Potenza ? Oggi un nuovo importante appuntamento per gli allevatori lucani, targato APA di Potenza e APA di Matera. A partire dalle 9.30 presso la sala Inguscio della Regione Basilicata in via Anzio, saranno presentati i servizi di assistenza tecnica 2005 forniti dal personale delle Associazioni Provinciali Allevatori di Potenza e Matera alle imprese zootecniche di Basilicata.
Un appuntamento che avvierà anche la stagione di confronto con i naturali interlocutori del mondo zootecnico lucano in vista del nuovo sessennio di programmazione regionale dei fondi comunitari nella fase di stesura del nuovo Programma Operativo Pluriennale (POR) e del Piano di Sviluppo Rurale 2006-20012.
Nuovamente i riflettori puntati su un settore economico che contribuisce per il 27% alla Produzione Lorda Vendibile dell?agroalimentare di Basilicata.

Nella regione grande rilevanza hanno gli allevamenti dei bovini da latte (razze Frisona Italiana, Bruna Italiana, Pezzata Rossa e Jersey) e da carne, con un presenza sul territorio lucano del 60% del patrimonio nazionale della razza podolica tipica dei paesaggi più impervi dell?Appennino meridionale.
Oltre all?allevamento delle podoliche è il comparto ovi-caprino a presentarsi come un efficiente opportunità produttiva nelle aree di collina asciutta e di montagna, alimentano un importante indotto caseario caratterizzato da una diffusa presenza di produzioni tipiche come il Pecorino di Filiano ed il Canestrato di Moliterno. Sono poi di non trascurabile importanza nella zootecnia della regione gli allevamenti di suini, a monte delle filiere di tante lavorazioni tradizionali della carne di maiale ed alcuni importanti allevamenti minori quali quello dei conigli e degli equini, con particolare rilevanza del cavallo di razza Avelignese, oggi Haflinger, impiegato prevalentemente per il turismo equestre. Presenti anche alcuni allevamenti di bufale.
Oltre che per la sua rilevanza economica, l?importanza del settore zootecnico nella nostra regione risiede nel fatto che l?allevamento spesso rappresenta una delle poche opportunità occupazionali in gran parte del territorio lucano, un baluardo contro lo spopolamento di molte aree. E? ormai unanimemente riconosciuto agli allevatori, il ruolo di presidio del territorio, anche dal punto di vista idrogeologico.
Per la tenuta e sviluppo della zootecnia di Basilicata da anni operano le due Associazioni Provinciali Allevatori di Potenza e Matera attraverso un?assidua opera di assistenza tecnica agli allevatori, finanziata in larga parte con risorse pubbliche.

