Poteva andare meglio, ma il risultato è comunque lusinghiero. Sui sette progetti di ricerca nel settore sanitario selezionati dalla Regione Basilicata, sono quattro quelli che beneficeranno di un finanziamento da parte del Ministero della Salute. A darne notizia è stato l’Assessore Regionale alla Sicurezza e Solidarietà Sociale, Carlo Chiurazzi, nel corso di un incontro con la stampa mercoledì scorso, 16 febbraio, in cui sono stati illustrati i contenuti delle quattro nuove iniziative. Gli studi rientrano nell’ambito delle Politiche di Ricerca promosse e sostenute attraverso l’attribuzione dell’1 per cento della dotazione finanziaria del Fondo Sanitario Nazionale.
Il primo progetto di ricerca riguarda un’indagine sulle modalità di utilizzo dei prodotti fitosanitari e sulla salute degli agricoltori dell’area del Metapontino. Il programma, finanziato con 92 mila euro, mira a delineare la situazione sull’uso dei fitofarmaci nel territorio. Come ha spiegato l’Assessore Chiurazzi “verrà condotta un’indagine sulle patologie ambientali e sulle patologie da lavoro relativamente all’uso dei fitofarmaci sugli addetti alle imprese agricole”. Lo scopo è quello di individuare i rischi derivanti dall’utilizzo di questi prodotti ed il relativo impatto ambientale ad essi imputabile, al fine di determinare gli interventi preventivi per un loro corretto utilizzo in campo agricolo. Oltre all’Agenzia Lucana di Sviluppo ed Innovazione in Agricoltura (Alsia), saranno coinvolti nel progetto anche l’Università degli Studi di Bari, l’ azienda ortofrutticola Corbino, la società Nutroplant e la cooperativa Agricolafelice.
“Non mangiamoci la salute”, invece, è il titolo del secondo progetto illustrato. Si tratta di una campagna di comunicazione istituzionale, finalizzata alla diffusione di una corretta alimentazione da parte dei cittadini. Nell’iniziativa, anch’essa finanziata con un importo di 92 mila euro, saranno coinvolte le Aziende Sanitarie Locali (Asl) n.4 e 5, l’Istituto Superiore di Sanità e le società private Exent e Running. “La campagna”, ha dichiarato Chiurazzi, “si prefigge lo scopo di tutelare la salute e l’armonia psico-fisica attraverso l’adozione di sani stili di vita da parte di tutti i cittadini. Si prevede anche”, ha continuato, “di migliorare le abitudini alimentari alle quali concorrono le componenti istituzionali, sanitarie, associazionistiche e cittadine”.
Tra i promotori della terza iniziativa troviamo l’Asl n.4, l’Ospedale Oncologico di Rionero in Vulture e l’Università Cattolica del Sacro Cuore. L’idea è quella di sviluppare un sistema informatico di supporto della decisione clinica. Attraverso i circa 92 mila euro di finanziamento si dovranno attivare, in pratica, una serie di infrastrutture tecnologiche in grado di assicurare, ai professionisti della sanità, la disposizione di informazioni multimediali sui singoli interventi. Così facendo si potrà facilitare il reperimento dei dati all’interno del circuito nazionale ed internazionale con positive ripercussioni sull’efficacia diagnostica e terapeutica.
L’ultimo progetto finanziato dal Ministero, cui spetta un contributo economico nell’ordine dei 110 mila euro, riguarda la costruzione di un sistema di rimborso per le prestazioni di Assistenza Domiciliare Integrata. “Scopo principale”, ha dichiarato Chiurazzi, “è la costituzione di un sistema di valutazione delle caratteristiche cliniche, funzionali e sociali dei soggetti anziani. Si vuole sviluppare un sistema di classificazione e di rimborso delle prestazioni erogate a domicilio e realizzare una rete telematica per l’integrazione dei servizi socio-sanitari a favore degli anziani fragili”. Per il raggiungimento di questo obiettivo si è pensato ad una partnership allargata che comprende le Asl di Venosa, Lagonegro e Montalbano Jonico, il Centro di Ricerca sull’Integrazione Socio-Sanitaria, la Regione ed il Politecnico delle Marche, l’Università Cattolica del Sacro Cuore e le Aziende sanitarie Locali di Nuoro e del Genovese. “Sono già state sottoscritte le convenzioni”, ha concluso l’Assessore Chiurazzi, “tra il Ministero della Salute e la Regione Basilicata che disciplinano i rapporti di collaborazione per ciascun progetto ed i responsabili scientifici hanno già comunicato l’avvio delle attività”. Il finanziamento ministeriale, però, è risultato ridotto rispetto a quelle che erano le previsioni progettuali. Per questo motivo la Giunta Regionale ha già deciso di integrarlo attraverso le risorse finanziarie individuate dal Programma di Ricerca Regionale 2004.