Crediamo sia arrivato il momento, in piena fase di accertamento TARSU e ICI al Comune di Nemoli, di chiarire nel merito la posizione del gruppo del PARTITO DELLA RIFONDAZIONE COMUNISTA. Una posizione che abbiamo avuto modo di esprimere sin dal primo giorno nelle diverse assemblee pubbliche organizzate e in seno al Consiglio Comunale. Un chiarimento che si rende necessario alla luce del particolare clima in cui l?accertamento si sta svolgendo: alle responsabilità politiche dell?amministrazione ha fatto seguito un clima non sempre coerente e che a volte ha rischiato ? e rischia ? di scadere in forme di populismo. Per questo abbiamo deciso di intervenire anche a mezzo stampa.

Partiamo dalla posizione di principio che anima il Prc: le tasse le devono pagare tutti, perché convinti che solo quando tutti pagano le tasse queste possono essere ripartite in modo equo e giusto. Pagare le tasse è un dovere morale e civico, così come è un dovere morale e civico ? oltre che politico ? farle pagare a tutti. Pensiamo inoltre che lì dove negli anni si fossero registrate irregolarità e/o evasioni, queste debbano essere accertate e risolte. E? con cognizione di causa che oltre al termine ?evasione? usiamo il termine ?irregolarità?, in quanto spesso i cittadini possono trovarsi in difetto pur senza alcuna mala fede. C?è in questa definizione un rispetto che vuole allontanare tentazioni giustizialiste. Ma allo stesso tempo crediamo che non possa essere giustificata la buona fede con strumenti altamente immorali ed incivili come le diverse forme di condono che, nelle discussioni nate all?indomani della delibera di accertamento, sono circolate in paese.

Nello caso concreto degli accertamenti in corso al Comune di Nemoli, come abbiamo in più di un?occasione ripetuto, riteniamo che le maggioranze amministrative susseguitesi negli ultimi dodici anni (ossia da quel 1993 in cui cambiò la legislazione nazionale in materia di rifiuti) portino la responsabilità ? dichiarandosi tutte in perfetta continuità ? di non aver proceduto a verifiche e ad accertamenti. Con tali omissioni si è permesso che si realizzassero evasioni per ben 7 anni ? levando da questo computo i 4 anni di pregresso che l?accertamento in corso comporta. Una omissione grave eticamente e politicamente, perché da un lato ha permesso a tali maggioranze di fondare su questo gran parte delle loro campagne elettorali; dall?altro ha contribuito a creare quella cultura dell?evasione madre delle ingiustizie tributarie. Se tutti avessero pagato per tempo il dovuto, tutti avrebbero potuto pagare in modo più equo!
Ma le pur gravi responsabilità delle amministrazioni succedutesi non possono eludere, come dicevamo sopra, il dovere dei cittadini di corrispondere il dovuto, anche qualora vi sia stata buona fede. È in questa considerazione che si inserisce la nostra posizione non pregiudizialmente contraria all?accertamento. Accertare evasioni o mancanze di introiti, e far sì che queste vengano risolte, significa riconoscere l?errore e, civilmente, provvedere e risolvere quell?errore in nome della giustizia tributaria. Ovviamente il metodo con cui si procede all?accertamento non è neutro: convinti di ciò abbiamo contestato alla maggioranza il fatto che l?accertamento fosse stato affidato ad una impresa privata che, attraverso la percentuale di guadagno sulla massima somma recuperata, sarà più attenta ai propri profitti che non agli interessi del cittadino; così come abbiamo contestato l?iniziale rateizzazione delle somme accertate in un massimo di n. 6 rate, suggerendo una più ampia rateizzazione la quale tenesse conto di quelle famiglie che a stento riescono a raggiungere la fine del mese con i propri introiti. Bisogna riconoscere che, pur non avendo accettato la proposta di rateizzazione ?massimamente flessibile? che Rifondazione Comunista aveva chiesto, la maggioranza ha colto tale richiesta portando a 10 il numero delle rate.

Altra cosa è la critica che muoviamo al sistema di tassazione previsto dalla legge e al regolamento attualmente in uso presso il Comune di Nemoli. Per quanto riguarda il sistema di tassazione, abbiamo sempre sostenuto la necessità di un sistema che porti verso la diversificazione della raccolta e che, conseguentemente porti al superamento della ?tassa? attraverso l?istituzione del ?tributo?. Su questa linea abbiamo sempre denunciato i gravi ritardi che caratterizzano l?attuazione del cosiddetto ?decreto Ronchi? che, oltre ad un sistema di raccolta differenziato, prevede un diverso sistema di tassazione riferito non più allo spazio abitativo, bensì alla diretta produzione di rifiuti.

Per quanto concerne il regolamento invece, abbiamo immediatamente chiesto che questo venga modificato nello spirito e nella sostanza, perché convinti che non tiene conto delle reali situazioni che si vengono a determinare in un paese come il nostro: in particolare chiediamo che vi sia un adeguamento che tenga conto delle case non occupate per gran parte del periodo dell?anno; così come chiediamo vi sia una differenziazione delle tariffe che tenga conto di scantinati, di sottotetti, di balconate etc. (tra l?altro la futura finanziaria prevede che queste categorie edilizie vengano tassate per un venticinquesimo rispetto ad altre categorie propriamente abitative e pienamente atte a produrre rifiuti). Inoltre chiediamo che all?indomani del recupero derivante dall?accertamento, si provveda ad una redistribuzione delle tariffe, la quale permetta di ridurre le aliquote in corso.

Ma intervenire sul regolamento e sulla sua ?inadeguatezza? ci deve portare ad una valutazione storica su come esso siano nato e sia rimasto in vigore per tutti questi anni. Altrimenti si rischia di fare confusione. Siccome amiamo le giustapposizioni delle responsabilità, ci sentiamo in dovere di ricordare il ruolo e le responsabilità delle opposizioni susseguitesi negli anni. Vogliamo ricordare ai cittadini che l?attuale regolamento nasce nel 1996: ossia con tre anni di ritardo ? come ricorda l?articolo pubblicato da questo giornale a firma di Gerardo Melchionda ? rispetto alle modifiche apportate dalla nuova legge, con voto UNANIME in Consiglio Comunale; così come esso è sopravvissuto per nove anni senza che si sia sollevato il problema di una sua modifica. Eppure negli ultimi anni, nelle file dell?opposizione c?erano ? e continuano ad esserci ? anche esponenti dell?attuale ?comitato civico?.

Tali precisazioni non vogliono liquidare il dibattito in atto, né vogliono delegittimare le diverse posizioni assunte a diversi livelli sociali. L?intento anzi è proprio quello di riaprire un dibattito a 360° sulla necessità di darci per il presente e per il futuro regole chiare e precise, nel nome di quella giustizia sociale che sempre ha caratterizzato e sempre caratterizzerà l?azione dei comunisti. Una idea di giustizia attraverso la quale rifiuteremo sempre qualsiasi proposta di condono o di scorciatoia per chi non ha pagato. Non temiamo di diventare impopolari, perché crediamo che chi è mosso dalla giustizia sociale rischia di essere impopolare solo in quelle fasce sociali da sempre privilegiate dalle politiche economiche e tributarie succedutesi negli anni: se questo è il prezzo, vogliamo pagarlo.

Francesco CIRIGLIANO – Gaetano IELPO
Gruppo PRC ? Consiglio Comunale di Nemoli

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