La conoscenza della microstoria lucana si arricchisce di un nuovo lavoro di approfondimento sulla cultura e le tradizioni di Castelsaraceno. Le autrici del volume ?La chiesa Madre: ?Santo Spirito?, Teresa Armenti e Ida Iannelli, riscoprono il valore della loro comunità proseguendo l?itinerario esplorativo e di rivalutazione storiografica della nostra regione, attraverso un nuovo lavoro di ricerca costato anni di impegno e portato avanti con grande professionalità, con energia di fede, amore per la propria terra e soprattutto amore per la vita.
Il libro delle due autrici lucane -conosciute e apprezzate per aver dato alle stampe opere di notevole pregio per la nostra regione- è un resoconto storico-architettonico sulla Chiesa Madre Santo Spirito e un?autentica ricerca sulla centralità spirituale e umana del tempio. ?La presente opera (?) fa rivivere e lucidare un tesoro antico e fa scoprire la validità e la preziosità carismatica del tempio (?) tutt?ora asse portante della vita sociale e guida del cammino esodale della comunità? afferma nella Presentazione Don Mario Tempone.
Il lavoro si apre con un profilo storico di Castelsaraceno, paese antico, di origine medioevale, abbarbicato alle pendici settentrionali del Monte Alpi. Nella parte bassa dell?abitato sorge proprio la Chiesa Madre, che domina il borgo sottostante e l?intera valle del Racanello.
Il tempio in stile romanico a tre navate e rivisitato più volte nei secoli successivi è stato edificato nel 1542 ed è dedicato allo Spirito Santo. Gli studi delle due ricercatrici hanno evidenziato che la chiesa anticamente era collegiata e che solo successivamente, come tante altre di Basilicata, divenne parrocchiale ricettizia. Il certosino lavoro della Armenti e della Iannelli, ci fa comprendere, a tal proposito, quale importanza la chiesa rivestisse in una piccola comunità agricola-pastorale del mezzogiorno, non solo dal punto di vista religioso, ma anche sociale ed economico.
Il libro è ancora un itinerario esplorativo, che valorizza opere di grande pregio e merito artistico custodite all?interno della chiesa: statue, quadri, reliquie ed ex voto. Di notevole rilievo un polittico su tela, del napoletano Ippolito Borghese, realizzato agli inizi del XVII secolo.
Alla base della corposa pubblicazione, una attenta consultazione di fonti storiche, registri parrocchiali, documentazione archivistica, testi scientifici. ?Non è stato semplice reperire materiale storico riguardante la nostra realtà -dichiarano le due autrici nell?introduzione al libro- perciò abbiamo guardato a quelle vicine, confrontando, decodificando gli appunti del parroco Iacovino, spulciando tra i registri parrocchiali. E quando siamo rimaste sorprese per la presenza di un così grande numero di sacerdoti in un ambiente così piccolo, abbiamo trovato la risposta negli scritti degli esimi professori Cestaio e Lerra?.
La seconda parte del volume affronta invece le vicende strutturali e l?evoluzione architettonica della chiesa soggetta negli anni all?incuria degli uomini e a gravi calamità naturali. Essa è stata infatti gravemente danneggiata dai terremoti del 1857 e del 1980. Recentemente ristrutturata è stata riaperta al culto nel novembre del ?99.
Un nutrito numero di elenchi, tabelle, foto e immagini arricchisce e completa la ricerca storiografica. Quello di Ida e Teresa è un lavoro prezioso e importante non solo per la comunità di Castelsaraceno, ma per tutta l?area del Parco Nazionale del Pollino, per l?approfondimento e la valorizzazione dei suoi beni ambientali, culturali e architettonici.
Teresa Armenti ? Ida Iannella, La chiesa Madre ?Santo Spirito?, Ed. Gruppo Culturale F. Guarini, Solfora (AV), 2004, p.200, E. 16