I numeri della zootecnia di Basilicata ed il ruolo delle APA

Il settore zootecnico riveste grande importanza nella socioeconomia della Basilicata. E? fondamentale per preservare gli eco-sistemi, mantenere produzioni tipiche e di qualità che contribuiscono in maniera sostanziale alla formazione del Prodotto Interno Lordo Regionale, dare uno sbocco occupazionale in gran parte delle nostre aree rurali
Circa 20.306 delle 82.000 aziende agricole censite dall?ISTAT nel 2000 praticano l?allevamento. Le principali specie allevate nella Regione sono gli ovini (336.000 capi, pari al 5% del patrimonio nazionale), i caprini (98.000 capi che rappresentano il 10,5% del patrimonio nazionale), i suini (83.000 capi), i bovini (78.000 capi). Significativa anche la presenza dell?allevamento equino con 5000 animali allevati e di un discreto numero di allevamenti cunicoli.
In un area a forte vocazione zootecnica ed agroalimentare quale la Basilicata, le Associazione Provinciali Allevatori di Potenza e Matera offrono agli allevatori ed alle imprese di trasformazione dei prodotti di origine zootecnica una vasta gamma di servizi ?su misura?.
Attività previste nel Piano dei Servizi di Sviluppo Agricolo della Regione Basilicata. Dal 2004 tutte le attività delle AA.PP.AA sono state impostate e pianificate secondo il Sistema di Gestione per la Qualità Totale.
I servizi di tenuta dei libri genealogici, uniti all?assistenza tecnica complementare alla selezione ed al miglioramento genetico, hanno portato negli anni ad un sostanziale sviluppo quali quantitativo del patrimonio zootecnico regionale. Sono state diffuse efficaci metodologie di gestione degli allevamenti. E? stato elevato il livello professionale degli addetti al settore e soprattutto sono stati incrementati gli standard di sicurezza ed igiene, a tutto vantaggio dei consumatori.
Sono i tecnici delle APA ad effettuare tramite un preciso calendario di visite negli allevamenti, l?accurato aggiornamento dei libri genealogici di razza. Matricole e boli di identificazione servono a rilevare durante tutta la vita dell?animale una serie informazioni estremamente importanti ai fini selettivi e produttivi. I dati vengono utilizzati anzitutto per certificare l’ascendenza e le produzioni degli animali mediante i Certificati Genealogici poi per fornire adeguata assistenza tecnica in ambito gestionale.
Controllori zootecnici visitano gli allevamenti una volta al mese e prelevano campioni di latte che inviano ai laboratori di analisi delle Associazioni. Periodicamente tecnici del servizio controllo mungitrici verificano la corretta funzionalità degli impianti per prevenire l?insorgenza di mastiti e preservare la qualità del latte lucano.
Veterinari delle Associazioni assistono anche gli allevatori nella prevenzione delle Malattie ed intervengono sulle patologie podali.
In ben 745 allevamenti lucani di Bovine da latte si sperimentano le tecniche più innovative. Ormai ampiamente diffusa è la pratica dell?inseminazione strumentale.
Sta prendendo sempre più piede la tecnica del trapianto embrionale. Equipe di veterinari e biologi delle APA stanno anche sperimentando l?Ovum pick up. Prelievo di ovociti, maturazione degli stessi, fecondazione in vitro, coltura embrionale , reimpianto.
Nel capoluogo lucano dal ?93, grazie alle sinergie attivate con il Dipartimento di Produzione Animale dell?Università degli Studi della Basilicata e la Regione Basilicata, è operativa la sezione distaccata dell?LGS. Un laboratorio all?avanguardia, impegnato nello sviluppo delle metodiche per la tracciabilità genetica dei prodotti agro alimentari ed in particolare dei prodotti di origine animale.
Nel Centri Informatici delle due Associazioni Allevatori è stato implementato il SIT (Servizio Informatizzazione Territoriale) che consente la tematizzazione geografica delle informazioni del settore zootecnico rilevate in ciascuna azienda quali le consistenze delle specie allevate e le strutture aziendali. Un vero e proprio sistema di interconnessione di banche dati relazionate al territorio.
Le AA.PP.AA sono dotate di due laboratori dove vengono svolte analisi di tipo chimico, chimico-fisico e microbiologico, su latte e derivati, carni e derivati, foraggi, mangimi, insilati, sangue, feci, acque, per gli allevatori e trasformatori della regione. I referti delle analisi sui campioni individuali e di massa di latte bovino ed ovi-caprino prelevati periodicamente negli allevamenti consentono di valutare i punti critici e definire le azioni preventive e correttive per il miglioramento della qualità del latte.
L?Apa di Potenza gestisce anche direttamente due centri di selezione, quello multispecie di Laurenzana ed il Centro Cavalli di Piano del Conte ad Avigliano ed organizzano periodicamente manifestazioni zootecniche allo scopo di divulgare e diffondere, anche attraverso momenti di competizione e confronto, l?allevamento di soggetti iscritti ai Libri Genealogici con particolari indici genetici di performance produttive e riproduttive.

Cinquant?anni di servizio agli allevatori del potentino. Le tappe ed i protagonisti dell?APA di Potenza

In occasione del convegno in programma per la presentazione delle attività 2005 delle due Associazioni Provinciali Allevatori, sarà distribuita una pubblicazione che ripercorre il cammino di progresso scientifico, tecnologico ed economico, ma anche di accrescimento sociale e culturale, di risultati di scelte selettive, di collaborazione continua con le Istituzioni del mondo zootecnico del Potentino.
?APA di Potenza: ieri, oggi, domani?, questo il titolo del volume che si è voluto realizzare in occasione del cinquantenario dell?ente morale che fornisce servizi di assistenza tecnica agli allevatori per aumentare la redditività delle aziende e la qualità delle materie prime di origine zootecnica.

