“Città metropolitana”, vale a dire il volto nuovo di Potenza e dei comuni del circondario. Un progetto che, dopo la presentazione venuta negli ultimi mesi del 2004, comincia a prendere corpo. Giuseppe Campos Venuti e Federico Oliva, i due progettisti incaricati di traghettare il capoluogo verso quello che si preannuncia come un cambiamento radicale, hanno incontrato le Amministrazioni Locali per definire e pianificare il lavoro da svolgere. Forti dell’incarico di consulenza generale e scientifica per la formazione del Piano Strutturale dell’Area Metropolitana del Potentino, affidatogli dall’Amministrazione Comunale di Potenza, i due architetti-urbanisti hanno incontrato il Primo Cittadino del capoluogo, Vito Santarsiero, i rappresentanti della Regione Basilicata, della Provincia di Potenza, del Consorzio Industriale (Asi) ed i Sindaci dei comuni del comprensorio, per illustrare gli obiettivi che si vogliono raggiungere.

Un progetto importante, sia per la vasta portata delle trasformazioni ipotizzate e sia per il prevedibile flusso di crescita che potrà generare. Oltre a Potenza, il progetto interesserà otto comuni confinanti con il capoluogo (Tito, Pignola, Pietragalla, Picerno, Avigliano, Brindisi di Montagna, Vaglio di Basilicata e Ruoti), per un’estensione nell’ordine dei circa 700 kmq ed una popolazione intorno ai 110 mila abitanti. Un provvedimento che, adottato dalla Giunta Comunale potentina in attuazione della Legge Regionale n.23/99, permetterà allo strumento urbanistico generale di recepire i nuovi criteri metodologici delineati dalla normativa regionale. Tre i livelli in cui sarà suddivisa la fase decisionale: il Piano Strutturale, il Piano Operativo ed il Regolamento Urbanistico. “E’ necessario che la città capoluogo si apra al territorio vasto”, ha dichiarato il Sindaco Santarsiero, “per fare questo, è indispensabile programmare lo sviluppo del territorio indipendentemente dai suoi confini amministrativi, e delineare il ruolo strategico che la città del terzo millennio e il suo hinterland intendono assumere nel territorio regionale e nazionale”.

“La città di Potenza”, ha spiegato Campos Venuti, “è cresciuta su stessa senza considerare ciò che avveniva nel vasto territorio circostante. Quanto accaduto in mezzo secolo ha quindi penalizzato molto la città capoluogo, che ora vuole rimediare con un modello di pianificazione che guardi al futuro”. L’idea è quella di “capovolgere” il rapporto tra Potenza ed i comuni dell’area metropolitana. Attraverso la definizione di un Piano Strutturale Metropolitano, in pratica, si cercherà di provvedere sia a superare la cronica carenza strutturale che affligge questo territorio, sia a valorizzare quegli spazi pubblici intorno ai quali far crescere la qualità della vita. A definire il carattere intercomunale delle iniziative in programma, verrà istituito un Tavolo Interistituzionale che, affiancato da uno specifico Tavolo Tecnico, servirà ad elaborare le proposte.

Tra le priorità, è emersa la questione della delocalizzazione e della riqualificazione dell’area industriale che, insieme ad altre questioni come lo spostamento dello Stadio Viviani, si è deciso di affrontare con una logica che coinvolga l’intero comprensorio. Si tenterà, quindi, di mettere insieme tutte le potenzialità del territorio per arrivare a definire un’area urbana in grado di poter esprimere tutto il suo valore. L’ambizione è quella di arrivare a disegnare una “città metropolitana” forte, che vada al di là delle semplici definizioni dettate in materia dalla normativa vigente. Per questo, attraverso le professionalità di “specialisti” di fama mondiale come Oliva e Campus Venuti, e dalla cooperazione attiva di tutti gli altri soggetti coinvolti, si punta a ricucire il territorio per gestire al meglio i servizi ed i bisogni dell’intera area.

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