Abbiamo evidenziato nell’articolo pubblicato il 3 febbraio scorso l’importanza di una preventiva Valutazione d’Impatto Ambientale per una centrale Termoelettrica in quanto opera altamente pericolosa per l’ambiente e la salute dei cittadini.
Per concludere il discorso legislativo sulla Valutazione d’ Impatto Ambientale, il committente (in questo caso Energia spa o chi intende realizzare l’opera) deve presentare all’ufficio di Compatibilità Ambientale della Regione i documenti contenenti lo studio d’ impatto ambientale. Questi devono contenere tre aspetti: un quadro di riferimento programmatico, un quadro di riferimento progettuale e un quadro ambientale. Il quadro programmatico deve fornire tutti gli elementi conoscitivi sulle relazioni fra l’opera progettata e gli atti di pianificazione e programmazione del territorio e di settore. Il quadro progettuale deve contenere tutte le informazioni inerenti il progetto, non solo fine a se stesso, ma inquadrato nel territorio, inteso sia come sito sia come vasta area.

Il quadro di riferimento ambientale deve contenere lo studio completo di impatto ambientale, anche in termini previsionali. Le componenti e i fattori ambientali da analizzare sono (in sintesi): atmosfera (qualità dell’aria), ambiente idrico (acque superficiali e sotterranee, suolo e sottosuolo, vegetazione flora, fauna ed ecosistema nel loro complesso inteso tutte le componenti chimiche, fisiche e biologiche e tutte le possibili interazioni). Chiaramente, in questo quadro va anche considerata la salute pubblica intesa sia come singoli individui sia a livello di comunità. Infine bisogna assicurarsi l’integrità e la naturalezza dei paesaggi, dell’aspertto sociale, estetico e culturale del territorio.

Considerazioni:
esaminato nel suo complesso il contenuto della legge regionale 14 dicembre 1994 n° 47 per la VIA nella Regione Basilicata non ci sono alibi sugli aspetti legislativi.
Purtoppo la strumentalizzazione è evidente a tal punto da oltrepassare facilmente le barriere e i vincoli posti dalle leggi. Da un articolo già pubblicato dalla nostra testata (dal Comitato Anticentrale in Valbasento) si apprende che la Tecnoparco e la Energia Spa pur di ottenere profitti economici non esitano a calpestare la dignità dei lavoratori, sempre con i consueti e ripudianti ricatti occupazionali. Queste sono situazioni inaccettabili che calpestano la democrazia! Nessuno pensa ai cittadini e ai lavoratori e alle loro famiglie? Non è il caso che la magistratura intervenga per mettere ordine e porre fine a tali situazioni? Non è bene che si intervenga a supporto dei comitati anticentrale? Ebbene ricordare che i comitati sono associazioni di cittadani che non si sostituiscono al proponente, ma vogliono suggerire soluzioni per produrre una quantità di energia strettamente necessaria, pulita a basso costo, nell’interesse dell’ ambiente e della tutela alla salute dei cittadini. In altre parole i comitati sono associazioni volontarie costituite da cittadini prevalentemente residenti nell’area della Valbasento che chiedono semplicemente tutela per loro stessi e il rispetto dell’ambiente dove vivono.

A questo punto sembra anche giusto che i comitati trovino il supporto dalla regione e della magistratura. Cari consiglieri e assessori della Regione Basilicata, già alcuni anni fa avete bocciato il progetto Energia spa per questioni ambientali e di salute pubblica. Sarebbe di buon auspicio continuare su questa strada cercando, senza timore di agire nell’interesse della collettività della nostra piccola regione e non di privati che mirano solo a propri profitti economici calpestando "volgarmente" i diritti dei cittadini e dei lavoratori lucani!

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