Fino al 27 Febbraio 2005 è ancora in corso al Museo Provinciale di Potenza una piccola ma interessante mostra fotografica dal titolo “Arturo Zavattini, fotografo in Lucania”.La mostra, inaugurata nel Dicembre del 2004, è
organizzata dalla Provincia di Potenza e dal Comune di Tricarico, a cui il fotografo Zavattini aveva donato alcune delle sue opere fotografiche sulla Lucania in occasione della celebrazione del cinquantennio dalla morte di Rocco Scotellaro.

La mostra non è la prima sul tema. Oltre alle esposizioni passate organizzate dal comune di Tricarico, le raccolte fotografiche sulla Lucania sono già state esposte al Museo Provinciale di Potenza nel 2003, in una bellissima mostra che vedeva protagonisti questa volta gli scatti del fotografo Franco Pinna: “Con gli occhi della memoria”. Pinna, Gilardi, Zavattini e poi ancora De Palma e Benedetti sono stati i fotografi italiani che hanno accompagnato Ernesto De Martino nelle campagne di ricerca che aveva condotto sui territori della Basilicata.

In Basilicata De Martino era giunto sulla scia di un interesse risvegliatosi nel dopoguerra per le condizioni di arretratezza e di miseria in cui languiva il Sud d’Italia. Erano gli anni della ricostruzione finanziata dalgli Americani:
penso alle missioni di ricerca organizzate da Frederick G. Friedmann, che coordinava i lavori sul campo di famosi studiosi (Mazzarone,Giordano,De Rita …per citarne alcuni) che affrontavano i vari aspettidelle culture meridionali, dalla psicologia all’antropologia, al fenomeno della criminalità e all’economia rurale. Erano anche gli anni della riaccesa questione meridionale. De Martino aveva conosciuto la Basilicata ancora prima di arrivarci, grazie all’opera di Levi e alle tele del pittore Belardinelli, ma è nel 1949 che iniziano lesue campagne di ricerca sul territorio, quando arriva a Tricarico ospite della famiglia Scotellaro. Da quella data sono moltissimi i suoi soggiorni sul Territorio, tutti organizzati in uno scrupoloso lavoro di ricerca di gruppo: De Martino lavorava con musicologi, psicologi parapsicologi, operatori per le riprese per la documentazione sonora e visiva. Così nell’estate del 1952 torna in Lucania con Benedetti e Zavattini, fotografi famosi già all’epoca. Più tardi si servirà della collaborazione di De Palma,
Pinna e Gilardi.

Le fotografie così raccolte dalle opere di questi artisti sono confluite oltre che nei loro archiviprivati e negli archivi a loro dedicati, come l’Archivio Franco Pinna di Roma, soprattutto nel ricchissimo archivio dell’ Istituto Ernesto De
Martino, di cui invito a visitare il sito alla paginawww.iedm.it. Quest’archivio comprende tutto il     materiale fotografico, filmico e sonoro raccolto nelle inchieste sul territorio portate avanti da De Martino e dai suoi discepoli, nonchè le raccolte degli studi moderni: gli aspetti trattati dall’etnoantropologia contemporanea
sono svariati, dal canto e dalla musica popolare, alle parlate ed alla dialettologia, le feste popolari e la religiosità, l’immigrazione e la modernizzazione. Un altro interessante archivio è quello costituito dall’Istituto di Studi Scientifici sul Fotogiornalismo. Il materiale fotografico raccolto da De Martino e dai suoi allievi ha fatto il giro del mondo, non solo di quello scientifico. Ha risvegliato all’epoca dei fortissimi interessi sui fenomeni studiati, ha creato tutta una nuova prospettiva metodologica che si è ripercossa sul mondo dell’antropologia, della sociologia e degli studi di
storia religiosa, ma ha anche richiamato l’attenzione sulle condizioni di arretratezza e di estrema miseria
dei territori meridionali. La Basilicata per De Martino era in fondo un “altro mondo”, così come è apparso anche agli obbiettivi dei suoi fotografi. Dagli scatti sulla Lucania, anche da quelli di Zavattini, si osserva un mondo assai lontano dalla modernità, e ancora palpitante del suo passato remoto. Rispetto alle rappresentazioni del mondo contadino
emiliano e toscano qui c’è qualcosa di diverso, di più angosciante e affascinante al tempo stesso. Tutto sommato è un mondo piuttosto immobile ed opprimente a cui lo sguardo di De Martino ha sempre guerdato in modo morale, storico ed umanissimo e a cui l’ obbiettivo di Zavattini restituisce ancora oggi la vita, avendone fermato per sempre sulla pellicola i gesti, i volti, i paesaggi. Trasformato in icona questo mondo contadino lucano ci parla ancora della sua dignità.

La mostraè visitabile tutti i giorni tranne il lunedì (giorno di chiusura) di mattina dalle 09:00 alle 13:00 ed il pomeriggio dalle 16:00 alle 21:00.

Per ulteriori informazioni:
Museo Provinciale di Potenza tel.:0971/444833

Per approfondire le bellissime raccolte fotografiche
curate da Francesco Faeta, la prima edita nel 1999:
“I viaggi nel Sud di Ernesto De Martino. Fotografie di
A.Zavattini, F.Pinna e A. Gilardi” (nella foto),
Bollati-Boringhieri, Torino.
La seconda edita nel 2003, con il titolo:
“Arturo Zavattini fotografo in Lucania”, Federico
Motta editore, Milano

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