Introduzione
Qualche anno prima di incontrare fra le righe dei miei versi un sentimento naturale pensavo che la poesia fosse una materia come le altre e che si potesse studiare come le altre; pensavo che mettere insieme una serie di parole fosse solo un momento di pausa e riflessione come gli altri. Ovviamente, da qualche anno ho cambiato profondamente idea e ho scoperto che per chi scrive poesia è importante perdersi cioè smarrirsi dove, se tutto va bene, può trovare solo l’eventuale lettrice o lettore. Per me la poesia è esattamente quello che dovrebbe essere. L’incontro tra noi due è stato un evento del tutto normale e straordinario.
(L’autore)
E UNA E UNA
Quanto inutili fuochi di
artificio
E una e una
la foglia crollata mi imbroglia
prima della soglia
in disparte germoglia
e una e una
sulle macchie risorte
per il fuoco contorte
senza morte
purtroppo ridotte
e una e una
un sorriso rinato
su un prato in velluto
astuto
nel mare posato
e una e una nella memoria indecente
la lotta insistente
non sente
l’ostacolo mente
e una e una sale
un magro odore
un libro scollato
un fiore raccolto
per ore e ore
scalpellano la fuga
e la inducono all’errore.
A MORE
A more con il sole
gioco di parole
a more con la luna
tenti la fortuna
a more e a viole
provi anche l’odore.
A more per amare
stupendo, da riprovare.
MIGRANTE
Più dell’assenzio
nobile il saltimbanco
prega per noi
l’ambulante proletario
giaci prematuro e fiero,
non vile ma sicuro
come su di un massacro
di città
ridi su uno scoglio di velluto
pesante e lacero
per riposare
gli arti stanchi e lo stomaco vuoto
solo tu
potrai essere un gran poeta
fiore spuntato da una gaia
povertà.
Nunzio Festa – E una e una
Collana I gigli (poesia)
pp. 36 – Euro 5,50