Nella notte del 31 gennaio scorso nel piccolo centro del Vulture è rapinato l?ufficio postale di via Skanderbeg. E? stata portata via l?intera cassaforte. Gli ospiti, sicuramente abili lavoratori del mestiere, hanno eseguito l?operazione nei minimi dettagli. Per entrare nell?ufficio postale, hanno aperto una breccia, con un enorme buco, da una casa disabitata, accanto l?ufficio postale. Una volta entrati, è suonato, probabilmente, l?allarme collegato con i carabinieri di Ripacandida, i quali, sembra, siano subito intervenuti. Ma dall?esterno, con la saracinesca perfettamente chiusa e non divelta, l?ufficio postale non dava segni di squarci. Che i visitatori siano stati degli abili ingegni è dimostrato dal fatto che la telecamera interna con fotocellula è stata coperta di carta stagnola e che la cassaforte è stata portata via con le proprie mani.
Fatto sta nel paese questa rapina ha destato grande preoccupazione, l?ultima rapina all?ufficio postale, in pieno giorno, è stato realizzato circa venti anni fa. Preoccupati sono soprattutto gli anziani del paese che, proprio ad iniziare dalla giornata di martedì 1° febbraio, dovevano ritirare la pensione. La scoperta del furto è stata fatta dal reggente dell?ufficio postale del paese, Enzo Vella di Venosa, che, giunto alle ore otto, come ogni mattina, non riusciva con la chiave a far fare il giro al lucchetto della saracinesca dell?ufficio. Ha scoperto che la saracinesca era solamente abbassata. Sul posto sono prontamente giunti la Polizia di Stato ed i Carabinieri della Stazione di Ripacandida e di Venosa.