e violenze. L?esasperazione è all?ultimo stadio.
La gente non ne può proprio più, da nord a sud, da est a ovest della Basilicata la protesta è omogenea. Questa regione paga in maniera davvero esagerata i costi di un risanamento solo nei numeri, il servizio, almeno quello offerto ai lucani è scadente ben al di la della decenza.
La gestione clientelare che contraddistinse le Poste dei decenni passati si materializza di nuovo con l?occupazione di posti di comando affidati ad ?amici? di chi governa dove per amico si intende chi è politicamente vicino agli esponenti di Alleanza Nazionale, partito del Ministro delle Comunicazioni Gasparri. Anche in Basilicata più di un funzionario vicino ad AN si è visto premiare, occupando posti di prestigio, per le proprie simpatie. Stranamente anche ex dirigenti sindacali dell?UGL, il sindacato vicino alle posizioni di Alleanza Nazionale, si sono visti proiettare in fulminee carriere.
Altro che efficienza e modernizzazione, questo è il vecchio ?clientelismo? che è duro a morire.
Ma la misura è colma, il Sindaco di Vaglio di Basilicata ha presentato denuncia penale nei confronti di Poste Italiane per interruzione di pubblico servizio, Marcello Pittella Sindaco di Lauria ha capeggiato la rivolta dei suoi concittadini, stessa cosa è successa ad Avigliano, e a Villa d?Agri, solo per citare gli ultimi in ordine di tempo. La Basilicata intera reclama un servizio efficiente perchè, ricordiamolo che a chi di dovere, la maggior parte dei servizi postali sono resi da Poste Italiane in regime di assoluto monopolio.