Dopo la nostra denuncia sulle palesi contraddizioni presenti nelle delibere di Giunta regionale nn. 2920 e 2928 del 13 dicembre 2004 (Atto di indirizzo e la relativa disciplina delle procedure per il rilascio dell?autorizzazione agli impianti eolici), registriamo una pubblica esternazione, a tal proposito, dell?assessore alle Attività produttive Gaetano Fierro che esalta le ?magnifiche sorti e progressive? dell?eolico in Basilicata sciorinando una serie di numeri e dribblando la questione di fondo che è:

se l?Atto di indirizzo intende porre un freno alla devastazione ambientale derivante dall?istallazione di centrali eoliche, perché mai i progetti approvati prima della definizione di quest?Atto e non ancora realizzati, non devono attenersi alle nuove rigorose norme? Che senso ha approvare una legge che intende salvaguardare il territorio lucano se -come apprendiamo dagli stessi numeri dati dall?assessore- con i progetti che potranno devastare tranquillamente le nostre montagne si superebbe già il fabbisogno regionale che è di 400 Mgw?

Ma pur ammettendo la bontà delle ragioni dell?assessore andiamo ad analizzare i numeri dati:
la produzione di 534 Mgw è di potenza nominale dichiarata dalle multinazionali del?affarismo eolico su circa 500 torri ( il 17% delle attuali istallazioni in Italia) poiché la produzione è calcolata ad ora. Sappiamo dai dati forniti dal GRNT (Gestore Rete Nazionale di Trasmissione) che la produzione media in Italia va calcolata su 1800 ore annue pari al 20,6% delle ore totali che assomma a 8760. Dunque la produzione reale su 500 torri è di 110 Mgw che va ridotta di un ulteriore 48% poiché la ventosità media opportunamente dichiarata dalle imprese istallatrici è 6,5 metri al secondo mentre quella reale della Basilicata, come apprendiamo dalla ?Carta dei Venti? emanata dall?Istituto europeo di geofisica e da studi sul lungo periodo (relazione del prof. Vacca dell?Università di Bari nella Conferenza Regionale per l?Ambiente tenuta a Tito nel 2004), è di 3,5 metri al secondo. Siamo pertanto ad una produzione di 53 Mgw pari allo 0,16% del consumo nazionale che è di 57.000 Mgw. Ora, pur ammettendo che nelle altre regioni italiane si realizzassero un pari numero di torri (ma il Veneto, il Trentino e la Valdaosta hanno vietato l?istallazione dell?eolico nei loro territori e l?Umbria e la Sardegna hanno bloccato tutti i progetti) arriveremmo a 10.000 torri che produrebbero il 3,2% del consumo nazionale con una devastazione epocale per il Belpaese, anche in considerazione del fatto che l?incremento del consumo annuo di energia è pari al 2%.

Quello che ci chiediamo è cosa anima tanta protervia dell?assessore Fierro nel percorrere un così sciagurato percorso? È portavoce della volontà del Governo regionale? Non ci pare, visto che larga parte della maggioranza è favorevole all?emendamento presentato dal verde Mollica.
Desidera risolvere il problema della disoccupazione nella nostra regione? Non sembra (ogni media centrale di 20-30 torri occupa al massimo 1 persona per la manutenzione).
Vuole creare risorse finanziarie per i bilanci comunali? Inverosimile, considerato che il 2% annuo spettante ai Comuni sugli introiti della produzione sarà superato dai costi di dismissione degli impianti in mancanza di un obbligo di fideiussione bancaria per le imprese che hanno avuto la ?fortuna? di veder approvati i progetti prima dell?Atto di indirizzo. Allora di chi è portavoce l?assessore Fierro. Non è dato saperlo.

Noi possiamo solo dare pochi numeri finali sui quali sfidiamo l?assessore in un contraddittorio pubblico:
-1 miliardo e 200 milioni di vecchie lire il costo di ogni singola torre
-600 miliardi per 500 torri
-0 lire il costo per l?impresa per ogni singola torre
-0 lire il costo per l?impresa per 500 torri
-1 miliardo e 200 milioni di vecchie lire i contributi pubblici per ogni singola torre
-600 miliardi il contributo pubblico per 500 torri
-7 vecchie lire pagate dall?ENEL alle società produttrici per ogni Kw
-14 centesimi di euro per Kw pagate dallo Stato quale premio sui certificati verdi
-700 mc di cemento per ogni singola piattaforma
-350.000 mc di cemento per 500 torri
-200 tonnellate di acciaio per ogni singola torre
-100.000 tonnellate di acciaio per 500 torri
-35 metri il raggio dell?elica da trasportare con mezzi speciali sui crinali delle montagne
-12 circa gli anni occorrenti perché l?idrogeno soppianti l?energia eolica
-insignificante il contributo energetico
-insignificante il guadagno economico dei Comuni
-incalcolabile il guadagno delle imprese
-incalcolabile il danno alle nostre montagne

Muro Lucano, 4 febbraio 2005 Comitato per la Difesa dell?Appennino lucano

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