Partita nel 1954 con un organico di sole quattro unità, l?Associazione Allevatori di Potenza si occupò inizialmente di controlli funzionali esclusivamente sui bovini da latte e sugli ovi-caprini.
Nei primi anni ?60 furono avviati i Libri Genealogici provinciali delle razze bovine Frisona Italiana e Bruna Alpina, per delega delle Associazioni Nazionali di specie e razza detentrici dei Libri medesimi. Fu rafforzato, per delega della Associazione Italiana Allevatori, il controllo delle produzioni del latte. Si estese la pratica dell?organizzazione di gruppi di selezione negli allevamenti ovi-caprini della provincia. Si organizzò il servizio veterinario per i controlli sanitari relativi a TBC e Brucellosi per tutti i capi bovini iscritti ai Libri Genealogici su incarico dell?Ispettorato Agrario Provinciale. L?APA di Potenza, guidata allora da Ettore Santangelo coadiuvato dal direttore Francesco Catalani, cominciava così a entrare nel vivo, dando un prezioso contributo al sistema allevatori nazionale cui il Ministero dell?Agricoltura aveva affidato (L.126/1963) l?intera materia dei controlli funzionali, dei libri genealogici e del miglioramento genetico. Spianata la strada dell?autogestione degli allevatori per quanto atteneva al miglioramento del bestiame, l?APA di Potenza seppe supportare le associazioni di razza nella fase di adeguamento dei regolamenti dei libri genealogici alle esigenze di una moderna zootecnia. In quegli anni l?incremento dell?attività portò all?aumento dell?organico fino a 15 unità. Furono anche organizzati mostre e mercati zootecnici, si cominciò a diffondere la pratica della Fecondazione Artificiale con seme fresco sui bovini da latte, furono realizzati due incubatoi avicoli per ottenere pulcini di alto pregio da distribuire nelle masserie e campagne dell?intero territorio provinciale. L?APA di Potenza in poco tempo raggiunse il livello delle più progredite Associazioni Allevatori in Italia. Grazie all?interessamento dell?allora Ministro Emilio Colombo che sollecitò il collega del Ministero dell?Agricoltura e Foreste, Mario Ferrari Aggradi, nel 1965 Potenza divenne Provincia Pilota della zootecnia italiana. Speciali provvidenze nazionali furono destinate agli allevamenti lucani. L?APA entrava a far parte del Gruppo di Lavoro istituito presso l?Ispettorato Provinciale dell?Agricoltura incaricato di predisporre un ampio programma di intervento, dando luogo a numerose sperimentazioni. Un esempio: la distribuzione a prezzi agevolati di mangimi concentrati per l?alimentazione dei bovini da ingrasso e della vacche da latte il cui prodotto veniva conferito alla Centrale del Latte e ad altri organismi cooperativi.

Negli anni 70, in piena fase di transizione dalla vecchia alla nuova zootecnia, l?APA di Potenza partecipò a questo processo, a volte in apparente controtendenza rispetto alle decisioni di politica agricola nazionale e comunitaria ed alle regole che l?economia di mercato sembrava indicare con chiarezza. Lottò per la sopravvivenza della razza podolica e dei cavalli da lavoro, come l?Avelignese. L?avvento della motorizzazione stava determinando una drastica riduzione numerica dei bovini da lavoro, allevati un tempo per l?aratura ed il traino. Il motore stava sostituendo l?animale, facendo via via scomparire dal nostro paesaggio rurale anche gli asini, i muli, i bardotti ed i cavalli da soma. Fu in quegli anni, invece, che l?APA di Potenza, capitanata dal presidente Aldo Morlino affiancato sempre dal direttore Catalani, decise di estendere il proprio raggio d?azione agli allevamenti equini, suini, cunicoli e dei bovini da carne con un attenzione particolare proprio alle vacche podoliche ed al cavallo Avelignese, perfettamente integrati nel paesaggio lucano.

Negli anni 80, sotto la presidenza di Domenico Saraceno fino all?86, seguita dalla presidenza Luigi De Trana e poi dal primo triennio di presidenza di Michele Ventricelli, allora direttore Giovanni Della Rossa, l?APA di Potenza ampliò notevolmente la gamma dei servizi di assistenza tecnica offerti agli allevatori. L?azione si concentrò sul Miglioramento della Qualità del Latte, la Lotta alla Ipofertilità per le specie bovine da latte, bovine da carne, ovicaprina, suina, equina e cunicola (cosiddetti Piani IPO). Furono organizzate tantissime mostre campionarie della zootecnia, la più rappresentative delle quali rimane ?Le manifestazioni zootecniche lucane? di Baragiano Scalo nel maggio dell?81, a sei mesi di distanza dal drammatico terremoto dell?ottanta. L?incremento del numero dei capi delle differenti specie iscritti ai Libri Genealogici, l?erogazione di servizi tecnici ad un numero sempre maggiore di realtà zootecniche, la diffusione massiccia della Fecondazione artificiale, fece sì che l?allevamento nel potentino potesse fare un grande balzo in avanti. Di particolare rilevanza l?impegno per la valorizzazione della razza Podolica, che portò alla nascita del Libro Genealogico di razza.

