Atto di indirizzo per il corretto inserimento degli impianti eolici sul territorio regionale: una legge ottima ma con una scappatoia per pochi eletti dell?affarismo eolico

Il Comitato per la Difesa dell?Appennino Lucano esprime tutta la sua preoccupazione per le due deliberazioni della Giunta Regionale del 13 dicembre 2004 con le quali la Regione Basilicata intende regolamentare l?istallazione di centrali eoliche sul territorio lucano.
L?atto di indirizzo (delibera n. 2920) e la relativa disciplina delle procedure per il rilascio dell?autorizzazione agli impianti eolici (delibera n.2928), facendo proprie le istanze ambientaliste sollecitate da diversi e ampi parti della società civile regionale, sono da considerare, per la particolare attenzione alla salvaguardia ambientale, tra quelle migliori e più all?avanguardia in ambito nazionale.

Ma, purtroppo, il disegno di legge che dovrà approvare il prossimo Consiglio Regionale -quale novello cavallo di Troia- nasconde una sorpresa che qualcuno ha cercato di mimetizzare tra le righe dell? atto amministrativo: nel punto D della delibera n. 2920 si dice testualmente ?le disposizioni?del presente Atto si applicano anche a tutti i progetti di impianti eolici?per i quali?non si sia ancora conclusa la procedura di screening o?non sia stato ancora espresso il parere del C.T.R.A??, che tradotto in maniera più chiara significa ?non si applica ai progetti che hanno superato questo iter?.
Ebbene secondo questa logica alcune parti del territorio regionale, con importanti valenze paesaggistiche, saranno deturpate perché hanno superato in data antecedente all?Atto di indirizzo l?esame dei competenti Uffici.
Diversi sono i casi sia nel Potentino che nel Materano, ma il più eclatante e scandaloso è quello riferito alla montagna di Muro Lucano per la quale è stato presentato già nel 2002 un progetto per un mega centrale di 88 torri, tra le più grandi in Italia meridionale, poi ridotto ?si fa per dire- nel 2003 a 50 (ma con torri più alte da 1,5 Mgw).
Viene da pensare che l?Atto di indirizzo abbia preso a campione questo progetto quale esempio negativo d?istallazione di centrali eoliche, una sorta di vademecum su cosa non bisogna fare nella scelta del sito.

Se si analizza, infatti, nel dettaglio la nuova legge leggiamo al punto B, titolato ?Elementi che rendono assolutamente incompatibili gli impianti eolici?, al comma 1 lettera f : Aree della Rete Natura 2000 (aree S.I.C. e Z.P.S.) comprensive di una fascia di rispetto di Km 5,00 per i Siti di Importanza Comunitaria e di Km 10,00 per le Zone a Protezione Speciale.
Il progetto di Muro Lucano, che ha già superato lo screening e il parere positivo del Comitato Tecnico Regionale per l?Ambiente, vede le sue 50 torri poste ad una distanza variabile dai 300 ai 1500 metri dal sito di Monte Paratiello, area S.I.C. e una delle 11 aree Z.P.S. della Basilicata.
Allo stesso punto al comma 2 lettera a leggiamo ancora: ?Aree interessate dalla presenza di zone boscate e di alberi di alto fusto? e il suddetto progetto prevede l?utilizzo di aree che al 70% hanno queste caratteristiche.
Allo stesso comma alla lettera c si prevede il divieto assoluto di istallazione di impianti eolici in ?Aree Archeologiche ed Emergenze Monumentali comprensive di una fascia di rispetto di Km 2,00? e il progetto sulla montagna di Muro Lucano ha tutte le sue 50 torri ad una distanza compresa tra 200 e 1000 metri da una delle più importanti aree archeologiche della Regione, quella del territorio dell?antica città lucana di Numistro che la Soprintendenza ha protetto con ben 5 distinti vincoli archeologici (la più alta concentrazione di vincoli in uno stesso territorio per la Basilicata):

1)quello del sito di Raia S.Basilio caratterizzato dai resti dell?abitato e dalle mura della città lucana di IV sec.a.C.;
2)quello del sito di Torrano che rappresenta l?acropoli dell?antico insediamento;

3) quello ancora dell? insediamento fortificato di Serra dell?Occhiano;
4) quello del sito romano di Caselle, del I sec.a.C., caratterizzato da un?area ?unica nel suo genere in Basilicata- di monumenti funerari;
5) il sito di Costa del Ripaterno interessato da un villaggio dell?età del Bronzo del XVI-XV sec.a.C.

Allo stesso punto comma 4 lettera d si legge ?Mancanza di una idonea viabilità esistente per l?accesso al sito? e il progetto di Muro, vista l?inacessibilità di quasi tutte le aree prescelte, prevede ben 22 Km di strade.
Allo stesso comma alla lettera h si legge ancora ?Ubicazione degli aerogeneratori nelle aree indicate a ?Rischio Medio?, a ?Rischio Elevato? o a ?Rischio Molto Elevato?, nei ?Piani per la difesa del Rischio Idrogeologico?, redatti dalle competenti Autorità di Bacino? e la vasta area interessata dall?impianto murese è indicata in gran parte dell?Autorità di Bacino del Sele a ?Rischio Medio? ed ?Elevato?.
Allo stesso comma alla lettera i infine è scritto ?Ubicazione degli aerogeneratori nelle aree con pendenza superiore al 45%? e una buona parte degli aerogeneratori del progetto di Muro superano questo limite con punte del 60% per gli 8 ubicati su ?Costa la Vraita?
L?esempio così sconcertante, dunque, della mega centrale di Muro Lucano dimostra una pesante contraddizione tra le nobili intenzioni di una legge per la tutela futura del territorio regionale e la leggerezza con cui lascia passare progetti dannosi, che hanno avuto la sola fortuna di aver percorso qualche mese prima il vaglio degli Uffici competenti.
A questa contraddizione si può ancora porre rimedio in sede di approvazione della legge in Consiglio: il presidente della Commissione Ambiente, il consigliere verde Mollica, ha presentato un emendamento alla legge che costringe tutti i progetti ad attenersi alle prescizioni della nuova leggSi trasmette comunicato stampa del Comitato per la difesa dell’Appenino lucano sul disegno di legge in materia di energia eolica che nei prossimi giorni sarà all’attenzione del Consiglio regionale.

Il Comitato per la Difesa dell?Appennino lucano

Giuseppe Veneziano _ 339/3710875
Gerardo Fiorentino _ 335/6686092
E-mail: appenninolucano@libero.it

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