L?Italia è un museo a cielo aperto: palazzi, strade, piazze ma anche montagne, laghi e colline conservano la memoria del nostro passato, le nostre tradizioni e la nostra identità culturale. In tale contesto è fondamentale capire la nuova funzione che dovrebbero rivestire i nostri musei e le nostre strutture destinate allo svago e al tempo libero: diventare delle risorse concrete per il nostro territorio.

Ciò significa che questi istituti devono essere dei punti nevralgici del nostro tessuto cittadino, fondamentali per lo sviluppo della società. Gli istituti culturali e sportivi, infatti, permettono non solo di valorizzare il territorio dal punto di vista economico, turistico ed occupazionale, ma anche un punto di identificazione culturale per i cittadini. La difficoltà che si trova ad affrontare oggi il settore turistico e culturale nasce non solo dagli esigui finanziamenti economici investiti dai Governi, maggiormente penalizzati dalla manovra finanziaria del 2005, ma principalmente dal più grande ostacolo allo sviluppo della cultura nella nostra penisola: un?ottica di gestione sbagliata. La grande sfida che attende il sistema turistico e culturale italiano riguarda, infatti, non solo la capacità di governare e orientare i flussi di traffico turistico, ma soprattutto di valorizzare e promuovere il patrimonio culturale verso i cittadini stessi, che devono essere considerati i principali destinatari dell?offerta culturale. Solo in questo modo si riuscirà a innescare un processo di sviluppo e di crescita del territorio efficace, concreto e duraturo. Alla luce di queste considerazioni e del ruolo sempre più delicato e strategico che le amministrazioni pubbliche sono chiamate a ricoprire, si è tenuta a Roma all?Auditorium Parco della Musica dal 10 al 12 febbraio la Terza Conferenza Nazionale degli Assessori alla Cultura e al Turismo, ?Le Città della Cultura?, promossa da Federculture con la collaborazione delle più importanti associazioni nazionali italiane, tra cui UPI, Legautonomie, ANCI, e con il patrocinio del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali.

Da quanto emerso dalle numerose sessioni di lavoro (durante le quali sono stati trattati i temi più disparati delle tematiche relative al turismo e alla cultura, tra cui la mobilità e il turismo culturale, la gestione e l?organizzazione degli eventi culturali, la formazione scolastica di veri esperti culturali e le nuove modalità di finanziamento per tali istituti), c’è una consuetudine al consumo culturale tra i cittadini molto più alta di quanto si suppone, dato che, almeno in parte, fa sperare in un miglioramento della situazione attuale. Tra i numerosi Assessori, Sindaci e Presidenti di associazioni culturali, hanno partecipato anche i due sindaci dei capoluoghi lucani: Vito Santarsiero, sindaco di Potenza, e Michele Porcari, sindaco di Matera e Responsabile dei Beni e delle Attività Culturali dell?ANCI, purtroppo assentatosi all?ultimo momento per un imprevisto. ?Abbiamo puntato molto sulla cultura – afferma il Sindaco del capoluogo lucano – d’altronde, la cultura si propone, nella nostra realtà e anche in ambito nazionale ed internazionale, come un vero e proprio fattore di sviluppo, determinante per i processi di crescita di una comunità.? Santarsiero, che è intervenuto durante il Workshop ?Il contributo dell?Associazionismo?, ha inoltre affermato che è fondamentale incentivare l?intervento dei privati nella gestione di tali attività, soprattutto in vista della riduzione degli investimenti economici previsti dalla Finanziaria 2005. ?E? un problema di sensibilità. E? necessario che l?intera comunità comprenda il valore dell?investimento culturale, grazie al quale la società stessa diventerà più competitiva e godrà di una maggiore visibilità sia a livello nazionale che internazionale. Solo se si sviluppa l?interesse dei cittadini e se migliora la loro risposta verso questo tipo di iniziative il privato sarà interessato a sostenere l?attività culturale e a investire in cultura.?

La logica seguita dal nostro Primo Cittadino è coerente con il messaggio lanciato dal Presidente della Repubblica Carlo Azelio Ciampi all?apertura della Conferenza, frase emblematica per comprendere a pieno il senso de Le città della Cultura. ?Il nostro patrimonio culturale e ambientale rappresenta una straordinaria opportunità economica, produttiva e occupazionale. Protagonista di questo processo è il sistema di alleanze tra le autonomie pubbliche e private che, ognuna per la sua parte, devono valorizzare le vocazioni territoriali del nostro Paese.?

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