Negli anni ’90, presidente prima Michele Ventricelli poi dal 1994 Donato Curcio, sotto la direzione di Gerardo Giuratrabocchetti, l?Associazione Allevatori consolidò la sua presenza diffusa nelle stalle del potentino. Cominciò ad erogare i servizi di lotta e controllo delle più diffuse parrassitosi e malattie infettive nella specie ovicaprina, bovina ed equina per elevare gli standard di sicurezza dei prodotti di origine zootecnica. Si cominciarono ad introdurre negli allevamenti tecnologie riproduttive di ultima generazione, quali trapianto di embrioni e fecondazione in vitro così come le più moderne tecnologie di allevamento. Furono anche gettate le basi per l’acquisizione di competenze specialistiche necessarie a fornire assistenza qualificata non solo agli allevatori, ma anche ai trasformatori di carne e prodotti lattiero-caseari lungo tutte le fasi delle rispettive filiere produttive (dalla stalla alla tavola). Nel 1996 fu anche inaugurato il Centro Torelli di Laurenzana nato per salvaguardare e valorizzare il patrimonio genetico della razza Podolica, seguito dal Centro Equini di Piano del Conte (Avigliano) per la valorizzazione del cavallo Avelignese. Dalla sua costituzione nel 1989 ha eletto il suo quartier generale presso l?APA di Potenza, l?Associazione Nazionale Allevatori di Razza Jersey. Riconosciuta ufficialmente nel 2001, l?ANJI gestisce direttamente i libri genealogici di questa razza di bovini da latte, originaria dell?omonima isola nel canale della Manica, precedentemente gestiti dall?ANAFI (Associazione Nazionale Allevatori Frisona Italiana). Dalla Basilicata, dove si registra la presenza di una bella fetta del patrimonio di Jersey Italiane con oltre 1000 capi allevati, è ripartita la valorizzazione di questa razza che produce un latte particolarmente apprezzato per gli elevati contenuti di caseina e grasso.

Nei primi quattro anni del 2000, segnati dal passaggio del testimone da Donato Curcio a Rocco Battaglino, l?APA di Potenza ha continuato ad ampliare il proprio raggio d?azione, intuendo che l?assistenza tecnica alle aziende zootecniche dovesse essere necessariamente inserita in un contesto più generale: la tracciabilità e rintracciabilità delle produzioni di origine zootecnica. Grande attenzione è stata tributata in questi ultimi anni, quindi, alla sicurezza e al miglioramento della qualità del latte e delle carni oltre che ad una espansione delle quantità prodotte e ad una più generale efficienza dei mezzi produttivi impiegati nelle aziende.
L?intera struttura, guidata dal gennaio 2003 dal direttore Augusto Calbi, avvalendosi della professionalità di circa 100 (tra dipendenti e convenzionati) veterinari, agronomi e periti agrari, zoonomi, chimici, biologi, esperti informatici e personale di amministrazione è impegnata anche nell?assistenza tecnica alle filiere carni e lattiero-casearie della provincia di Potenza.
Oggi le tecnologie riproduttive più avanzate, quali trapianto di embrioni e fecondazione in vitro così come le più moderne tecnologie di allevamento sono patrimonio acquisito degli allevatori del potentino. Il bestiame di alta genealogia è massicciamente presente negli allevamenti della provincia, tanto che nell?ottobre di quest?anno una bovina dell?azienda Posticchia Sabelli di Lavello ha vinto la categoria sei anni ed oltre ed ha ricevuto la menzione d?onore vacche adulte della Mostra nazionale della Frisona Italiana a Cremona. Pochi giorni dopo, uno stallone Avelignese, di proprietà della dell?APA di Potenza, allevato nel Centro di Fecondazione di Piano del Conte, ha ottenuto l?ambito riconoscimento di campione assoluto della rassegna di razza alla FieraCavalli di Verona. La vacca Posal Sam Olimpia e lo stallone Argan sono i testimonial di eccezione dell?altissimo livello raggiunto in 50 anni di APA dalla nostra zootecnia.

Ufficio stampa Mat Mat Comunicazione Srl
Rif. D.ssa Paola Saraceno ? 338.9336599

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