Si cerca una trattativa

La fila alle casse degli uffici postali è peggio dell?influenza che ti costringe senza pace a girarti mille volte nel letto tra lenzuola calde e anche un po? sfatte. Da Milano a Palermo: Poste italiane ore 10.30. Stessa scena.

File nauseabonde. Anche se provi a cambiare città sei costretto ad aspettare il tuo turno in piedi per ore, mentre gli occhi e il cervello contano involontari i minuti nella speranza che il primo della fila finisca presto il suo pagamento. Quanti soldi ha in mano? Il numero di bollette arretrate da pagare aumenta fra le mani degli utenti man mano che l?anaconda s?allunga. Fra ?quelli delle poste? c?è chi s?inventa storie bizzarre pur di non affrontare l?attesa eterna di lavoratori, casalinghe e donne e uomini anziani d?ogni età. Come da copione ogni mattina in tutti gli uffici postali d?Italia troverete la signora acida che se per sbaglio provi a mettere un piede davanti al suo ti fulmina con gli occhi invitandoti a stare nel tuo centimetro quadrato o nel peggiore dei casi t?investe d? insulti e parole brusche..
A questa, come sempre, s?aggiunge il tizio che non aspettava altra occasione scombinata per sfogare i suoi istinti animaleschi. Fino a quando il direttore interviene ammonendo severo i clienti i quali, a loro volta, chinano il capo per la vergogna come i bambini quando rubano la marmellata.

Storie di quotidiana follia, tanto per mutuare la formula frase da Charles Bukowski (anche se lui parlava di ordinaria follia..) L?ufficio postale è quotidiano tanto quanto il forno del panettiere. Il soggetto in questione (non l?uomo della fila e nemmeno il direttore) ma la società italiana, in questi giorni è stata oggetto di discussione. Che originale locuzione!

Per fare il punto della situazione: il sottosegretario per le Comunicazioni Giancarlo Innocenti ha annunciato che non saranno chiusi gli uffici postali nei piccoli comuni. Di tutta risposta alla domanda sulla questione fatta da Molinari, il sottosegretario ha anche precisato che a seguito delle trasformazioni dell?ente Poste Italiane in società per azioni, il Governo non ha il potere d?intervenire sulla questione aziendale. Negli ultimi anni, la società Poste Italiane ha introdotto cambiamenti profondi diversificando l?orario d?apertura e di chiusura degli uffici. Si è trattato di cambiamenti che hanno sempre cercato di non gravare sulle esigenze dell?utente.

Non molto tempo fa s? annunciava che alcune strutture dei piccoli comuni sarebbero state chiuse; ipotesi rivelatasi subito infondata anche perché Poste italiane ha fatto sempre in modo che fosse garantito il servizio in ciascun comune del territorio anche perché la diffusione territoriale delle filiali e’ una risorsa che l?azienda e’ interessata a mantenere e, ove ne ricorrano le condizioni, a potenziare.
A riprova di tale impostazione la società ha comunicato che negli ultimi due anni il numero degli uffici postali è aumentato di 139 unità. Poste italiane ha rammentato il particolare impegno dedicato agli uffici siti nei piccoli comuni, nei confronti dei quali sono state intraprese varie iniziative al fine di riportarli ad una gestione economicamente equilibrata, anche attraverso un?offerta commerciale mirata. Ma in Basilicata le lamentele circa l?organizzazione del servizio sono all?ordine del giorno. La comunità è insoddisfatta dei servizi erogati. Molinari è intervenuto per rispondere ad Innocenti dicendo che – non e’ improbabile che le tensioni contro la qualità del servizio di Poste italiane porti ad una mobilitazione territoriale complessiva di tutta la regione. Se Poste Italiane non daranno ascolto alle istanze che provengono dalla Basilicata adiremo anche in sede europea per una corretta liberalizzazione e un?iniezione di sana concorrenza. Chiediamo pertanto l?attivazione immediata di un tavolo di confronto in cui possano partecipare tutti i soggetti coinvolti.

Come per gli episodi dell?ultima campagna pubblicitaria di PT aspettiamo la prossima puntata per vedere le file che si fanno più incazzate. Ci sarà da ridere.

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