L?importanza della formazione cresce sempre di più. Perché un neolaureato o neodiplomato trovi lavoro non bastano più intraprendenza e voglia di fare. L?esigenza che il mercato del lavoro esprime in maniera sempre più forte è quella della formazione, della preparazione specifica che permetta all?impresa di ottenere livelli di rendimento alti dai neo-assunti.

Una realtà, quella della formazione, ad esempio post-universitaria, che si concretizza nella crescita del numero e della tipologia dei master che università ed enti offrono a chi è in cerca di prima occupazione o intende integrare le proprie conoscenze con una preparazione dettagliata e al passo con i tempi.

I master, e i corsi di formazione e specializzazione in genere tendono a riempire un vuoto, quello di una preparazione inadeguata fornita dal normale sistema scolastico. Un insegnamento troppo estraneo al mondo del lavoro, che non tiene conto delle esigenze del mondo del lavoro e non riesce a dare all?individuo strumenti adeguati per orientarsi all?esterno delle mura scolastiche.

Quanto sia fondamentale la formazione oggi lo conferma un rapporto realizzato dal Centro studi Unioncamere Basilicata, presentato a fine gennaio alla Camera di Commercio di Potenza Secondo il rapporto, la domanda di lavoro in Basilicata diventa più qualificata (ma al tempo stesso si riduce). I livelli di scolarizzazione richiesti diventano più alti, si cercano più laureati e diplomati.

Aumentano le esigenze di formazione dopo l?assunzione, che integrano quelle del neo-assunto ?specializzando? la sua funzione all?interno dell?azienda o ente. Cresce così l?attività di formazione nelle imprese, in relazione all?aumento delle dimensioni dell?azienda, e cresce anche il numero di stage e tirocini formativi.

In termini statistici si evince dal rapporto un ridimensionamento, nel 2004, rispetto al 2003, delle previsioni di assunzione (il 5% in meno), con percentuali ancora più elevate nel caso dell?industria manifatturiera e delle imprese medio-piccole, mentre le aziende piccolissime (quelle cioè con meno di dieci dipendenti) fanno registrare un?inversione del trend negativo, con un 80% di previsione di occupazione aggiuntiva.

A fronte di questi dati, il rapporto si conclude così: ?Di fronte ai persistenti problemi di competitivita’ che si realizzano nell’arretramento dei livelli produttivita’ e nella difficolta’ di agganciare la domanda estera da parte dell’impresa lucana emerge qualche segnale confortante, soprattutto in direzione di una maggiore propensione all’investimento sulla risorsa umana piu’ qualificata?.

Ad una situazione che vede quindi la crescita di livello della preparazione per chi trova un lavoro corrisponde una contrazione del mercato del lavoro; il tutto concorre a determinare una situazione di difficoltà per chi deve trovare, ad esempio, la prima occupazione. Il rapporto, infatti, parla di persistenti problemi di competitività.

Oltre all?importanza evidente della necessità di formazione che riguarda il mercato del lavoro della nostra regione, bisogna continuare a riflettere sul dato più sconfortante, quello appunto relativo al ridimensionamento complessivo della domanda, che getta un?ombra sul futuro delle fasce più giovani, che corrono il rischio di inseguire una specializzazione faticosa, lunga, e spesso troppo costosa. Una situazione che ritarda l?ingresso di moltissime persone nella sfera adulta della vita, e crea una serie di difficoltà legate alla ricerca del lavoro.

Una situazione che riguarda da vicino molti giovani, costretti a vivere in uno stato di continuo apprendimento, di continua formazione, e che confina la sicurezza economica in un futuro poco chiaro e ancora meno sicuro.

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