Da tempo stiamo analizzando le problematiche inerenti alla costa Ionica ovvero quel lembo meridionale della Basilicata definito “naturale” o “selvatico” purtoppo oggi particolarmente trascurato.

A tal proposito gli studiosi dei nostri enti di ricerca, da alcuni anni si stanno adoperando a studiare le più gravi forme di dregrado del nostro litorale organizzando una serie di incontri e dibattiti in materia specifica. E’ stato anche indotto un convegno dal titolo “Il precario equilibrio del litorale metapontino: problermi e prospettive” nel gennaio 1996 da cui è scaturita la pubblicazione che ha come tematica principale il precario stato ambientali della costa. Tale lavoro è di una importanza notevole in quanto fornisce agli amministratori locali e regionali, una serie di informazioni scientifiche indispensabili per affrontare in modo corretto la gestione del litorale.

A tal proposito “preme” una doverosa considerazione. In molte regioni del Nord tra cui l’ Emilia Romagna, fra politici e enti di ricerca vi è uno stretto connubio. Non viene avanzata nessuna decisione, non viene effettuato alcun intervento senza l’ approvazione di enti di ricerca (ARPAB, ANPAT e Università), al contrario, da noi i politici fanno “orecchie da mercante” nei confronti degli enti di ricerca e della maggioranza dei cittadini contrari a molte scelte politiche, a tal punto che il governo regionale non sembra rispecchire la voce dei suoi elettori. Sicuramente, i risultati dei convegni e le pubblicazioni sono riservati solo a poche persone, tra l’ altro esperti in materia, privando così la maggior parte dei cittadini di poter verificare lo stato delle cose e quindi di decidere e di agire.

Lucanianet, essendo una testata giornalistica cerca di far penetrare le sue radici in ogni comparto politico e culturale della regione in modo da diffondere le informazioni a tutti i cittadini, ai politici e a quanti ci seguono cercando per dare loro il diritto di giudicare e, nel caso, di agire, per migliorare la vivibilità della nostra terra.

Sfogliando le pagine della pubblicazione dal titolo “Metaponto: monitoraggio della spiaggia 1994-1999” viene immediatamente chiarito ogni dubbio sui danni economici che la regione ha subito e potrà subire in futuro se non si affronta realmente il problema dell’ erosione. A mo’ di esempio, mi preme evidenziare che, secondo rapporti cartografici dal 1967 al 1999 si registra una perdita di arenile di circa 25 ettari. Nel 1999 l’ ampiezza media della spiaggia tra Metaponto Lido e la foce del Bradano è di 12 metri, ridotta ulteriormente a 11.5 metri se si considerano che dal 1999 sono trascorsi ulteriori 5 anni!

Nel tratto di spiaggia compreso tra l’ area “Camping Riva dei Greci” e la “Mataduor”, la linea della battigia (bagnasciuga) coincide col piede delle dune. Questo significa che il tratto costiero consente solo un transito a piedi dei villeggianti ma è preclusa ogni possibilità di posizionare ombrelloni per mancanza assoluta di spazio. La superficie di arenile compresa tra la duna e la battigia si è ridotta a soli 9 ettari, pari a 91.000 mq, di cui 60.000 mq sono compresi esclusivamenrte tra Metaponto Lido e la foce del Basento. I dati appena esposti indicano l’ impossibilità nei prossimi anni di assicurare un turismo balneare sulla costa Ionica, a meno che non si proceda con lo smantellamento della pineta retrostante. A conferma di ciò, consideriamo altri dati provenienti dal rapporto densità d’ usò dell’ arenile.

In base a questo rapporto la stazione balneare di Metaponto, potrebbe ospitare solo 15000 villeggianti, ossia appena soddisfacente la popolazione bernaldese.
In realtà l’ arenile, nel mese di agosto, raggiunge punte ben maggiori, a scapito della vivibilità dell’ immagine complessiva dell’ ambiente costiero. Statisticamente in cinque anni – contunua il rapporto – l’erosione ha fatto arretrare il litorale di ben 20 metri, sottraendoli, di conseguenza, alla fruizione turistica, la quale si è vista venir meno di ben di 4 file di ombrelloni con immaginabili perdite economiche stimabili attorno a qualche centinaia di milioni!!

A questo punto, tra erosione costiera, facili concessioni di lidi e futuri progetti di turismo insostenuibile con costruzione di “Ecomostri”, i villeggianti dei paesi limitrofi alla costa Ionica dove troveranno un pò di spazio per posizionare qualche ora un obrellone? Forse a Rimini?

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